IMMAGINI
Barbara Kruger,Stazione Centrale (1994). Strasburgo (Francia) Gli interventi di Barbara Kruger alla Stazione Centrale sono formati da parole o brevi frasi che si integrano nella struttura architettonica della stazione. Le parole che seguono sono impresse nei gradini della scalinata: "amore", "odio", "gioco", "lavoro", "riso", "speranza". Nei pilastri si leggono queste frasi: "Dove stai andando?", "Chi ha paura delle idee?", " Chi pensi di essere?". Alla fine della piattaforma, sopra il tunnel, c'è uno schermo immenso su un pannello metallico (18,20 x 7,60 m), sul quale è scritto “L’empatia può cambiare il mondo”. Dall’altra parte invece, un cartellone pubblicitario mostra l’immagine di una folla sulla quale c’è lo slogan “Conoscenza è potere”. |
Barbara Kruger, Gare Centrale (1994). Strasbourg (France) The interventions of Barbara Kruger at the Central Station are made up of words or short phrases integrated into the architectural structure of the station. The following words are etched into the steps of a stairway: “love”, “hate”, “play”, “work”, “laugh”, “hope”... On cement pillars the following phrases can be read: “Where are you going?”, “Who’s afraid of ideas?” “Who do you think you are?”. |
Cécile Dupaquier, Dialogo con i passanti (2000). Villeurbanne (Francia) Cécile Dupaquier ha installato sui pali dei binari del tram otto digitali caselle segnaletiche illuminate. Ognuna delle quali mostra due lettere contemporaneamente. Il ciclo delle lettere, la cui successione genera una frase, viene fatto partire da pedoni o da ciclisti che stanno su una piattaforma durante il tempo di attesa del passaggio del tram. Quando non c’è nessuno, le lettere sono messe in movimento da un radar che rileva il passaggio del tram. Le frasi sono : ” Tu esiti?”, “ A che pensi?”, “ Ti ricordi?”. Tutte quante iniziano con “Tu” e finiscono con un punto di domanda rivolgendo i loro enigmi allo stato psico-mentale del passante. |
Cécile Dupaquier, Dialogue avec les passagers (2000). Villeurbanne (France) Cécile Dupaquier has installed eight illuminated digital signboxes on the masts of the rail line of the tramway. Each one shows two letters at the same time. The viewing cycle of the letters - which in succession compose a sentence - is started by the pedestrians or cyclists standing on a fooplate while waiting at the tramway crossing point. When there is no people, the letters are set in motion by a radar detecting the coming of the tramway. The sentences are: Tu hésites? (Do you hesitate?); Tu penses à qui? (Are you thinking to whom?); Tu te souviens? ( Do you remember?). They all start with “Tu” (You) and end with a question mark addressing their riddles to the psychological state of mind of the passer-by. |
Bruno Yvonnet, Immagini della commedia umana (2000). Stazione Jet d'Eau. Lione (Francia) All’incrocio tra due viali, attorno ad una fontana, Bruno Yvonnet presenta quattro immagini che traggono ispirazione dal mondo del cinema e della televisione. Su pali alti otto metri, queste immagini (approssimativamente 4X3 m) stampate ad inchiostro su fogli di tela riproducono situazioni quotidiane vissute da ciascuno di noi. Le scene evocano personaggi in conflitto, in discussione, in dubbio, nella loro intimità. |
Bruno Yvonnet, Images de le comédie humaine (2000). Station Jet d'Eau. Lyon (France) At the intersection of two avenues, around a fountain, Bruno Yvonnet presents four images inspired by the cinema and television. On 8m high masts , theese images of approximately 4m x 3 m printed with jet ink on canvas sheets, reproduce situations encountered daily by every one of us. The scenes evoke characters in conflict, in discussion, in doubt, in their intimacy. |