(Sur mes lèvres, Francia/2001) di Jacques Audiard (115')
Lei (Emmanuelle Devos) è una segretaria frustrata e inibita a cui la sordità ha consegnato la preziosa capacità di leggere le labbra; lui (Vincent Cassel) è uno sfaccendato da poco uscito di prigione. Una coppia di dropout che diventa protagonista di un furto ingegnoso e pericolosissimo condotto tra imprevidibili colpi di scena e schivando sanguinosi agguati. "È un poliziesco di raffinata costruzione e diffuso erotismo. Ingredienti naturali del crime movie, che, tuttavia, nel film del regista si combinano inseguendo un binomio continuamente sull'orlo del dramma ambientale o dello studio patologico" (Mario Sesti).
(Siberiada, URSS/1979) di Andrej Končalovskij (275'). Nell'intervallo tra le due parti, light buffet
"Siberiade è un film pensato in grande, che integra il singolo in un affresco monumentale e che potrebbe competere con Novecento di Bertolucci. Natura e storia compaiono come elementi che formano e deformano la vita degli esseri umani. I finti drammi d'amore, morte, separazione, vendetta e desiderio insoddisfatto sono inseriti nella storia della violenta modernizzazione della taiga, che quasi distrugge le famiglie. Il piano storico è introdotto con sequenze di materiale documentario montato per il film" (Oksana Bulgakova). Fluviale epopea di due famiglie contrapposte in un villaggio siberiano, il film vinse il Gran premio speciale della giuria a Cannes.
Nell'intervallo tra le due parti, light buffet
(Pervyy uchitel, URSS/1965) di Andrej Končalovskij (102')
Končalovskij, già cosceneggiatore (non accreditato) di L'infanzia di Ivan, debutta alla regia. La base è letteraria, un racconto di Cingiz Aitmatov. Lo stile, sostiene Oksana Bulgakova, deve parecchio a Kurosawa. L'ambiente è il Kirghizistan nei primi anni dopo la rivoluzione d'ottobre. Il protagonista, un maestro che il Partito spedisce laggiù, alla periferia del nuovo impero, per educare le giovani masse che avevano fino a quel momento vissuto in una selvatica e beata ignoranza. Tra diffidenze, entusiasmi e una storia d'amore, i bambini impareranno a far di conto e a gridare Sozialismi! (pcris)
(O Menino e o Mundo, Brasile/2013) di Alê Abreu (80')
Gioiello di animazione che ha vinto numerosi premi in festival di tutto il mondo. Il piccolo Cuca vive in campagna, a stretto contatto con la natura. Quando il padre parte per la città per cercare lavoro, Cuca decide di seguirlo.Girato senza l’utilizzo di parole, un film dalla colonna sonora straordinaria, che oscilla tra esplosioni di festa e nostalgia. Diverse le tecniche utilizzate dal regista, che gioca con forme e colori utilizzando pastelli a olio, matite e collage per creare un universo originale e inaspettato.
(Italia/1954) di Luchino Visconti (120'). Introducono Marco Antonio Bazzocchi e Giampiero Rigosi
Serge Daney ha così pontificato: "Ci sono dei cineasti che dimostrano e dei cineasti che mostrano". Visconti appartiene a entrambe le categorie. Senso mostra e dimostra che, a proposito del Risorgimento, Gramsci aveva interpretato alla perfezione: non fu una rivoluzione del popolo. La rivolta più lancinante, semmai, è quella che compete all'immaginazione melodrammatica, distillata nei suoi imperativi più amari e sublimi. (am)
Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale
Introducono Marco Antonio Bazzocchi (Università di Bologna) e lo scrittore Giampiero Rigosi
In collaborazione con Biblioteca "Ezio Raimondi" - Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna
(Runaway Train, USA-Israele/1985) di Andrej Končalovskij (111')
In fuga da un supercarcere, un pluriassassino e il suo giovane complice finiscono dentro un treno che da solo si mette in corsa verso il nulla, senza conducente, senza destinazione che non sia l'ignoto. Da una sceneggiatura di Kurosawa, un action-movie ferroviario la cui scorza hollywoodiana si crepa mostrando una cupissima visione del mondo. Ancora una volta, la tensione ghiacciata dei paesaggi mostra che per Končalovskij l'America è una terra desolata. (pcris)
(Belye nochi pochtalona Alekseya Tryapitsyna, Russia/2014) di Andrej Končalovskij (90'). Al termine incontro con Andrej Končalovskij
Leone d'Argento al Festival di Venezia 2014, il più recente film di Končalovskij è una pastorale russa situata laddove il realismo (come da miglior tradizione nazionale) si dissolve in lirica. Così David Rooney dell'"Hollywood Reporter": "Confondendo i confini tra fiction e documentario, tra sapienza di costruzione e improvvisazione giocosa, Končalovskij ci consegna il suo miglior film post-Hollywood. Girato in un villaggio isolato della Russia settentrionale, nello scenario mozzafiato del lago Kenozero, con un cast composto soprattutto da non-attori del luogo che interpretano versioni narrative di se stessi, ecco il ritratto delicatamente sfumato d'una comunità che vive ai bordi dell'acqua, del tutto estranea alle trasformazioni dell'era postsovietica... Čechov descrisse con profonda malinconia e umorismo l'erosione dell'aristocrazia russa, sul finire del XIX secolo; c'è un riflesso cechoviano nel modo in cui Končalovskij posa il suo sguardo tenero e contemplativo sull'opposta estremità dello spettro sociale, all'inizio del XXI".
