La Lista Reno per il rilancio dello stato sociale concorda pienamente con
gli obiettivi di piena difesa della scuola pubblica, pluralista e laica
voluta dalla Costituzione repubblicana. E' contraria a qualsiasi forma di
finanziamento pubblico di scuole private. Questi principi li afferma con la
chiarezza che manca nei programmi di TUTTE le altre liste presenti a queste
elezioni amministrative a Bologna, estremamente evanescenti o fumosi su
questi punti (verificare, per credere), con affermazioni sul genere "pensare
ad una scuola di qualità", oppure "sostenere e rafforzare le scuole
bolognesi, nelle loro storiche vocazioni e nelle loro articolazioni", come
si afferma nel programma del più quotato candidato sindaco: un modo come un
altro per affermare che si vogliono finanziare anche le scuole private e
confessionali, e sostenere come in passato l'impresentabile "sistema
integrato", che nel consiglio regionale tutti i partiti del centro-sinistra,
compresi i nuovi arrivati in tale area, hanno finito per accettare
tranquillamente.

Il programma della Lista Reno, sulla Scuola, è invece di una chiarezza
cristallina e diamo piena garanzia di sostenerlo con assoluta coerenza.
Eccolo testualmente:

"Il diritto allo studio va sostenuto. Difendere il tempo pieno, aumentare i
nidi, potenziare la scuola comunale dell'infanzia e le scuole pubbliche e
laiche. Siamo contro i finanziamenti pubblici alle scuole private e
l'appalto della cultura. Basta col saccheggio della scuola".

Siamo per l'immediata abolizione di tutti i molteplici finanziamenti
comunali alla scuola privata introdotti dalla Giunta Guazzaloca. Quando era
insediata la giunta Vitali, siamo sempre stati i primi a raccogliere i
nominativi dei bambini in lista d'attesa per le scuole dell'infanzia, per
poter denuciare pubblicamente la loro esclusione dall'ammissione alle scuole
comunali.

Nei quartieri dove nostri candidati sono già stati consiglieri, siamo sempre
stati in prima fila - a volte anche combattendo battaglie solitarie, nel
diffuso disinteresse degli altri gruppi consiliari - nel batterci per una
manutenzione degli edifici scolastici e per una verifica adeguata delle loro
condizioni di sicurezza, a cominciare dal risanamento dalla diffusissima
presenza di amianto.

Contrastando le dissennate tendenze alla riduzione di tale personale, siamo
per il potenziamento degli insegnanti di sostegno, e inoltre per fornire le
scuole di nuovi strumenti didattici e personale per agevolare l'integrazione
dei figli di famiglie di recente immigrazione.

Contiamo di garantire con decisione che nei consigli comunale e dei
quartieri siano discusse tutte le istanze che potranno venirci suggerite dal
Comitato bolognese Scuola e Costituzione.

Cordiali saluti

I candidati della Lista Reno per il rilancio dello stato sociale:

Claudio Troisi (insegnante elementare, Comitato per la difesa del tempo
pieno)
Benedetta Iandolo (Insegnante scuola superiore, ex consigliere al Quartiere
Porto)
Stella Cavedagna (Insegnante scuola superiore)
Katia De Giorgio (personale A.T.A., delegata RSU 3° circolo didattico)
Domenico Maracino (candidato sindaco per la Lista, attuale consigliere al
Quartiere Reno).

E il primo presentatore ufficiale della Lista Reno:
Marco Fincardi (ricercatore universitario, già promotore e coordinatore del
Comitato genitori dei bambini in lista d'attesa nella scuola comunale
dell'infanzia)

