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Basilica di Santa Maria Maggiore

L’importante basilica, dalle origini antichissime, si inserisce col suo nartece nella cortina porticata della strada di Galliera. Gli esordi nel VI secolo e le trasformazioni romaniche avevano impostato un edificio orientato, come da tradizione cristiana, verso est. Tale orientamento viene invertito in epoca bentivolesca, stando ad alcuni recenti ritrovamenti documentali, o più tardi come riporta la storiografia, con le trasformazioni dovute a Paolo Canali nel 1665. In tutti i casi, la facciata si presenta impostata su un portico sormontato da un corpo inizialmente adibito a canonica, aumentato di un ulteriore livello nel Seicento e coronato da un frontone triangolare nel 1956 ad opera dell’ingegnere Giuseppe Coccolini.
dettaglio della facciata della chiesa

Su incarico di papa Lambertini, Carlo Francesco Dotti, l’architetto di San Luca, si occupa del rifacimento della cappella maggiore nel 1748 che si adorna di un nuovo altare marmoreo opera di Alfonso Torreggiani oltre che di un organo a canne di notevole qualità. Nelle cappelle affreschi e dipinti della scuola bolognese, mentre assai singolare la decisione di affidare ad un pittore moderno, il valtellinese Eliseo Fumagalli, la responsabilità della decorazione della volta realizzata fra il 1936 e il 1938.

Fonti

M.B. Bettazzi, Chiesa di Santa Maria Maggiore, in Bologna. Guida di architettura, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Capellini, coordinamento editoriale di Giuliano Gresleri, Torino, U. Allemandi, 2004, p. 130.

Foto: 1Cinquantesimo