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Palazzo Poggi

L’ampio palazzo, oggi sede centrale dell’Università di Bologna, viene costruito a partire dalla metà del Cinquecento, sulla preesistenza di dimore famigliari non commisurate al rango del cardinale Giovanni Poggi che lo va ad occupare.
L’artefice di questo bell’esempio di dimora aristocratica è stato a lungo un rebus della critica che oggi tende ad ascrivere il portico e la facciata al bolognese Bartolomeo Triachini mentre il cortile interno sarebbe dell’artista polimorfo Pellegrino Tibaldi.
Il portico è caratterizzato da colonne doriche con capitello a rosette. Pilastri decorati con figure geometriche inquadrano l’ingresso principale e chiudono la sequenza delle colonne.
Alla morte del cardinale, gli eredi proseguono nella costruzione dell’edificio che però non viene completato.
La svolta nella destinazione d’uso si ha nel 1712 quando il palazzo, venduto dalla famiglia, diventa la sede dell’Accademia delle Scienze e si arricchisce di una imponente biblioteca opera di Carlo Francesco Dotti.
Oggi il complesso occupa un intero isolato e ospita, oltre alla Biblioteca Universitaria, il Rettorato, alcune aule e molti uffici. Presto vedrà la luce la ricostruzione fedele della biblioteca di Umberto Eco.
vista del portico di palazzo poggi su via zamboni
Fonti

F. Ceccarelli, D. Pascale Guidotti Magnani, Il portico bolognese. Storia, architettura, città, Bologna, Bononia University Press, 2021, p. 118.

Foto: Giorgio Bianchi e 1Cinquantesimo

 

cortile interno di palazzo poggi
il corridoio di accesso di palazzo poggi