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Al Comitato bolognese Scuola e Costituzione.
Vi ringrazio per aver sottoposto ai candidati consiglieri le domande riguardanti la qualità della scuola nella nostra città. Ho scelto di rispondere ai 4 quesiti simultaneamente perché ritengo che tocchino vari aspetti di un medesimo problema, ossia l'incerto futuro delle strutture scolastiche a Bologna e in tutto il paese.
Sono mamma da 2 mesi e mezzo, e il problema della carenza di posti negli asili pubblici oggi mi tocca direttamente, ma in passato aveva colpito amici, conoscenti, cittadini, spesso costretti a "consegnare" nelle mani di strutture private parti considerevoli del proprio stipendio, senza nemmeno avere garantita la qualità del tempo che i propri figli trascorrevano lontano dall'attenzione e dalle premure dei genitori.
L'Amministrazione comunale dovrà quanto prima impegnarsi ad investire il denaro pubblico per la creazione di nuovi posti alle materne, e porre fine al meccanismo (comune a tutti i settori del sociale) di distruzione del welfare e finanziamento del privato, fino ad arrivare all'improvvisazione degli asili condominiali. Tutti i fondi pubblici andrebbero investiti nella qualità del servizio pubblico: nuovi posti per nidi e materne, controllo rigoroso degli insegnanti, dei programmi e, non da ultimo, degli edifici che ospitano le scuole e delle norme di sicurezza che dovrebbero essere sempre in regola ed efficaci, fondi sempre disponibili per garantire il diritto allo studio di tutti, italiani e stranieri. Purtroppo anche il diritto alla formazione per chi è colpito da disabilità ha ricevuto un duro colpo dai tagli ai finanziamenti delle scuole pubbliche: nonostante il governo si vanti della situazione vigente nel nostro paese, sono sempre più minati i diritti di coloro che hanno la necessità di ricevere un'assistenza adeguata.
Partiamo dal locale per innescare un circolo virtuoso che vada nella direzione dell'accrescimento della qualità della scuola italiana.
In allegato vi ivio il programma con cui mi presento alla competizione elettorale per la carica di consigliere comunale.
Grazie dell'attenzione,
Laura Mancuso

[] Re elezioni comunali.doc

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Per Bruno Moretto,
ho ricevuto le domande ai candidati sulla scuola pubblica e privata. Sono candidata il Consiglio Comunale nella lista dei DS. Sono anche una candidata molto "fai da te" e indipendente, ma per quello che conta ( conta? speriamo che finalmente qualcosa si muova nella vischiosa scena bolognese) rispondo affermativamente a tutte e quattro le domande. Non solo per seguire il dettato costituzionale, ma per coerenza con la mia storia e per rispetto per l'ottimo lavoro delle molte amiche che insegnano nella scuola pubblica elementare e superiore. A dire la verità sono per servizi pubblici di qualità e adeguatamente finanziati in tutti in campi: dai trasporti alla cultura.
Buon lavoro e buona fortuna
Isabella Fabbri

 

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Care amiche e cari amici del Comitato,
ovviamente rispondo 4 sì alle quattro domande.
Dico ovviamente perchè voi sapete bene, e da tempo, quale sia il mio impegno
a favore della scuola pubblica laica e pluralista. Lo avete potuto
sperimentare nelle varie iniziative giudiziarie promosse dal Comitato in cui
vi ho seguito come legale dal primo grado fino alla Corte Costituzionale. E
sapete anche che condividevo il merito delle vostre iniziative, e dunque non
mi sono limitata a un neutro e distaccato esercizio di attività difensiva.
Chiaramente la gestione delle scelte amministrative dell'ente locale è cosa
ben diversa da una attività defensionale. Ma alla mediazione
politica/gestionale è bene pervenire partendo da posizioni di chiarezza.
Grazie.
Maria (Milli) Virgilio

