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Casa Saraceni

Definita come “una delle più graziose residenze che la rinascenza bolognese abbia prodotto” (Alfredo Baruffi, Guida di Bologna, 1911), Casa Saraceni è costruita sul finire del 1400 presentando evidenti somiglianze con il Palazzo Fibbia Pallavicini di via Galliera. Subisce diverse trasformazioni anche esteriori fino agli importanti restauri del 1930, a cura dell’ingegnere Augusto Baulina Paleotti, che, se riportano le facciate allo stato originale, non potendo più ripristinare partizioni e decorazioni quattrocentesche, mutano sostanzialmente gli interni. Nel frattempo, infatti, l’edificio, collegato ad un corpo retrostante per aumentare gli spazi, è passato alla Cassa di Risparmio che necessita di ambienti di rappresentanza. La ricca decorazione pittorica degli interni si deve al pittore Roberto Franzoni che da un lato non tradisce la sua passione per l’Art Nouveau, dall’altro, tuttavia, reinterpreta qui la stagione decorativa del Rinascimento bolognese.
Casa Saraceni, divenuta poi sede della Fondazione della Cassa di Risparmio, è stata oggetto di una nuova stagione di restauri sugli esterni a cura degli architetti Roberto Terra e Guido Cavina (1995-98) e negli interni a cura dell’architetto Roberto Scannavini (2001) che hanno permesso di ricavare al piano terreno un’ampia galleria per esposizioni e una sala per conferenze.


facciata di casa Saraceni

B. Buscaroli, Casa Saraceni: una dimora immaginaria a Bologna, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio, 2004. 
Casa Saraceni, a cura di V. Roncuzzi, Bologna, Minerva 2006.