San Luca
Il portico di San Luca è un eccellente esempio di “via coperta” devozionale realizzata in Italia in epoca barocca. Questa componente inizia in città e termina presso il Santuario della Madonna di San Luca, che era la fine del percorso di pellegrinaggio: una strada porticata in salita, punteggiata da cappelle dedicate ai Misteri del Rosario, che collega la cinta muraria alla chiesa suburbana.
Completato nella prima metà del Settecento, è il portico più lungo mai realizzato, e da oltre tre secoli svolge ininterrottamente la sua funzione civile e religiosa. Inoltre, negli ultimi anni il portico, il cui tratto distintivo è la linearità, è spesso utilizzato da chi fa jogging e dai camminatori, che apprezzano la possibilità di allenarsi e passeggiare anche in caso di maltempo.
Punti di interesse
Arco Bonaccorsi
Portico di San Luca
Arco del Meloncello
Beata Vergine di San Luca Basilica e Santuario
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Coerenza fra strutture e costume
“In Bologna predomina, più che la singolarità architettonica, un fluido discorso urbanistico e ogni fatto architettonico ne è un’aggettivazione. Elementi di questa unità urbanistica sono, oltreché l’andamento del tessuto cittadino, l’uniformità del materiale da costruzione, ossia il cotto: un cotto che partecipa del solleone della pianura emiliana, e i portici che conferiscono alla città una caratterizzazione universitaria e una grandissima suggestione.
I portici sono discorsivi, costituiscono un interno all’aperto, rivelano un sottofondo civile, e non soltanto legano una casa all’altra ma anche la casa alla strada, vincendo la quasi inevitabile frattura fra la vita privata e quella di tutti: risolvono inoltre un problema dell’urbanistica moderna costituendo sicuri passaggi pedonali. Intonati alla struttura urbanistica di Bologna, sviluppatasi a ragnatela, e congeniali al carattere degli abitanti, trovarono nel secolo XVIII una clamorosa conclusione nel portico di San Luca ‘grande fatto architettonico, inserito nella natura con modi scenografici, per un interesse civile delle intere popolazioni’ come dice il Bacchelli.
[…]
E’ luogo comune dire che le città sono la traduzione degli abitanti; ebbene Bologna in questo senso non presenta fratture fra strutture e costume, fra involucro e modi di vita, fra i ‘volti’ di pietra e i volti degli uomini. I portici, i larghi, il colore, l’andamento planimetrico, che sostanziano il discorso urbanistico, e gli uomini politicizzati e civili, aperti al gusto della vita, cordiali, risultano in mirabile coerenza”
Pierluigi Giordani, Coerenza fra strutture e costume, in “Tuttitalia. Enciclopedia dell’Italia antica e moderna”, fasc. 3, 15 febbraio 1961, Firenze-Novara, p. 96.