L’attuale facciata del Palazzo Zambeccari che si erge su via Farini è il frutto delle trasformazioni urbane del periodo post-unitario, quando l’antica via Ponte di Ferro viene allargata a beneficio di una viabilità più moderna. Il complesso di costruzioni che lì insistevano, compresa l’antichissima chiesa camaldolese dei SS. Cosma e Damiano, è oggetto di un rifacimento radicale ad opera di tre professionisti bolognesi, gli ingegneri Alessandro Maccaferri, Luigi Grandi e Francesco Gualandi, quest’ultimo conosciuto come il principale autore dell’opera. Il fronte su via Farini, il cui progetto viene presentato nel 1870, è opera di gusto eclettico che impiega stilemi classicisti, lontani, però, dall’originario equilibrio nelle proporzioni. Tuttavia, nell’insieme, la foggia esterna dell’edificio risente di un certo efficace movimento dei piani di facciata. Sotto il portico si trova l’accesso agli ambienti ricreati della chiesa antica camaldolese. Questa era stata ricostruita perpendicolarmente all’originaria planimetria ma mai completata fino in fondo. Oggi è scenografia d’eccezione per un esercizio commerciale.
C. De Angelis, I Palazzi Zambeccari di Piazza Calderini e via Farini, in Palazzo Zambeccari. Storia e arte di un palazzo bolognese, Bologna, Patron, 2015, pp. 56 e ss.