Santa Caterina e Saragozza
Questi portici appartengono ad una serie di edifici residenziali minori (case popolari costituite da piccoli spazi domestici) che hanno mantenuto l’originario modello tipologico e strutturale in un contesto sociale che è rimasto anch’esso “popolare” e artigianale, non essendo stati oggetto di fenomeni di gentrificazione.
I portici architravati di Santa Caterina sono una rara e preziosa testimonianza di una delle più antiche lottizzazioni di proprietà monastica realizzate in una delle più dinamiche città europee del Medioevo.
Queste fragili strutture, sopravvissute allo sventramento di quest'area nel XIX e XX secolo, sono state accuratamente restaurate grazie al celebre Piano di Conservazione del Centro Storico di Bologna del 1970. Da allora sono riconosciute a livello internazionale come modello per la salvaguardia del patrimonio residenziale storico.
La componente comprende l'intera matrice architettonica dell’isolato medievale. I portici e il lotto retrostante hanno costantemente mantenuto la loro funzione di residenze popolari sin dal medioevo. Le strutture strette tipiche del periodo gotico si espandono verso la strada per aumentare il volume dei piani superiori.
Il portico è una sorta di spazio-filtro tra la strada e i negozi al piano terra e in stretto rapporto con i cortili interni, relazioni che sono ancora oggi chiaramente visibili.