Adolescenza a Bologna. Cosa dicono le ragazze e i ragazzi in un'indagine di Nomisma

Il Piano adolescenza del Comune di Bologna può finalmente arricchirsi di un tassello determinante che mancava da molto tempo, almeno in una forma così strutturata e capillare: il pensiero dei protagonisti - i ragazzi - sui tanti aspetti della loro vita a Bologna. Terminata la prima fase di ascolto che in realtà ha coinvolto, oltre ai ragazzi, anche le famiglie e diversi soggetti interni ed esterni all’Amministrazione comunale che a vario titolo si occupano di adolescenti e giovani, l’Amministrazione comunale potrà orientare le proprie politiche su alcune direttrici prioritarie che la ricerca mette in evidenza.

L’indagine svolta da Nomisma fornisce un quadro informativo chiaro e aggiornato sugli adolescenti bolognesi, concentrandosi innanzitutto sul loro stile di vita, sul loro pensiero e sulle loro esigenze rispetto alle opportunità che offre la nostra città ai ragazzi da 11 a 19 anni. Coinvolti 21.453 studenti delle scuole secondarie di Bologna (8.197 ragazzi delle medie e 13.256 ragazzi delle superiori) su alcuni temi specifici come, ad esempio, l’uso di internet e dei social network, gli stili di vita, i rapporti con la famiglia e con gli amici, il rendimento scolastico e il rapporto con la scuola. La somministrazione ai ragazzi dei questionari online è avvenuta direttamente a scuola. All’indagine hanno risposto anche 5.676 famiglie a cui sono state poste le stesse domande fatte ai ragazzi, per capire meglio come i genitori vedono i propri figli e quanto li conoscono.

Completano il quadro conoscitivo le interviste e i focus group che hanno coinvolto oltre 100 persone che lavorano nel Comune di Bologna e in realtà pubbliche e private del territorio che, a vario titolo, entrano in contatto con il mondo degli adolescenti. Questa parte dell’indagine ha permesso la raccolta di altri punti di vista utili a completare il quadro dell’offerta cittadina di opportunità rivolte ai giovani da 11 a 19 anni e a definire i bisogni percepiti da chi lavora a stretto contatto con loro o per loro, tramite il coinvolgimento in interviste online, degli educatori, delle associazioni e cooperative che organizzano attività per gli adolescenti, delle scuole, delle parrocchie e degli altri interlocutori che quotidianamente lavorano con i più giovani.

“Non volevamo dare per scontato di sapere quello che gli adolescenti pensano o quali sono i loro bisogni e le loro aspettative e abbiamo scelto quindi di metterci direttamente in ascolto. Il risultato di questo enorme lavoro è un patrimonio di informazioni a disposizione di tutti, che orienterà le nostre scelte future sulle principali direttrici del piano adolescenza, in quegli ambiti che avevamo già individuato negli indirizzi della Giunta che ha dato il via a questo lavoro – spiega la Vicesindaco Marilena Pillati – La sfida del Piano Adolescenza è quella di cambiare il nostro sguardo e, dunque, il nostro modo di lavorare con loro, non solo per offrire servizi per i ragazzi, ma per costruire opportunità. Non vogliamo solo lavorare “per” loro, ma “con” loro, per garantire futuro, che deve essere la parola d’ordine del Piano adolescenza. Un futuro di pari opportunità, di apprendimenti e competenze, di partecipazione attiva e di protagonismo, dentro e fuori dalle aule di scuola. Serve un lavoro di rete tra gli adulti capace di trasmettere ai ragazzi l’attenzione e l’interesse nei loro confronti, attraverso un ascolto autentico e la promozione di una loro partecipazione attiva. Dobbiamo far capire che le loro idee contano”.

