Evoluzione storica della pubblicità
· Gli inizi della pubblicità.La pubblicità, così come la intendiamo noi, nacque con la Rivoluzione Industriale, quando laumento della produzione, la varietà dei prodotti e la concorrenza fra imprenditori imposero una maggiore informazione degli acquirenti.
Fino allinvenzione della stampa, infatti, la funzione di pubblicizzare merci ed eventi era stata svolta essenzialmente dalla comunicazione orale e, in particolare, da banditori, imbonitori e strilloni.
Già sui muri di Pompei esistevano scritte per dare notizia di feste, gare sportive, spettacoli e fiere o per esaltare le qualità dei bagni pubblici.
Nel Medioevo esistevano i cosiddetti banditori che, elogiando a parole un prodotto, davano luogo ad una semplice, ma efficace forma di pubblicità. La loro funzione era essenzialmente quella di leggere ad alta voce gli avvisi al pubblico; essi, peraltro, venivano impiegati anche dai mercanti, per decantare a squarciagola i pregi delle loro merci.
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Dal Cinquecento al SettecentoPubblicità stampa
La scoperta della stampa permise una più larga diffusione della pubblicità: il primo annuncio stampato fu esposto nel 1480 in Inghilterra, per facilitare la vendita di un libro; il primo annuncio su giornale apparve in Germania nel 1525. Un annuncio a pagamento fu inserito da un medico nel 1651 sul sesto numero della Gazette (divenuta poi Gazette de France).
In Inghilterra lo sviluppo della pubblicità sui giornali procedette quasi di pari passo con quello francese (la London Gazette fece uscire nel 1666 un supplemento pubblicitario), ma la tassa per gli annunci o inserzioni crebbe in tal misura da renderli quasi impossibili; solo dopo che la tassa in questione fu soppressa (1833), la pubblicità potè avere in Inghilterra grande incremento.
· LOttocento
Pubblicità sui cataloghi.
I maggiori progressi furono compiuti negli Stati Uniti dAmerica, dove la prima forma pubblicitaria fu quella dellinvio di cataloghi per opera dei produttori di sementi e di case editrici. A partire dal 1870 la pubblicità sui giornali ebbe come grandi fruitrici le industrie farmaceutiche che, realizzando enormi profitti, potevano reinvestirne una parte cospicua per pubblicizzare i propri prodotti.
I manifesti pubblicitari.
Nella seconda metà del XIX secolo, il manifesto pubblicitario assunse una grande importanza in seguito alla Rivoluzione industriale e contribuì allo sviluppo del mercato, poiché accelerò i consumi.
La pubblicità trovò nella seconda metà dellOttocento due grandi canali di comunicazione: i quotidiani, dove incominciarono ad apparire sempre più frequentemente le inserzioni pubblicitarie, e i manifesti, dove si mescolarono limmagine, la parola, il colore. Questi manifesti spesso erano firmati da artisti di valore, fra cui Toulose-Lautrec (uno dei primi pittori ad intuire limportanza del nuovo genere artistico), De Chirico, i Futuristi, etc.
Nel 1812 a Londra nacque la prima agenzia pubblicitaria.
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Il NovecentoMarchio e slogan.
Dagli inizi del XX secolo cominciò ad affermarsi il concetto di
marchio pubblicitario. Cera più attenzione alla psicologia del consumatore, ai suoi
desideri.
Iniziarono gli slogan, con ricorso anche alle immagini. La pubblicità volle suggerire che
esisteva un nesso tra il prodotto e le persone che lo usavano.
Valeva il concetto: "La felicità si raggiunge solo con determinati prodotti".
Marketing.
Nel corso del XX secolo nacque anche il marketing, in cui si inserì la pubblicità.
Con riferimento alle imprese produttrici di beni di largo consumo, per "marketing" si intende ancora oggi il complesso dei metodi atti a collocare col massimo profitto i prodotti in un dato mercato attraverso la scelta e la pianificazione delle politiche più opportune di prodotto, di prezzo, di distribuzione, di comunicazione, dopo aver individuato, attraverso analisi di mercato, i bisogni dei consumatori attuali e potenziali.
Pubblicità e mass-media.
Nel 1904, a Parigi , destò scandalo il fatto che mentre si stava proiettando, agli esordi della cinematografia, un film con un rudimentale proiettore a manovella, apparve in primo piano uno spot dei fratelli Lumiére, dedicato allo champagne "Moet et Chandau".
In questo modo la pubblicità iniziò ad essere divulgata, soprattutto a partire dagli anni Venti, anche attraverso il cinema e la radio.
Dopo la prima guerra mondiale, stimolata dal grande progresso tecnico, la pubblicità si trasformò in unindustria di dimensioni gigantesche. Linvenzione dellelettricità consentì di utilizzare le insegne luminose; la fotoincisione e altre moderne tecniche di stampa accrebbero sensibilmente le sezioni pubblicitarie e redazionali dei giornali.
Lavvento della radio, sempre negli anni Venti, diede impulso alla creazione di tecniche di vendita che si basavano sulla viva voce.
In quegli anni Venti, la pubblicità si avviò ad operare secondo regole scientifiche, tanto che nel 1925 Daniel Stach pubblicò il primo trattato di tecnica pubblicitaria, in cui venivano fissate le regole fondamentali di ogni messaggio pubblicitario, in gran parte valide ancora oggi, per cui un prodotto deve:
Anni Sessanta: gli spot pubblicitari in TV.
Il vero concetto dello spot televisivo apparve nel 1955, in America. Il presidente della NBC Pat Weaver, avanzò la proposta di una pubblicità televisiva simile a quella già praticata su giornali e riviste. Due anni dopo in Italia cominciò "Carosello": un contenitore di cinque spot abbastanza lunghi, studiati come piccole storie.
Target e Testimonials.
Il target (bersaglio) è una pubblicità creata in modo da essere efficace per lo stile di vita di un prototipo di persona precedentemente individuato. Per rendere più interessanti gli spots, le varie marche prendono a pubblicizzare i loro prodotti i cosiddetti testimonials, ossia dei personaggi famosi. In questo modo lattenzione della gente è subito attirata dallimmagine del divo sul manifesto pubblicitario.
La creazione della pubblicità diventa unattività molto precisa, studiata: ogni elemento è inserito nel contesto in modo da creare una determinata, prevedibile e voluta reazione.