Le origini dell’edificio e delle collezioni
In origine le collezioni e l’istituto di Mineralogia erano ospitati all’interno del grande edificio di Palazzo Poggi in condizioni tali che Luigi Bombicci, scienziato rinomato e direttore della struttura fin dal suo arrivo a Bologna nel 1860, sente di doversi rivolgere direttamente al Sindaco pur di ottenere finalmente l’attenzione che gli spetta. Nella lettera aperta, datata 1890, allega addirittura una planimetria illustrativa chiedendo un edificio nuovo. Si tratta di un progetto semplice, un blocco a U, in cui massimo spazio è riservato alle collezioni, mentre, per il resto, la superficie è occupata da una grande aula, sede della “Scuola pratica”, un laboratorio e lo studio del direttore.
Bombicci precisa anche, comprensibilmente, la necessità di una contiguità con il Museo di Geologia (il Museo geologico Giovanni Capellini), contiguità tematica oltre che spaziale lungo via Zamboni, la “Sacra via delle Scienze”.
La questione rimane sospesa fino al 1894 quando si comincia a parlare di una nuova sede sul lato nord di Piazza Minghetti, ma anche questa ipotesi non trova seguito e, nel 1897, l’edificio per Mineralogia, insieme a quelli non lontani di Anatomia e Fisica, è fra le priorità contemplate dalla cosiddetta Prima Convenzione, ratificata nel 1899. Nell’occasione viene costituita una sezione speciale del Genio Civile, guidata dall’ingegnere Flavio Bastiani, autore anche dei progetti architettonici.
Dopo la costruzione del complesso e il suo iniziale sviluppo, presto i locali si rivelano insufficienti. Nel 1936 si rende libera, in via Zamboni, una proprietà adiacente che verrà demolita per favorire l’ampliamento. Anche la guerra ci mette del suo danneggiando diversi ambienti. Nel 1951 le riparazioni ai coperti e alle murature sono concluse e bisognerà attendere il 1954 per vedere integrata, in stile, la quinta stradale della parte a sud grazie ad un nuovo corpo di fabbrica eseguito a cura del Genio Civile.
Nel 1966, il complesso si ingrandisce fino a saturare tutte le aree ancora libere dalla parte di via Irnerio, con un intervento, questa volta, dichiaratamente non mimetico.
Fonti
Università di Bologna. Palazzi e luoghi del sapere, a cura di Andrea Bacchi e Marta Forlai, Bologna, BUP, 2019.
I nuovi Istituti Scientifici dell’Ateneo Bolognese, Memoria di Flavio Bastiani, Roma, Stabilimento Tipo-litografico del Genio Civile, 1907.
Ghigi, A., Lo sviluppo edilizio dell'università di Bologna, Roma, Fratelli Palombi, 1941.
Foto: 1Cinquantesimo