Al termine incontro con Andrej Končalovskij
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili con iscrizione obbligatoria
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili con iscrizione obbligatoria: isabella.malaguti@cineteca.bologna.it
(USA/1984) di Andrej Končalovskij (100')
Il primo e il più bello dei film americani di Končalovskij, e uno dei suoi più belli in assoluto. Siamo nella Pennsylvania del 1946, lui "filma le praterie come fossero la steppa" (Mereghetti), filma altresì come un paesaggio ombroso il viso della sua attrice. Nastassja Kinskj, memorabile nel suo splendore dimesso e nei suoi vestitini a fiori, è il tremante oggetto del desiderio di un mondo maschile cui la guerra ha spezzato i nervi. Liberamente ispirato a un racconto di Platonov, conta su una bella compagine di giovani e vecchi reduci: John Savage il marito anima ferita, Keith Carradine amante vagabondo, su tutti l'ombra poderosa e taciturna di Robert Mitchum al suo ultimo film. (pcris)
Copia in 35mm
(Asino Scast'e - Istorjia Asi Kliadcinoj, URSS/1966) di Andrej Končalovskij (92')
Opera seconda di Končalovskij, proibita all'epoca dalla censura sovietica, narra la vita della contadina Asja in un kolchoz, negli anni Sessanta, mescolando attori professionisti e non. Incinta di un rude sfaccendato, amata da un trattorista, Asja decide di tenere il bambino ma di non sposarsi. "Il triangolo amoroso è solo il pretesto per introdurci nella vita della comunità rurale, dove la commedia umana assume toni accesi e ritmi musicali. Sembra di vedere Un uomo tranquillo di Ford sovrapposto a La linea generale di Ejzenštejn" (Tullio Kezich).
Copia in 35mm
live
I Fat White Family sono un insieme di psichedelia dissonante e disordinata.
Il loro è un mix vivace di Birthday Party, Monks, primi Pink Floyd e Cramps.
Si autodefiniscono patetici, scandalosi, approssimativi, taglienti come coltelli: la migliore giovane rock band del mondo con la loro mistura di country, blues e rock’n’roll.
live
ELVIS PERKINS (USA - folk rock - MIR Records)
Il cantautore newyorkese, figlio del noto attore Anthony Perkins, arriva per la prima volta a Bologna per presentare l'acclamatissimo album "I Aubade", lavoro visionario e onirico che sta conquistando pubblico e critica.
+ Pecori Greg live
in concerto:
C+C=Maxigross (ITA - psychedelic – Vaggimal recs)
+ Pecori Greg (ITA – Trovarobato)
Il collettivo psichedelico C+C=Maxigross, nato nel 2009 tra i boschi della Lessinia, arriva al Covo Club per la presentazione del nuovo disco “Fluttarn”, un viaggio tra folk e psichedelia!
In apertura Pecori Greg, l'eclettico progetto di Valerio Canè dei Mariposa e di Angelo Epifani che con il contributo di altri musicisti, hanno dato luce a “Merry Krishna, Hare Christma”
live
Sinkane è il progetto individuale dell'artista polistrumentista Ahmed Gallab, sudanese naturalizzato statunitense, formatosi in band come Yeasayer, Caribou, Born Ruffians e Of Montreal. La sua musica spazia dal jazz al pop, dal soul al rock psichedelico, dando vita a vibrazioni davvero uniche. Venerdì 6 novembre potremo ascoltarlo dal vivo sul palco del Covo Club!
