Carlo Rosselli, Emilio e Joyce Lussu, Ernesto e Ada Rossi, Aldo Garosci,
Gaetano Salvemini, Giuseppe Saragat, Ignazio Silone, Luigi Einaudi: con
questi e altri compagni di strada Valentina Monti Ferrarini ha condiviso
la tensione democratica e la lotta antifascista.
Un impegno appreso in famiglia, perché non si poteva fare altrimenti,
come disse sua madre, Anna, al marito Angelo, giornalista, quando nel 1927
fu licenziato da La Stampa, perché era un oppositore politico di
Mussolini.
«Quella intransigenza contro il regim e autoritario fu una lezione
che non abbiamo mai dimenticato», confida Valentina all'autore, poche
settimane prima di morire.
La mattina di lunedì 9 maggio 2005, pochi giorni dopo la stampa
del libro, Valentina purtroppo ci ha lasciati, a causa di improvvise complicazioni
cardiache.
Il racconto reso all'autore e l'esame di un ricco archivio familiare,
documenti inediti, lettere, appunti e fotografie, sono il filo conduttore
di questo libro: una storia privata e pubblica che s'intreccia con la vicenda
del movimento Giustizia e Libertà e del partito d'Azione. La vita
di una donna che ha lottato senza esitazioni, affrontando disagi e ristrettezze:
l'esilio in Francia, la guerra di Spagna, l'aiuto ad antifascisti ed ebrei,
la fuga in Svizzera, la partenza verso il Venezuela, l'am ara consapevolezza
che la Repubblica ha negato un vero riconoscimento a molte vittime del
fascismo. Fabio Galluccio (Messina, 19 54), studioso del pensiero liberalsocialista,
è segretario del circolo Giustizia e Libertà di Roma. Ha
pubblicato con Nonluoghi (2002) I lager in Italia. La memoria sepolta nei
200 luoghi di deportazione fascisti.
Fabio Galluccio (Messina, 19 54), studioso del pensiero liberalsocialista, è segretario del circolo Giustizia e Libertà di Roma. Ha pubblicato con Nonluoghi (2002) I lager in Italia. La memoria sepolta nei 200 luoghi di deportazione fascisti
(scheda di presentazione a cura dell'editore)