15/03/2022

La guerra in Ucraina. Il Comune in campo per la crisi umanitaria e la risposta di Bologna

Bologna per il diritto alla salute e alla fragilità

Dall’hub di prima accoglienza per i profughi alla risposta del sistema di accoglienza SAI, dall’appello di Sindaco e Cardinale alle famiglie bolognesi per l’accoglienza al concerto per Save the Children in Piazza Maggiore fino alla raccolta di beni “Bologna per Kharkiv”. La risposta di Bologna alla guerra.

La crisi umanitaria seguita alla guerra in Ucraina ha visto da subito il Comune di Bologna in prima linea nell’accoglienza delle migliaia di profughi arrivati sul nostro territorio.

Per garantire una prima accoglienza coordinata tra le diverse Istituzioni è stato allestito a inizio marzo un hub in Piazza XX settembre all’interno del quale i profughi ucraini in arrivo hanno potuto effettuare un tampone (con la collaborazione dell’Ausl), certificare la loro presenza sul nostro territorio (grazie al personale della Polizia di Stato) e ricevere orientamento rispetto ai servizi del territorio. Dopo l’incendio che il 25 marzo ha distrutto la tensostruttura, l’hub è stato rapidamente trasferito nella vicina Autostazione delle corriere.

Il Comune, oltre ad offrire direttamente accoglienza ai i profughi con un importante sforzo finanziario e di operatori all’interno del sistema SAI, ha lanciato un appello e centinaia di famiglie bolognesi hanno risposto alla richiesta del Sindaco Lepore e del Cardinale Zuppi offrendo ospitalità nelle proprie case alle famiglie in fuga dalla guerra.
Il 5 aprile il Comune ha inoltre organizzato a Bologna “Tocca a noi- Musica per la pace” il concerto nazionale di raccolta fondi che ha portato a Save the Children 122.795 euro e 7mila persone in Piazza Maggiore ad ascoltare i tanti cantanti che hanno accettato di partecipare all’iniziativa benefica per aiutare i bambini che stanno subendo le terribili conseguenze del conflitto in Ucraina.

Subito dopo è partita inoltre la campagna “Bologna per Kahrkiv” a cui ancora una volta i bolognesi hanno risposto con grande generosità: circa 20 i bancali di beni raccolti: tra sacchi a pelo e coperte, pannolini, alimentari, farmaci, parafarmaci e medicinali. E ancora: passeggini, scatole di cartoleria per bambini, e di prodotti per l’igiene casa e della persona. Il tutto consegnato il 2 maggio dalla Carovana di Mediterranea in Ucraina.