Tempo libero
I luoghi più frequentati dagli adolescenti da 11 a 19 anni dopo l’impegno scolastico, sono i parchi, le piazze, i giardini (oltre 90%), anche se il contesto familiare (a casa, dai nonni) rimane lo spazio in
cui si trascorre la maggior parte delle ore nel pomeriggio (oltre 35% ci passa più di 4 ore a settimana). Il 66% dei ragazzi delle superiori impegna il proprio tempo libero con gli amici o il fidanzato (dato che scende al 50% per i ragazzi delle medie), ascoltando musica (l’87% dei ragazzi delle superiori lo fa regolarmente contro il 77% delle medie), e chattando sui social/app (rispettivamente 83% delle superiori contro 69% delle medie). Nel tempo libero il 63% degli studenti superiori pratica regolarmente attività sportiva, meno degli studenti delle medie (74%). Gli adolescenti delle superiori esprimono comunque il desiderio di voler dedicare più ore allo sport (58%), ma anche ad assistere a concerti (56%).

I corsi praticati nel tempo libero dai ragazzi delle superiori sono svolti principalmente in spazi al chiuso (48% dato che sale al 56% per i ragazzi delle medie) e a Bologna, in centro città (36%) o nel
quartiere in cui si risiede (32%, dato che sale a 55% per i ragazzi delle medie).
Solo l'1% dei ragazzi delle medie passa più di 4 ore a settimana in biblioteca (2% alle superiori) e il 54% non le frequenta (dato che sale al 70% per gli studenti delle superiori), ma è anche vero che il
34% di questi ragazzi legge testi non scolastici (il 21% alle superiori), il 35% vorrebbe leggere di più (51% alle superiori) e il 30% vorrebbe frequentare di più le biblioteche (26% alle superiori).
Solo il 2% dei ragazzi dagli 11 ai 19 anni frequenta per più di 4 ore a settimana i centri ricreativi e di aggregazione giovanile e più dell'80% non li frequenta proprio. Per contro, il 40% delle famiglie
intervistate vorrebbero questo tipo di sevizi in quantità maggiore.
Le attività di volontariato sono praticate dal 3% dei ragazzi delle medie e dal 5% di quelli delle superiori, ma entrambe le categorie vorrebbero dedicarci più tempo (27% e 36% rispettivamente).

La città di Bologna
Oltre l’80% dei ragazzi afferma che Bologna è un “bel posto” nel quale vivere, ha luoghi per i ragazzi (oltre 70% delle risposte) e offre servizi o attività per loro (in media 60% delle risposte). Un
adolescente su 2 è soddisfatto di come trascorre il suo tempo libero in città. Giudizi in linea con quelli delle famiglie.

Amicizie
La metà dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni frequenta sempre lo stesso gruppo di amici (38% alle medie), mentre il 16% vede gli amici singolarmente, pari quota esce con più di una compagnia.
Importante il ruolo aggregatore dello sport: il 21% degli adolescenti delle scuole medie frequenta i propri compagni di sport (13% alle superiori). Gli amici rappresentano un porto sicuro per i giovani: 8 adolescenti su 10 da 11 a 19 anni ha amici con cui condividere dispiaceri e oltre il 70% può contare sugli amici quando le cose vanno male. Gli amici si scelgono principalmente tra chi condivide gusti e interessi, e ha pensieri in linea con quelli del “gruppo” di riferimento.

Internet e social network
Il 99% degli adolescenti da 11 a 19 anni si collega a interne, più della metà molto frequentemente. Il 95% dei ragazzi dai 14 ai 19 anni sia iscritto a qualche social network (74% alle medie) e il 6% si
sente meglio nel mondo virtuale che in quello reale (11% alle medie). Se per un giorno non è possibile connettersi solo il 4-5% degli adolescenti intervistati si sente solo, mentre al 50% non
importa.
Gli adolescenti si connettono principalmente per ascoltare musica, scambiare messaggi istantanei, usare social network, vedere film e serie tv, ma anche fare ricerche per studio. Ci si connette meno
per cercare informazioni o giocare online.
Almeno una volta negli ultimi tre mesi il 55% dei genitori degli adolescenti delle superiori ha fatto qualcosa per ridurre la quantità di tempo passata davanti ai videogiochi (75% dei genitori delle
medie).

