I luoghi sono leggermente meno numerosi di quelli nella Città di ponente, più ampi per le diverse caratteristiche degli ambienti cresciuti a est.
- Parco lungo Savena e i cimiteri della seconda guerra mondiale, con l’insieme di attrezzature e spazi collettivi che verranno realizzati nei nuovi insediamenti previsti dal Psc: un elemento di forte integrazione con l’abitato di San Lazzaro di Savena.
- Centro servizi del quartiere Savena in via Faenza e l’insieme delle attrezzature connesse: da collegare meglio alla via Emilia, innescando processi di riqualificazione diffusa del contesto di via Lombardia e Bellaria, con particolare riferimento agli spazi pubblici.
- Sistema di spazi pubblici dei quartieri Due Madonne, Fossolo 1 e Fossolo 2: rilevante risorsa da collegare meglio alla via Emilia per diventare accessibile da un intorno più ampio.
- Pontevecchio: oggi solo un toponimo, ma da conservarsi come luogo della memoria. Era il ponte della via Emilia sul torrente Savena prima che questo venisse deviato e immesso nel torrente Idice nel 1776, un condensatore di attività e insediamenti come tutti i ponti della strada, presso il quale si trovano ancora alcune tracce di abitazioni storiche.
- Sistema di verde e servizi della Lunetta Gamberini: se meglio connesso alla via Emilia, vedrebbe rafforzato il suo ruolo di centralità.
- Piazza Trento e Trieste, significativa attrezzatura urbana prevista dal Piano regolatore del 1889, recentemente riqualificata: sede di importanti attività pubbliche e di carattere direzionale.
- Portico degli Alemanni che collegava il santuario di Santa Maria Lagrimosa e la località suburbana omonima con la porta urbana Maggiore: costituisce uno dei due sistemi di portico extra moenia, di grande interesse come infrastruttura storica e come attrezzatura integrata, commerciale e di servizio, riservata ai pedoni.
- Piazza Aldrovandi, spazio urbano allungato perpendicolare alla via Emilia simile ad altre “piazze-strade” o “selciate” che si trasformarono a Bologna nel periodo rinascimentale-barocco: costituisce, assieme alla piazza compresa nel quadrilatero porticato prospiciente la chiesa di Santa Maria dei Servi, uno spazio aperto nel centro storico di dimensioni e forme singolari.
- Due Torri prospicienti la piazza di porta Ravegnana: simbolo cittadino da preservare e rendere meglio accessibile riorganizzando lo snodo di traffico sottostante.
- Su piazza Maggiore, terminale di ogni percorso verso il centro (“la piazza”) si attesta la ottocentesca via dell’Indipendenza, asse specializzato, commerciale e dello spettacolo, legato al parco della Montagnola, nuova porta della città con la realizzazione del parcheggio interrato di piazza 8 agosto 1848; luogo da riqualificare nell’uso e nell’immagine, anche in relazione alla trasformazione delle aree vicine (la nuova Stazione ferroviaria, le ex Officine comunali del gas).