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Casa per la Cooperativa mutilati e invalidi di guerra

L’edificio residenziale senza portico costruito nel 1927 sul sedime delle mura urbane è opera di Giuseppe Vaccaro. L’architetto, formatosi alla locale Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, risente qui dei contatti con Marcello Piacentini impegnato in una rilettura dell’eclettismo in chiave moderna. La cosiddetta ‘altra modernità’ è l’alternativa pacata e tradizionalista al ‘razionalismo’ radicale che lo stesso Vaccaro prova a praticare in altre opere successive come la sede per la Facoltà di Ingegneria. L’edificio viene realizzato impiegando materiali di qualità e prevedendo tipologie di appartamenti tutt’altro che popolari.
fronte dell'edificio
Fonti


G. Gresleri, Casa d’abitazione per la coopertaiva mutilati e invalidi di guerra, in Bologna. Guida d’architettura, Torino, Allemandi, p. 188.

Foto: 1Cinquantesimo