Il 27 ottobre 2023 si è tenuto in Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio il convegno Tutela dei Beni e valorizzazione delle pratiche di urban art per fare il punto sullo stato dell’arte per quanto riguarda la relazione fra beni del patrimonio pubblico urbano ed espressioni artistiche contemporanee ad alto impatto sulla città. Nasce su iniziativa dell’Ufficio Portici Patrimonio Mondiale e del Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna e gode di un finanziamento del Ministero della Cultura sui fondi che la Legge 77/2006 destina alle attività dei siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Il tema non è nuovo ma è sempre più forte la necessità di un confronto fra pubbliche amministrazioni per portare alla conoscenza buone pratiche da mettere in campo.
Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali di Valentina Orioli, Assessora alla mobilità con delega ai Portici Unesco e di Elena di Gioia Delegata alla cultura. E’ seguita una breve introduzione di Giorgia Boldrini, Direttrice del Settore Cultura e Creatività che ha posto in rilievo il tema della giornata ovvero il rapporto spesso conflittuale e pieno di contraddizioni fra il Patrimonio, da curare e tutelare, e la creatività che nell’ambito dell’urban art impatta necessariamente con i beni culturali della città.
La parola è poi passata al racconto di quanto si sta facendo presso altre amministrazioni italiane ritenute centrali nella trattazione del tema: Torino (Marco Ciari, Riccardo Lanfranco), Firenze (Stefania Pancini, Sofia Bonacchi) e Napoli (Fabio Landolfo, Luca Borriello), fra le quali si è incastonata una rassegna della situazione bolognese (Lorenzo Balbi, Federica Legnani, Francesco Volta) conclusa dalle rappresentanti del progetto Cheap (Sara Manfredi e Flavia Tommasini), da tempo impegnate a portare tematiche e forme di arte di impatto all’interno di spazi pubblici come ad esempio i tabelloni per le pubbliche affissioni.
Nel pomeriggio sono stati approfonditi aspetti specifici del problema. Il tema del diritto d’autore e, in genere, delle implicazioni giuridiche che la street art mette in campo sono state trattate da Francesca Benatti a cui è seguito l’intervento di Michela Berzioli relativamente agli aspetti tecnici inerenti soprattutto il comportamento dei materiali, vernici e intonaci in primis.
Il pomeriggio si è concluso con l’intervento di Fabiola Naldi che, con molti esempi, ha raccontato da teorica, ma con cognizione di causa, in cosa consista il gesto dello street artist, momento anarchico di ironia e provocazione.
La giornata si è conclusa con piena soddisfazione dei partecipanti. Non un irenistico sentimento di aver tutto compreso e sotto controllo, ma dalle molte contraddizioni in campo emerge chiaramente che il lavoro è tanto, tuttavia si è aperto un canale di comunicazione fra i molti soggetti attivi che lo rende se non più agevole, almeno più consapevole.