La situazione di emergenza causata dal diffondersi del Coronavirus ha messo in evidenza nuove esigenze da parte dei cittadini e delle cittadine che si trovano di fronte a modalità molto più limitate di fruizione della città e dei suoi servizi.
Il lungo periodo di blocco e le restrizioni di movimento a cui hanno dovuto far fronte hanno fatto emergere la necessità sempre più diffusa di ricevere servizi e beni presso il proprio domicilio, sia per evitare di diffondere il contagio, che per semplificare la vita all’interno degli ambienti domestici.
L’ascesa di questa necessità tra i bisogni primari dei cittadini e delle cittadine ha, però, evidenziato i limiti strutturali del sistema delle consegne a domicilio già attivo in città: da una parte, le grandi piattaforme che sfruttano la figura dei riders, delle quali solo alcune hanno firmato la Carta dei diritti fondamentali per il lavoro digitale nel contesto urbano di Bologna, dall’altra, i commercianti di botteghe, ristoranti, negozi e beni di consumo che, per resistere alla crisi imposta dalla chiusura, hanno dovuto attivare nuovi servizi di consegna a domicilio, trovandosi costretti a fare riferimento a un unico sistema attivo: quello delle grandi piattaforme che, oltre ad essere carenti sul piano dei diritti dei lavoratori, risultano anche molto costose. Per ovviare questo limite, molte realtà hanno dovuto provvedere ad organizzare loro stesse le consegne.
Da queste premesse, all’interno del progetto Ri-innovare la città, è nato il Cantiere Consegne etiche, dedicato al confronto tra tutte quelle realtà che, a partire da questa situazione, si sono autorganizzate per mettere in atto soluzioni innovative in risposta a queste nuove richieste della città, con l’obiettivo di ripensare insieme a come superare il modello del capitalismo di piattaforma e prototipare dispositivi collettivi e solidali di risposta ai nuovi bisogni di tutele e di servizi.
Il cantiere si sviluppa all’interno di uno scenario complessivo che mira a ricostruire, anche in economia, legami di prossimità e di collaborazione nel nuovo vivere la città.
Gli obiettivi del Cantiere Consegne etiche:
- individuare e consolidare la rete di realtà che si stanno muovendo sul territorio per creare alternative ai modelli di capitalismo di piattaforma
- realizzare un manifesto etico che possa raccogliere i principi condivisi dai partecipanti alla rete
- definire le modalità di comunicazione e valorizzazione della rete
- definire le linee guida per un servizio condiviso e collaborativo di consegna a domicilio
- verificare l’ipotesi per realizzare un servizio, un’eventuale piattaforma tecnologica e le sue caratteristiche
Le fasi del percorso:
La Fondazione per l’Innovazione Urbana promuove un percorso pubblico che si svilupperà nel mese di maggio 2020 per co-progettare una proposta condivisa con la città.
- Fase di avvio
assemblea pubblica di lancio del percorso pubblico.
L’assemblea si è svolta in diretta streaming sulla pagina facebook della Fondazione il 29 aprile 2020 con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli attori cittadini per avviare un dibattito sul tema.
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Guarda il video dell’assemblea - Fase di analisi e indagine
a inizio maggio, si è svolta una fase di approfondimento, tramite il coinvolgimento di realtà interessate. Attraverso interviste, abbiamo approfondito le azioni messe in campo, le caratteristiche, le criticità e le visioni possibili.
A breve sarà disponibile il report delle interviste realizzate.
- Fase di allineamento
insieme a tutte le realtà coinvolte, l’obiettivo sarà marcare le differenze etiche dei modelli alternativi alle piattaforme private esistenti, anche con la costruzione di un documento condiviso. - Fase di co-progettazione della rete e governance
partendo dai modelli attuali, identificheremo possibili modelli di governance collaborativa per sperimentare un progetto condiviso per la consegna a domicilio. - Fase di co-progettazione del servizio
l’ultima fase sarà dedicata a validare il modello individuando possibili soluzioni, anche tecnologiche, per rendere il servizio facilmente fruibile, valutandone tempi, modalità, costi, tutele e federazione delle reti, individuando anche azioni di valorizzazione, come per esempio una campagna di comunicazione.