Sul sito di una necropoli etrusca nel 1334 viene fondato il monastero certosino dedicato a San Gerolamo. Riccamente ornata con opere d’arte dai monaci, la Certosa viene espropriata alla fine del Settecento e diventa struttura cimiteriale nel 1801. In una prima fase intervengono gli architetti Angelo Venturoli (1741-1821) e Luigi Marchesini (1796-1882), i quali mantengono per lo più l’assetto originario limitandosi a reimpiegare gli spazi esistenti. Con l’intervento dell’architetto Ercole Gasparini (1771-1829) nel 1802 il cimitero viene dotato di un ingresso monumentale e viene organizzato secondo uno schema più razionale. Nel 1811 lo stesso architetto si fa promotore dell’iniziativa di collegare con un portico la Certosa al Santuario della beata Vergine di San Luca, creando un unico scenografico percorso devozionale.
Nella prima fase, i monumenti sepolcrali sono realizzati per lo più in scultura, pittura o tecnica mista. Le tombe realizzate in pittura costituiscono una notevole testimonianza dell’ultima produzione della scuola quadraturistica bolognese.
I caduti per l’Indipendenza sono celebrati all’interno della Sala delle Tombe dall’ imponente monumento che Carlo Monari (1831-1918), realizza nel 1867.
Le parole dei viaggiatori
James Augustin Galiffe, Italy and its Inhabitants, an account of a Tour in that Country in 1816 and 1817, 1820, vol.I
Lady Sydney Morgan, Italy, 1821
Stendhal, Rome Naples et Florence, 1827
Basile Joseph Ducos, Itinéraire et souvenirs d’un voyage en Italie en 1819 et 1820, 1829
Jules Janin, Voyage en Italie, 1839
George Gordon lord Byron , Letters and Journals of Lord Byron with a Notice of his life, 1831
M. Valery, Bologne, Ferrare, Modene, Reggio, Parme, Plaisance et leurs environs, 1842.
Theodor Mommsen, Italienische Reise, 1844-45
Charles Dickens, Pictures from Italy, 1846
François-René Chateaubriand, Memorie d’Oltretomba, 1848