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Casa Calzolari

Via Galliera 12

Le prime attestazioni documentarie dell’edificio lo ascrivono alla famiglia Preti che dà il nome al vicolo fra questo e la chiesa di Santa Maria Maggiore.
L’edificazione deve essere stata, in origine, condizionata, a ovest, nelle sue dimensioni dalla presenza del cimitero di pertinenza della chiesa, sulla cui area oggi insiste il giardino annesso alla proprietà.
Passato ai Fibbia e, all’estinzione di questa famiglia, ai Fabri e poi ancora ai Pallavicini, l’edificio viene a metà Settecento collegato con la vicina chiesa tramite un passaggio coperto che consente alla famiglia di partecipare alle funzioni liturgiche senza mescolarsi con i fedeli.
Lo stato attuale del palazzo si deve all’intervento dell’ingegnere ‘multiforme’ Antonio Zannoni, databile fra il 1874 e il 1876.
Per lo stile della facciata, confinante con il quattrocentesco Palazzo Fibbia, l’ingegnere si rifa ad un linguaggio decisamente eclettico ispirato al tardo quattrocento bolognese.
Vista della palazzina calzolari
Fonti

Bologna ornata: le trasformazioni urbane della città tra il Cinquecento e l’Ottocento in un regesto di Filippo Alfonso Fontana, a cura di C. De Angelis e G. Roversi, Bologna, Istituto per la Storia di Bologna, 1994, scheda n. 1222.

Antonio Zannoni nel 150° dell'unità d'Italia, a cura di Paola Furlan, Bologna, Edizioni Archivio storico Comune di Bologna, 2013.

Foto: 1Cinquantesimo