Il portico degli Alemanni è un altro importante esempio, dopo quello eccezionale di San Luca, di portico devozionale extraurbano.
Deve il suo nome all’ordine cavalleresco Teutonico, ordine monastico militare nato all’epoca delle crociate e che in questa posizione fonda nel ‘200 un oratorio.
Tra il 1619 e il 1631 viene costruito il portico per collegare la chiesa, posta 700 metri fuori porta Maggiore e nel frattempo affidata ai carmelitani scalzi, alle mura della città, in modo da consentire ai fedeli di recarsi in pellegrinaggio protetti dalle intemperie. Per il progetto si fa il nome di Floriano Ambrosini.
Il Santuario, costruito per ricoverare un’immagine miracolosa, viene ripensato in forme barocche nel Seicento e ospita una una cappella dedicata alla Sacra Famiglia opera di Ferdinando Bibiena.
L’edificio subisce ulteriori trasformazioni nell’Ottocento.