Salta al contenuto principale Skip to footer content
5

Pavaglione, Banchi e Piazza Maggiore

Pavaglione, Banchi e Piazza Maggiore

Questa componente comprende uno degli spazi pubblici di origine medievale più importanti e meglio conservati di tutta Europa, successivamente trasformato in foro politico in epoca rinascimentale, costituito da Piazza Maggiore, Piazza Re Enzo e Piazza del Nettuno, con la monumentale fontana del Giambologna (XVI secolo).

La lunga struttura porticata di eccezionale valore architettonico che unifica tutti i principali edifici pubblici di Bologna – a partire dal rinnovamento medievale della platea communis – attraverso un linguaggio formale condiviso, costituisce un percorso monumentale le cui caratteristiche architettoniche emergono con forza nella città storica. Di particolare importanza qui sono il Pavaglione, il portico ininterrotto più lungo di Bologna, quello dell'Archiginnasio, in origine sede dell'Università, e i portici delle strutture circostanti, che furono costruite per collegarsi armoniosamente ad esso.
La continuità con il passato è stata preservata anche nelle funzioni, rimaste sostanzialmente immutate nel corso dei secoli.

Pavaglione, Banchi e Piazza Maggiore
Pavaglione, Banchi e Piazza Maggiore

Punti di interesse

vista del palazzo comunale con palazzo dei notai sullo sfondo

Palazzo Comunale

Palazzo Comunale

l Palazzo Comunale è il risultato di una serie di acquisizioni iniziate nel 1287 con l’acquisto di una casa torre appartenuta al maestro di diritto...

Scopri di più
@bologna welcome

Palazzo dei Notai

Palazzo dei Notai

Il palazzo, coronato da una importante merlatura ghibellina, è stato lungo i secoli sede della Compagnia dei Notai da cui ha tratto la denominazione. Bisogna...

Scopri di più
il palazzo nel contesto delle piazze

Palazzo del Podestà

Palazzo del Podestà

Dal 1201 prima sede del Comune, nel 1472 l’edificio viene interessato da un rifacimento totale, sotto il governo di Giovanni II Bentivoglio che desidera dare...

Scopri di più
vista del palazzo verso via d'azeglio

Palazzo Ratta Agucchi

Palazzo Ratta Agucchi

La voluminosa costruzione porticata che si estende da Piazza Galvani fino a via D’Azeglio è frutto della trasformazione di una serie di proprietà che culmina...

Scopri di più
vista di palazzo re enzo da piazza del nettuno

Palazzo Re Enzo

Palazzo Re Enzo

La denominazione deriva dalla presenza di Re Enzo, figlio di Federico Barbarossa che fra queste mura rimane prigioniero dei bolognesi dal 1249 alla morte nel...

Scopri di più
VISTA DELLA PIAZZA VERSO SAN PETRONIO

Piazza Galvani

Piazza Galvani

La piazza viene aperta da papa Pio IV in concomitanza con la costruzione del portico e dell’edificio dell’Archiginnasio nel 1563. In questo sito si teneva...

Scopri di più
portico della morte verso la libreria

Portico della Morte

Portico della Morte

Un primo portico è attestato nel XV secolo a protezione dell’ingresso della chiesa di Santa Maria della Morte quasi all’angolo con l’attuale via del Pavaglione...

Scopri di più
@Giorgio Bianchi

Fontana del Nettuno

Fontana del Nettuno

La fontana sorge su una piazza realizzata appositamente nel 1564. A Tommaso Laureti si devono i lavori idraulici e architettonici mentre la realizzazione del 'Gigante'...

Scopri di più
interno del Cinema Modernissimo 2023

Palazzo del Modernissimo

Palazzo del Modernissimo

Alessandro Ronzani imprenditore con birrificio ha una mescita nei locali di Palazzo Lambertini, antico edificio nel cuore del Mercato di Mezzo. E’ un palazzo storico...

Scopri di più
vista di piazza maggiore verso san petronio e portico dei banchi

Piazza Maggiore

Piazza Maggiore

E’ il cuore di Bologna. E’ la Platea communis, la piazza del Comune aperta nel 1200 per ospitare le funzioni di governo della città, racchiuse...

Scopri di più
il lungo fronte del palazzo da piazza maggiore

Palazzo dei Banchi

Palazzo dei Banchi

Fra il 1407 e il 1412 viene costruito un loggiato per mettere ordine rispetto all’edificato umile e molto denso che connota la zona di mercato...

Scopri di più
facciata della basilica di san petronio presa da palazzo del podestà

Basilica di San Petronio

Basilica di San Petronio

Il 7 giugno del 1390 è posta la prima pietra della grande chiesa che il Comune di Bologna decide di dedicare al vescovo Petronio, vissuto...

Scopri di più

Scopri i contributi relativi alla componente

Portici come vene

“Sono case dal colore della terra: il colore dei frutti della terra, sui quali sia passato col sole e con la pioggia, il peso del tempo e del cielo. Colori di campagna: il rosso dei pomi, il giallo del grano, della zucca del frumentone, il viola del vino, il verde del fieno. Sono colori che, nella stagione calda, fermentano e ribollono, fondendosi in una sola eguale materia che si accende, e odora.

Un odore forte, acre di terra, di frutti maturi. Una sostanza che si decompone di continuo, e rinasce in una forma nuova, e nuova vita.

Così continua anche la vita della città che cresce come un corpo che cresce. La reggono un senso e, direi, uno scheletro dell’architettura antica, partizione e divisione dei quartieri, delle zone urbane. 

I portici sono come le vene, il sistema vascolare di questo grande e armonioso corpo. 

I portici si spiegano con l’origine agreste e agricola di Bologna nella terra emiliana. Erano il ricovero, non solo degli uomini, ma degli animale e degli attrezzi da lavoro. Di tali costruzioni è il ricordo, anzi l’esempio, nella campagna qui intorno. Come ci si avvicina alle antiche porte, e quindi alla campagna allora imminente sulla città, più si fa vivo il carattere rurale dell’architettura bolognese di un tempo che, come di un fregio a decorazione naturale, si adorna subito del verde delle siepi e degli orti. Orti coltivati, dove ora rombano fabbriche e opifici, premevano sul giro delle mura urbane. Ancora sopravvivono, pure fra le nuove costruzioni, tracce di codesto tempo, e delle sue case così cariche del significato della terra e dei suoi abitatori.”

GIUSEPPE RAIMONDI

Bologna. Portici come vene, in “Tuttitalia. Enciclopedia dell’Italia antica e moderna”, fasc. 3, 15 febbraio 1961, Firenze-Novara, pp. 92-94.