calendario d'avvento 2024 | a Roma i portici di Papa Gregorio Boncompagni

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Palazzo Pepoli in via Castiglione e un punto elevato sopra la città

Un papa, Gregorio XIII, nativo di Bologna che non si rassegna (esageriamo un po'!) a stare lontano dalla sua città e che se la fa dipingere grande una parete intera, come se potesse vederla dall'alto, in una blasfema identificazione con Dio o in una più modesta vista a 'volo d'uccello'. 'Vedere come Dio' sarà da lì in poi un must per molte sedi vescovili, di nuovo abitate dai loro presuli, grazie ai dettami del Concilio di Trento, concluso da poco. La veduta detta della Sala Bologna risale infatti al 1575 e la si deve a Lorenzo Sabatini e aiuti: l'originale è un affresco e si trova in un ambiente utilizzato dal papa come sala da pranzo ufficiale ma oggi è esclusa dai percorsi di visita dei Palazzi Vaticani.

Perché ne parliamo allora? Una sua copia di grandi dimensioni è finalmente di nuovo visibile nel percorso espositivo di Palazzo Pepoli da qualche giorno riaperto alla città. Oltre al fatto che nessun occhio umano avrebbe potuto vedere Bologna in quel modo a fine XVI secolo, riscontriamo un altro scostamento dalla realtà: ovvero i portici tutti in muratura. Sappiamo infatti dalle cronache e dalle ripetute esortazioni ufficiali che in molti casi perdurava la presenza di portici in legno, il che li esponeva a roghi disastrosi, li rendeva meno solidi e dava alla città un aspetto ancora medievale e modesto.

Quello che resta immutato nei secoli però è il piacere - di tutti ormai, non solo di papi e re - di guardare la propria città dall'alto, nell'illusione un po' voyeristica di addentrarsi con lo sguardo a cogliere nel dettaglio tutti i suoi segreti. 

https://palazzopepoli.it/