I luoghi non sono riconducibili a pochi ed estesi Ambiti nei quali si prevedono trasformazioni urbanistiche ed edilizie, ma a sistemi di spazi pubblici nei quali mettere in atto una serie concatenata di azioni strategiche.
- Spazi pubblici dei quartiere Ina casa e Peep a Borgo Panigale: un sistema urbano “moderno”, di valore storico, ricco di attrezzature che richiedono, in alcuni casi, un cambiamento della destinazione d’uso per corrispondere a domande e bisogni sociali nuovi.
- Centralità storica di Borgo, con la ex Casa del fascio e le scuole trasformate in centro civico: il recupero della strada è associato a quello dell’edificio storico costruito nei primi anni ‘30 del novecento, in particolare della sala delle assemblee, molto degradata. Un nuovo uso come sede di attrezzature collettive, congruente con gli elementi di centralità presenti nella zona retrostante, può contribuire a rafforzare l’identità di Borgo Panigale.
- Aree circostanti la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e il cimitero comunale: possono diventare il “cuore verde” in una parte dove questa dotazione è particolarmente carente.
- Sistema che connette la fermata Sfm Borgo al parco Triumvirato e ospita attività culturali e sportive, con il pregio ambientale e storico-ambientale dei pozzi dell’acquedotto: può essere coinvolto in un’operazione di riqualificazione che parte dal fronte degradato sulla via Emilia, inserisce nuove attività, migliora gli accessi al verde e alle attrezzature.
- Pontelungo: un importante luogo della memoria, da raccontare e valorizzare nei collegamenti al parco lungo Reno.
- Ricco sistema di spazi pubblici della zona Santa Viola, che sarà integrato da quelli ottenuti nella trasformazione delle ex fabbriche Sabiem: un collegamento verso il parco fluviale del Reno, sui terreni nella zona del ponte romano resi disponibili dall’Accordo sulla Stazione, potrebbe aggiungere valore.
- Parco ex Velodromo, con le attrezzature pubbliche di nuova realizzazione e le altre (religiose, scolastiche, commerciali) presenti nella zona: può diventare una centralità significativa per la parte compresa tra la via Emilia e le vie Gandhi e Tolmino.
- Nuovo grande parco urbano di Prati di Caprara, ottenuto dalla trasformazione delle aree militari dismesse: è una opportunità unica per risolvere la grave carenza di spazi verdi in questo settore della città e per offrire ai bolognesi, in prossimità del centro storico, un’importante alternativa ai giardini Margherita.
- Ex Mercato del bestiame, che già ospita la sede di quartiere, attrezzature per lo spettacolo, sedi scolastiche e studentato; un collegamento agevole con il polo culturale della Manifattura delle Arti potrà favorire l’uso sinergico, rafforzando la nuova immagine di questa parte.
- “Cittadella” culturale della Manifattura delle Arti, con gli insediamenti universitari e quelli comunali dedicati all’arte moderna e al cinema: la vicinanza del Palazzo dello sport e di altre attrezzature di interesse collettivo (scuole, giardino) orienta questo settore della città storica all’offerta specializzata di servizi culturali e ricreativi.
- Porta San Felice: un monumento da restaurare, riorganizzando il sistema degli attraversamenti e degli spazi di pertinenza.
- Sistema delle piazze Malpighi e San Francesco con la via del Pratello, un insieme di monumenti e di spazi pubblici già oggi molto praticati: una maggiore qualificazione degli spazi pubblici e una più equilibrata distribuzione di usi e attività può migliorarne le prestazioni, conciliando le diverse esigenze e attese di residenti e utenti.
- Piazza Maggiore: monumentale punto di arrivo di questo percorso di qualificazione.
- Nuova Stazione ferroviaria di Bologna centrale, snodo e terminale di diversi sistemi di trasporto, dove la Città della via Emilia si fonde con la Città della Ferrovia.