In una zona ancora non urbanizzata ma tangente al portico che connette il Meloncello alla Certosa sorge dal 1926 il Littoriale. Voluto dal primo podestà di Bologna, Leandro Arpinati, è opera di Umberto Costanzini, ingegnere che qui porta il cemento armato ai limiti della sua resistenza.
L’ampio complesso annovera oltre allo stadio, piscine e altre strutture sportive. Due anni dopo, l’architetto Giulio Ulisse Arata polarizza lo spazio delle gradinate tramite l’inserimento di una torre, la cosiddetta Torre di Maratona, che ospita una scultura colossale di Mussolini a cavallo, distrutta nel 1945 e reimpiegata per le figure dei partigiani che Luciano Minguzzi realizzerà per Porta Lame.
La struttura dello stadio non subisce grosse variazioni fino al 1990, quando in occasione dei Campionati mondiali è interessata ad un ampliamento, in voluta discontinuità con l’esistente, opera dell’architetto Enzo Zacchiroli.