Rapporto con se stessi e con gli altri
Il 69% dei ragazzi delle superiori ha buoni rapporti con la famiglia (78% alle medie), il 65% ritiene che gli amici apprezzino molte cose di loro (66% alle medie). Il 63% dei ragazzi delle superiori è
soddisfatto di come va d’accordo con i propri coetanei (75% alle medie), il 15% afferma il contrario (11% alle medie).
La metà degli adolescenti intervistati afferma di avere passioni/hobby che li rende interessanti. Un adolescente su 5 da 14 a 19 anni, invece, afferma di non essere soddisfatto del modo con cui riesce
a fare la maggior parte delle cose (13% alle medie).
Il 41% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni è soddisfatto del proprio aspetto fisico (56% alle medie) e il 39% è soddisfatto della media scolastica (56% alle medie). Il peso rappresenta un fattore in grado di
influenzare l’umore del 22% degli adolescenti (14% alle medie), sebbene solo il 16% si impegna a praticare una dieta (15% alle medie).

Stile di vita
Sono salute e assenza di malattie i fattori a cui gli adolescenti da 11 a 19 anni attribuiscono la maggior importanza per la propria vita, ma anche avere buoni rapporti famigliari, avere tempo per i
propri interessi, essere sereni e non avere preoccupazioni.
Secondo la maggior parte dei ragazzi da 14 a 18 anni i loro amici criticano coloro che pretendono con minacce soldi o oggetti altrui, usano stupefacenti o producono danni pubblici (rispettivamente
81%, 71% e 71%), mentre i comportamenti meno criticati sono fumare marijuana, bere tanto fino a ubriacarsi o guardare materiali pornografici (34%, 28% e 23%).
Il 18% degli studenti delle superiori afferma di essere salito almeno una volta su una moto/auto guidata da un conducente che aveva bevuto troppo. Il 58% ha invece assunto almeno una volta nella
vita sostanze nocive per la propria salute (fumo, alcol, ecc…). L’86% dei ragazzi delle medie non è mai salito su un’auto o moto guidata da una persona che ha bevuto troppo e l’84% non ha mai
bevuto alcol, fumato sigarette o assunto altre sostanze nocive per la salute.

Rapporto con la famiglia
Oltre il 70% dei ragazzi dagli 11 ai 19 anni vive con entrambi i genitori, solo il 20% con uno dei due o un po’ dalla madre e un po’ dal padre. Circa il 20% è figlio unico.
Per quanto riguarda il rapporto figli-genitori poco meno del 90% degli studenti ritiene che la propria famiglia si prenda cura di loro, oltre l’80% consuma almeno un pasto al giorno con i famigliari e il
60% si diverte assieme ai propri genitori (77% alle medie).
Dall’altro lato, il 15% dei ragazzi afferma che la propria famiglia non si preoccupa se beve alcolici o fuma (18% alle medie). Il 14% ritiene che la sua famiglia non sappia come trascorre il tempo
libero (10% alle medie).
Il 59% dei ragazzi dai 14 ai 19 anni si sente compreso dalla propria famiglia (74% alle medie) e il 56% afferma che la propria famiglia si preoccupa di cosa o quanto mangia (59% alle medie).
In caso di bisogno, gli studenti delle scuole superiori si rivolgono principalmente agli amici (89%), importante comunque il ruolo della famiglia: il 76% dei ragazzi si rivolge alla madre e il 60% al
padre. Diversa la situazione alle medie dove l'85% preferisce chiedere aiuto alla madre, l'84% agli amici e il 74% al padre.

Vita scolastica
Il 61% dei ragazzi delle superiori afferma che i compagni di classe sono anche loro amici (75% alle medie), contro un 15% che invece ritiene sia vero l’opposto (10% alle medie). C’è un senso di
appartenenza alla scuola e un senso di solidarietà tra compagni che fa si che per molti adolescenti sia un piacere andare a scuola (40% circa). Il 39% degli studenti delle medie trova a scuola almeno
un insegnante o un adulto con cui potere parlare (31% alle superiori), il 12% si sente escluso (9% alle superiori). Il 38% degli studenti delle superiori giudica buono il rendimento scolastico dell’anno passato (62% alle medie), contro un 17% che invece afferma essere insufficiente (11% alle medie).