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Basilica di San Petronio

Il 7 giugno del 1390 è posta la prima pietra della grande chiesa che il Comune di Bologna decide di dedicare al vescovo Petronio, vissuto nel V secolo, figura cruciale per la spiritualità ma anche fondativa dell’identità del popolo bolognese. Viene incaricato della costruzione l’architetto Antonio di Vincenzo, già attivo anche a Palazzo della Mercanzia, ai Servi e altrove in città, insieme ad Andrea da Faenza.
L’edificio insiste su un’area vasta nella quale vi erano in precedenza case, torri e chiese, il cui ricordo è fissato nella denominazione di alcune cappelle della Basilica.
facciata della basilica di san petronio presa da palazzo del podestà

Il gotico, sistema costruttivo ancora impiegato in quel momento in tutta Europa, viene adattato a proporzioni e cromie coerenti con il luogo: minore slancio ascensionale nel rapporto altezza larghezza e il laterizio alternato all’intonaco riguardo alla scelta dei materiali e della resa delle superfici. 
Inizialmente i lavori procedono abbastanza speditamente, ma ben presto problemi economici e di contesto rallentano il cantiere. Nel 1514, Arduino degli Arriguzzi, divenuto architetto della fabbrica, imprime un forte cambiamento al progetto immaginando un enorme tempio a croce latina con transetti e abside oltre le attuali dimensioni della chiesa. Ma ancora i lavori non procedono. Più realisticamente nel Seicento Girolamo Rainaldi conchiude l’edificio con volte coerenti col progetto iniziale e fissa le dimensioni delle navate costruendo l’abside che ancora vediamo.
Fra il 1481 e il 1492 viene costruito il campanile (65 metri).
La facciata che presenta opere, fra gli altri, di Jacopo della Quercia, Alfonso Lombardi e Amico Aspertini (nelle lunette dei portali) è rimasta incompiuta, nonostante nel tempo la fantasia degli architetti abbia tentato di proporre soluzioni di completamento, talune anche con portici. Tuttavia nessun progetto definitivo ha mai visto la luce. 
Nell’interno a tre navate si aprono 11 cappelle per lato decorate lungo tutto il tempo della costruzione dell’edificio. 
Importante e famosa è la meridiana che taglia diagonalmente il pavimento della chiesa. Costruita nel 1576 dallo scienziato e geografo Egnazio Danti, viene poi riformata da Gian Domenico Cassini nel 1655. La sua lunghezza corrisponde alla seicentomillesima parte del meridiano terrestre. 
 

Fonti

M. Fini, Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia, Bologna, Pendragon, 2007, p. 179

Foto: Giorgio Bianchi