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Carissimi,
mi rendo conto di essere uno dei pochissimi insegnanti presenti nelle liste
dei candidati del centro-sinistra.
Già questa è un'osservazione non banale; dalla quale si potrebbero trarre
alcune conclusioni. Sicuramente l'indizio secondo cui agli insegnanti non si
riconosce certamente in modo automatico una competenza in materia - anzi, si
pensa evidentemente che nelle questioni di amministrazione della scuola
abbiano maggiore competenza tecnici, esperti di bilancio. Ma forse vuol
anche dire che gli insegnanti bolognesi non hanno saputo costituirsi in
"soggetto politico" accreditato per interagire coi partiti - dai quali solo
escono (sono usciti finora) i consiglieri e gli assessori.
Questo rapporto fra insegnanti bolognesi e livello ufficiale della
politica-amministrazione passa piuttosto attraverso una serie infinita di
mediazioni, spesso oscure, indirette, di istanze ora sindacali, ora
culturali, con sovrapposizioni di competenze (stato, provincia, comune,
regione). Manca completamente un tavolo bolognese sull'istruzione - manca
politicamente, professionalmente, organizzativamente.
Bisognerebbe cercare di portare a sintesi almeno le grandi questioni di
fondo su cui convergono la maggior parte degli insegnanti consapevoli, le
richieste dei cittadini o di loro associazioni, e le politiche di partiti e
movimenti (ma ai "movimenti" interessa nulla della scuola?). E credo che la
sede per una grande discussione sulla scuola (e sull'istruzione in gen.)
possa essere, proprio per suo statuto, il Consiglio comunale, che ha come
funzione principe quella di ascoltare e discutere le istanze dei cittadini.
Credo che ognuno dei quattro punti, sui quali mi chiedete un parere, sia ben
individuato e preciso. Che in ciascuno dei quattro ci sia implita una
denuncia di anti-costituzionalità. Personalmente condivido questa
impostazione - come ho ripetuto in tutte le occasioni pubbliche che ho
avuto.
Non sono esperto di bilanci, né di finanza locale. So che gli Enti locali
sono presi nel ricatto della diminuzione dei trasferimenti. So che questo è
il grande (enorme) motivo portato a giustificazione delle scelte di taglio
nei servizi anche scolastici. Ma personalmente (e forse perché non sono un
esperto di finanza locale) credo che il contenimento delle spese non debba
tradursi necessariamente in taglio di "diritti". Nell'attività di un Comune
bisognerebbe distinguere nettamente ciò che è "istituzione" da ciò che è
semplicemente servizio. Ebbene, la Scuola è un'istituzione, non solo un
servizio. Credo che un Comune possa disimpegnarsi semmai nell'erogazione di
servizi, ridimensionandoli o coinvolgendo privati, ma non possa derogare dal
suo ruolo istituzionale. Oggi questa esigenza si sente soprattutto sulla
Scuola (specialm. dell'infanzia), ma una certa superficiale idea di
"sussidiarietà", anzi, l'idea distorta di questo principio, potrebbe in
futuro essere estesa anche ad altri settori fondamentali del vivere civile
(anziani, sanità, svantaggio sociale). Per quanto ristretti possano essere i
margini di manovra di un'amministrazione, bisogna anzi tutto salvare i
diritti (Cofferati ci ha insegnato questo il 23 marzo 2002 - mi pare - e
aveva di fronte un nemico ben più forte che non difficoltà di bilancio).
Non riesco a entrare nel dettaglio delle quattro questioni, poiché manco
delle conoscenze tecniche necessarie. Non so come si potrebbe praticamente
rovesciare questa situazione di delega al privato, da quale punto
cominciare, su quali elementi fare leva, su quanti e quali investimenti
strategici (certo, il finanziamento diretto alle famiglie grida addirittura
vendetta). Non so nemmeno fino a che punto queste misure siano ormai
radicate nel modo stesso di fare il bilancio. Se dovessi essere
eventualmente eletto Consigliere comunale, è ovvio che approfondirei nel
dettaglio le questioni, per contribuire al superamento, anzi, al
rovesciamento di queste pratiche amministrative. E sono sicuro che comunque
questa intenzione è ben presente nel programma di Cofferati, e così nelle
intenzioni di chi si candida nella sua lista. Cioè garantire a tutti i
bolognesi, senza deroghe, eccezioni, giustificazioni e scuse, l'intero loro
diritto all'istruzione (e ci metterei pure l'educazione permanente).
Arrivederci
Paolo Bollini

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Bologna, 22 maggio 2004


Al Comitato bolognese Scuola e Costituzione


Care e cari,

in quanto candidato al Consiglio Comunale di Bologna nella lista DS (oltre che insegnante del Liceo Copernico di Bologna), rispondo volentieri alle vostre domande.

