L’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del Coronavirus ha ormai assunto una dimensione chiaramente globale. È tuttavia nei contesti urbani che i suoi effetti economici, sociali, politici e, naturalmente, medico-sanitari si manifestano nelle forme più drammatiche. Le città devono dunque fare i conti con uno scenario per molti versi inedito.
Ciò vale anche per Bologna. Questa città è da sempre considerata in Italia e all’estero un modello di governo democratico e solidale, che nel tempo ha continuato ad essere considerata attrattiva per molte categorie di persone (studenti, lavoratori, professionisti, imprenditori e, negli ultimi anni, anche turisti) ed è ancora oggi vista nel resto d’Italia e all’estero come una città accogliente e per molti versi unica, speciale. Ciò è stato possibile perché questa città ha saputo nel tempo innovare quel modello democratico e solidale, conservandone lo spirito originario. Le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato la città in questi ultimi anni e, soprattutto, la nuova sfida globale della pandemia costringono ancora una volta la città a innovarsi.
Per questo motivo, la Fondazione per l’Innovazione Urbana, per conto del Comune e dell’Ateneo e in forte connessione con le azioni della Città metropolitana, propone la creazione di un progetto metropolitano come R-innovare la città per analizzare e ideare proposte per rispondere agli effetti socio-economici della crisi attivando le competenze e le energie diffuse della città.
Prima dell’emergenza, attraverso il lavoro di ascolto della città portato avanti in questi anni, la Fondazione era impegnata in alcuni dei principali progetti strategici della città con laboratori di partecipazione e coinvolgimento in tutti i quartieri e scuole secondarie (Piano Urbanistico Generale, Piano Territoriale Metropolitano, supporto della realizzazione della linea tranviaria, HousINgBO sulla condizione abitativa studentesca, Bologna oltre le barriere per favorire accessibilità, Politico Poetico sui 17 Goals per lo Sviluppo Sostenibile, Bologna Attiva per le pratiche mutualistiche, per citarne alcuni) ed era in procinto di avviare un rapporto di sintesi con indicazioni di priorità e interventi per il futuro della città, il Piano per l’innovazione Urbana.
Se da un lato, molti di quei progetti vanno rivisti alla luce della nuova situazione (non solo dal punto di vista dei metodi di indagine, di comunicazione e di coinvolgimento degli stakeholders e della cittadinanza), dall’altro il lavoro di ricerca e programmazione di azioni di politica pubblica è adesso ancora più urgente e prioritario.
Ancora più di prima, inoltre, la città necessita di uno sforzo collettivo organizzato che metta insieme studiosi, ricercatori, esperti, policy-maker, city-maker e cittadinanza attiva, per analizzare e studiare gli effetti economici e sociali prodotti dalla pandemia, per individuare e ridefinire le priorità di una città che nel giro di poche settimane ha visto messe a dura prova le sue strutture economiche, sociali, relazioni e politiche, e per immaginare nuove soluzioni e misure concrete di breve e di lungo periodo capaci di rispondere agli effetti più duri della crisi e R-innovare la città nell’ottica di una nuova agenda urbana.
In questo contesto, il progetto vuole contribuire a immaginare il futuro della città con un modello di ricerca e di produzione di pensiero nuovo e in linea con la tradizione di questa città: per trovare risposte efficaci è necessario mettere in moto il cervello collettivo, favorendo processi di collaborazione verso obiettivi comuni. Per questo, R-innovare la città si candida ad essere uno spazio di ricerca, confronto e ideazione originale, che unisce e abilita la sinergia tra comunità scientifica (Università e centri di ricerca), l’amministrazione (Comune e Città metropolitana), le organizzazioni economiche (imprese, terzo settore) e la cittadinanza (comunità), con l’obiettivo di individuare misure di risposta alla crisi che siano radicate al territorio e che si basino su processi di valorizzazione diffusa delle competenze e delle energie uniche che caratterizzano la città.
OSSERVATORIO SULL’EMERGENZA CORONAVIRUS
L’urgenza che abbiamo avuto come Fondazione per l’Innovazione Urbana di indagare da subito l’emergenza per immaginare il futuro dopo la pandemia e che ci ha portato ad aprire il percorso di R-Innovare la città – Osservatorio sull’Emergenza Coronaviurs era quella di interrogare da subito altre e altri, per tentare di confrontare i diversi punti di vista sugli scenari che questa crisi sanitaria ha aperto a livello locale e globale.
Attraverso la creazione di dialoghi pubblici, tavole rotonde e un archivio digitale, l’obiettivo è quello di abilitare uno spazio di documentazione e dibattito pubblico orientato alla costruzione di un quadro di analisi complessivo da mettere a disposizione di tecnici e cittadini e che arricchisca e orienti la dimensione di analisi e produzione di indicazioni.
L’Osservatorio diventa quindi uno spazio di confronto e documentazione che si articola su due interventi:
- Dialoghi pubblici con studiosi, esperti, policy-maker, city-maker trasmessi in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook disponibile sulla pagina Facebook della Fondazione Innovazione Urbana.
Se da una parte i dialoghi aprono campi di indagine e di riflessione del tutto inediti, dall’altra fanno intuire dei possibili nodi su cui provare ad agire per la ripartenza, a partire dagli interrogativi che ci siamo posti insieme ai nostri ospiti.
Scopri il programma degli eventi, in continuo aggiornamento - Costruzione e pubblicazione di un archivio digitale di fonti e documenti utili alla costruzione di un quadro di analisi complessivo, in continuo aggiornamento.
L’archivio vuole alimentare un dibattito critico e ragionato sulle sfide e le possibili conseguenze di questa emergenza ed è parte di uno sforzo di analisi, ricerca e proposta più ampio, che guarda al futuro della città di Bologna in un contesto globale.
La nuova versione dell’archivio è facilmente navigabile per tematiche grazie all’uso di 12 parole chiave. Per alcune tematiche particolarmente vicine agli ambiti di attività della Fondazione, cureremo inoltre dei percorsi di approfondimento alla lettura, anch’essi in continuo aggiornamento.
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