Kill my Halloween
(ITA - psychedelic surf-rock)
Nati per riproporre i motivi più conosciuti presenti nelle colonne sonore dei film di Quentin Tarantino, anche la loro stessa musica riflette quella degli anni '50 e '60, passando fino alle atmosfere psichedeliche e surf degli anni 70.
live | sold out
Il duo norvegese, formato da Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe, celebre per aver incantato il pubblico di tutto il mondo e raggiunto le vette delle classifiche con indimenticabili melodie, torna con un live in cui eseguirà integralmente lo strepitoso album di debutto del 2001 QUIET IS THE NEW LOUD, in occasione della pubblicazione del libro del giornalista norvegese Ørjan Nillsson dedicato al making of di quest’opera. Gli spettacoli si articoleranno in una prima parte in cui un giornalista intervisterà Erlend e Eirik, poi il duo eseguirà la prima metà di Quiet Is The New Loud, a seguire ancora intervista ed infine l’esecuzione della seconda parte del disco.
Mr Matt chitarra e voce
Mr. Jano armonica, voce, percussioni
Ancora una splendida serata alla Cantina Bentivoglio con il ritorno dei , il duo rivelazione della scorsa estate che torna a Bologna sull’ onda del successo riportato ormai in tutta Europa, dall’ Olimpia di Parigi a Jazz a Vienne, a Umbria Jazz. La potenza della chitarra e della voce di Mr. Mat, unita alla squisita sensibilità poetica di Mr. Jano all’ armonica, hanno incantato ovunque le platee decretando loro uno straordinario successo di pubblico e critica. Il repertorio, che spazia dal gospel e blues più puro delle origini alle cover dei gruppi rock più attuali, è sempre rivisitato con la freschezza e la energia di un linguaggio che, pur nel dichiarato minimalismo, è solo loro e che solo loro sanno rendere con tanta forza ed efficacia.
Soft Electric Tour
I dEUS tornano in Italia con un nuovo tour, il 25 novembre arriveranno al Teatro Antoniano di Bologna con il ‘dEUS: Soft Electric Tour’. Reduci dal successo dei live estivi, la band ha deciso di ripensare il loro live show, sconvolgendolo completamente. Avremo la possibilità infatti di godere delle loro composizioni più melodiche, raramente suonate live. Non è un caso che siano stati scelti i maggiori teatri europei per presentare questo intimo e toccante live.
I dEUS si sono formati nel 1991 e hanno debuttato nel 1994 con l’acclamato album Worst Case Scenario, da allora la band si è evoluta sia musicalmente che personalmente sotto la guida dei membri fondatori e amici di lunga data, il cantante Tom Barman e il polistrumentista Klaas Janzoon.
Worst Case Scenario è considerato uno degli album più influenti degli anni ’90, con sonorità che rivelano al mondo intero l’eclettismo stilistico dei dEUS, con echi che spaziano dai Sonic Youth ai Pixies, composti in un art rock arricchito di soluzioni jazz e sperimentali.
Il primo giugno 2012 esce il loro settimo album, Following Sea, seguito il 25 novembre 2014 dalla raccolta Selected Songs -1994-2014.
aperitivo in biblioteca tra performance letterarie e musica
A cura di Andrea Maioli.
SpritzBook: sei viaggi-spettacolo dove attori e attrici conducono il pubblico nella lettura, recitando brani tratti da romanzi o saggi. Le letture spaziano da Il nome della rosa di Umberto Eco a La biblioteca di Babele di Borges, da Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi a La storia infinita di Michael Ende, in un viaggio tra 'sacro' e 'profano', attraversando i diversi generi letterari e passando dai grandi autori ai romanzi gialli, dal fantasy alla saggistica.
In sottofondo, musiche eseguite dal vivo, mentre l'abside prende vita grazie a una videoproiezione che accompagna lo spettacolo con un progetto visual realizzato da Gianni Margotto e Fabrizio Passarella.
SPRITZBOOK - Inizio incontri ore 19
Concludono la rassegna tre eventi speciali:
live
#MENGONILIVE2016