Trattare i rifiuti cittadini costa molto in termini di energia. Ecco dunque perché è vantaggioso togliere oggetti e materiali dalla catena dello smaltimento e anche del riciclaggio. Rimettendoli in circolo.
Il “riuso” sarà il protagonista del workshop "Riuso: esperienze e prospettive" che si terrà a Bologna il 18 marzo a Palazzo d'Accursio, in Sala Tassinari dalle 14.30, e che farà il punto sulle migliori esperienze locali, a partire dal centro bolognese Second Life.
L'incontro vuole sottolineare come il riuso sia un ingranaggio fondamentale per far girare un'economia circolare che minimizzi i prelievi di risorse e gli elevati costi ambientali, sociali ed economici del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti.
Introdotto da Patrizia Gabellini, assessore all'urbanistica, città storica e ambiente di Bologna, e commentato da Paola Gazzolo, assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali dell'Emilia-Romagna (la regione che produce più rifiuti d'Italia) il workshop presenta alcune tra le migliori esperienze di riuso, cercando di fare emergere i punti di forza, le criticità, i possibili sviluppi anche nel contesto regionale.
Si confronteranno quindi varie iniziative tra cui il progetto europeo PRISCA, esposto da Alessandra Borghini della Scuola superiore universitaria S. Anna di Pisa, che vuole creare due Centri di Riuso (uno a Vicenza e l’altro a San Benedetto del Tronto) che intercettino e rimettano sul mercato soprattutto quei beni “ingombranti” che nonostante il loro valore dalle Isole ecologiche finiscono all’incenerimento o alla discarica.
I centri PRISCA dovranno diventare un modello replicabile anche a livello europeo e hanno come scopo quello di creare un mercato che non dipenda dai finanziamenti pubblici e che faccia lavorare rigattieri, ambulanti, cooperative, Onlus e Ong che destinano beni usati al Terzo Mondo.
Quello del reddito che si può creare con il riuso è il tema al centro dell'intervento di Giorgio Rosso dell'Associazione Orius che tramite un altro progetto - SIFOR - vuole diffondere una professione già presente in Francia e Belgio: il «Valorizzatore dei rifiuti», colui che gestisce i processi di selezione e rimessa sul mercato dei rifiuti recuperabili, sapendo che la “preparazione al riutilizzo” è una pratica innovativa di riduzione dei rifiuti promossa dall’Unione Europea con la sua direttiva specifica (2008/98/CE).
Creare anche in Italia questo green job che filtri i rifiuti per valutarli, indurrebbe quindi a dirottare verso il riuso molti beni prima di immetterli nella filiera del riciclo, del recupero di energia e dello smaltimento.
Due saranno poi i progetti rivolti ai ragazzi, considerati “ambasciatori di buone pratiche” tra gli adulti. Anna Brescianini del progetto Gira e ricicla, ideato dalla coop bresciana Cauto, illustrerà un interessante progetto formativo per ragazzi (la realizzazione di Grandi Libri Artistici utilizzando materiali di recupero) mentre Luca Zane di AMIU Genova farà vedere i risultati di Storie riciclate con stile, progetto di didattica creativa che ha convinto gli studenti liguri a realizzare storie basate sul concetto che non esistono rifiuti ma solo materia ed energia da cogliere.
Simone Brunetti di Second life – Marche, spiegherà come nella sua Regione venga promossa la cultura del riuso, in maniera specifica per quanto riguarda gli apparecchi elettrici ed elettronici dismessi (RAEE) che vengono avviati alla rigenerazione tramite uno speciale impianto di trattamento rifiuti e un sistema di voucher per permettere l'acquisto di questi oggetti (es. frigoriferi, lavatrici) da parte dei privati.
Chiude l'incontro Zeno Gobetti di Open Group che con Gaspare Caliri (Snark – space making) racconteranno lo straordinario successo del centro pubblico del riuso di Bologna (Second Life) e gli scenari possibili del riuso in città.
Coordina Mauro Bigi, Manager EY - Climate Change and Sustainability Services.