Pavaglione, Banchi e Piazza Maggiore
![Pavaglione, Banchi e Piazza Maggiore](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/nodo_portico/public/2023-05/5_Pavaglione-Banchi-e-Piazza-Maggiore.jpg?itok=_NvaEZyr)
Questa componente comprende uno degli spazi pubblici di origine medievale più importanti e meglio conservati di tutta Europa, successivamente trasformato in foro politico in epoca rinascimentale, costituito da Piazza Maggiore, Piazza Re Enzo e Piazza del Nettuno, con la monumentale fontana del Giambologna (XVI secolo).
La lunga struttura porticata di eccezionale valore architettonico che unifica tutti i principali edifici pubblici di Bologna – a partire dal rinnovamento medievale della platea communis – attraverso un linguaggio formale condiviso, costituisce un percorso monumentale le cui caratteristiche architettoniche emergono con forza nella città storica. Di particolare importanza qui sono il Pavaglione, il portico ininterrotto più lungo di Bologna, quello dell'Archiginnasio, in origine sede dell'Università, e i portici delle strutture circostanti, che furono costruite per collegarsi armoniosamente ad esso.
La continuità con il passato è stata preservata anche nelle funzioni, rimaste sostanzialmente immutate nel corso dei secoli.
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Punti di interesse
![vista del portico da sotto con ingresso della Biblioteca dell'Archiginnasio](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-04/46.R6-110424_6882_LCF.1Cinquantesimo_0.jpg?itok=d75C2WXi)
Il portico e il palazzo dell'Archiginnasio
![vista del palazzo comunale con palazzo dei notai sullo sfondo](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-04/025_25042023_78_Festa_Liberazione_N-HDR.jpg?itok=8Kx4Gmer)
Palazzo Comunale
![@bologna welcome](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2023-07/Palazzo%20dei%20Notai.jpg?itok=7METsQGz)
Palazzo dei Notai
![il palazzo nel contesto delle piazze](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-04/008_23052023_Piazza_Maggiore_Panoramiche_N-HDR.jpg?itok=B2Tr7TIc)
Palazzo del Podestà
![vista del palazzo verso via d'azeglio](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-04/56.R6-110424_6886_LCF.1Cinquantesimo.jpg?itok=8Z2v0EAg)
Palazzo Ratta Agucchi
![vista di palazzo re enzo da piazza del nettuno](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-04/003_10092022_12_Strada_Del_Jazz_N.jpg?itok=JuOEyuYp)
Palazzo Re Enzo
![VISTA DELLA PIAZZA VERSO SAN PETRONIO](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-04/52.R6-120424_7509_LCF.1Cinquantesimo.jpg?itok=wuBzZHcr)
Piazza Galvani
![portico della morte verso la libreria](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-04/58.R6-110424_6909_LCF.1Cinquantesimo.jpg?itok=s3R5anVh)
Portico della Morte
![@Giorgio Bianchi](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2023-07/109_25042023_78_Festa_Liberazione_N.jpg?itok=wSXMYT2c)
Fontana del Nettuno
![interno del Cinema Modernissimo 2023](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2023-12/178_21112023_modernissimo_conferenza_stampa_n-hdr.jpg.jpg?itok=ePKV3Yxg)
Palazzo del Modernissimo
![vista di piazza maggiore verso san petronio e portico dei banchi](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-03/031_25042023_78_Festa_Liberazione_N-HDR.jpg?itok=mOW0KOd8)
Piazza Maggiore
![il lungo fronte del palazzo da piazza maggiore](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-05/39.R6-110424_7062_LCF-Modifica.1Cinquantesimo.jpg?itok=cXne8Cbt)
Palazzo dei Banchi
![facciata della basilica di san petronio presa da palazzo del podestà](/portici-patrimonio-mondiale/sites/default/files/styles/card_poi/public/2024-03/001_11102022_San_Petronio_Panoramiche_N.jpg?itok=aOW12S23)
Basilica di San Petronio
Scopri i contributi relativi alla componente
Portici come vene
“Sono case dal colore della terra: il colore dei frutti della terra, sui quali sia passato col sole e con la pioggia, il peso del tempo e del cielo. Colori di campagna: il rosso dei pomi, il giallo del grano, della zucca del frumentone, il viola del vino, il verde del fieno. Sono colori che, nella stagione calda, fermentano e ribollono, fondendosi in una sola eguale materia che si accende, e odora.
Un odore forte, acre di terra, di frutti maturi. Una sostanza che si decompone di continuo, e rinasce in una forma nuova, e nuova vita.
Così continua anche la vita della città che cresce come un corpo che cresce. La reggono un senso e, direi, uno scheletro dell’architettura antica, partizione e divisione dei quartieri, delle zone urbane.
I portici sono come le vene, il sistema vascolare di questo grande e armonioso corpo.
I portici si spiegano con l’origine agreste e agricola di Bologna nella terra emiliana. Erano il ricovero, non solo degli uomini, ma degli animale e degli attrezzi da lavoro. Di tali costruzioni è il ricordo, anzi l’esempio, nella campagna qui intorno. Come ci si avvicina alle antiche porte, e quindi alla campagna allora imminente sulla città, più si fa vivo il carattere rurale dell’architettura bolognese di un tempo che, come di un fregio a decorazione naturale, si adorna subito del verde delle siepi e degli orti. Orti coltivati, dove ora rombano fabbriche e opifici, premevano sul giro delle mura urbane. Ancora sopravvivono, pure fra le nuove costruzioni, tracce di codesto tempo, e delle sue case così cariche del significato della terra e dei suoi abitatori.”
GIUSEPPE RAIMONDI
Bologna. Portici come vene, in “Tuttitalia. Enciclopedia dell’Italia antica e moderna”, fasc. 3, 15 febbraio 1961, Firenze-Novara, pp. 92-94.