1. Condivido pienamente la necessità di ridare vigore alla scuola pubblica anche attraverso la fine della crescita continua di finanziamenti alle scuole private. “Scuole private, ve le pagate” dice uno slogan assai efficace nella sua sintesi. Proprio sul tema dei finanziamenti alle scuole private ( e in particolar modo di quelle confessionali) sono stato, come Presidente nazionale dei Arcigay , fra i promotori (insieme, fra gli altri, a scuola e Costituzione) della manifestazione nazionale di Bologna nel 1999. Sul mio sito, alla pagina http://www.sergiologiudice.it/scuola/ potrete trovare diversi miei interventi sul tema della difesa della scuola pubblica, delle sue risorse e del suo carattere laico e pluralista.

2. Sono stato contrario all’introduzione di quel buono scuola e mi impegnerò, se eletto, per la sua abolizione.

3. Nel mio precedente mandato in Consiglio comunale mi sono occupato diverse volte di sicurezza degli edifici scolastici e concordo pienamente sulla necessità di un serio piano di intervento sui tanti edifici scolastici bolognesi in cui è a rischio la sicurezza degli studenti e degli operatori.

4. Concordo sulla necessità di rafforzare i fondi per il diritto allo studio. Credo che sarebbe compito del Ministero intervenire in modo serio e omogeneo in tutto il paese per affrontare la questione del disagio degli studenti in tutte le sue forme ( io stesso sono responsabile di un progetto sulla prevenzione del disagio degli studenti gay e lesbiche nella scuola). In attesa di un cambio di guardia al MIUR, è bene che le amministrazioni locali facciano la loro parte perché un patrimonio di esperienza e progettazione pluriennale non vada disperso.


Sergio Lo Giudice

www.sergiologiudice.it

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Rispondo volentieri alle domande rivolte ai candidati perchè il motivo per cui ho accettato di presentarmi alle elezioni del consiglio comunale di Bologna nella lista di Rifondazione Comunista è stato proprio quello di portare dentro alle istituzioni il contributo politico del Coordinamento in Difesa del Tempo Pieno e Prolungato e della Scuola Pubblica che porta avanti la battaglia contro la Riforma Moratti e la distruzione della scuola pubblica.
Io non ho mai fatto politica nelle istituzioni, ma ho sempre contrastato con lotte di piazza, lotte nelle scuole (sono RSU) e nei movimenti, le politiche nefaste del centrodestra e le politiche di stampo neoliberista del centrosinistra, quelle delle privatizzazioni.
Per entrare nel merito delle domande, io credo che solo la scuola pubblica sia la scuola di tutti e che non sia legittimo finanziare con soldi pubblici la scuola di pochi.
Nelle scuole materne del comune di Bologna ci sono liste di attesa di bambini che non sono stati iscritti perchè non ci sono posti. Io mi impegno, se sarò eletta, perchè i soldi pubblici stanziati fino adesso per le scuole private siano destinati esclusivamente ad istituire nuove sezioni di scuola pubblica.
Anche per quanto riguarda i buoni scuola per chi va alle private,mi batterò perchè vengano abrogati e dirottati per la manutenzione degli edifici destinati alle scuole pubbliche.
Il mio impegno sarà anche rivolto all'esigenza di ristrutturare e riaprire tutte quelle scuole nel verde della collina bolognese ( Villa Puglioli, Monte Donato ecc...) che sono state chiuse all'inizio degli anni 90, perchè troppo costose per l'amministrazione, e che sono state la sede ideale di un fare scuola di qualità.
Credo infine che tutti quei servizi (scolastici e non) che le ultime giunte comunali hanno appaltato a società private e cooperative (mense, assistenza ai disabili, integrazione dei bambini di altri paesi, pulizie, ecc...) siano servizi che debbano essere pubblici, pertanto gestiti dal comune con personale comunale qualificato e non sottopagato e che debbano essere potenziati.
Ribadisco che il mio impegno sarà sui contenuti, contro le privatizzazioni dei servizi e per una scuola pubblica, laica e pluralista.
Marzia Mascagni. Indipendente per Rifondazione Comunista. Comune di Bologna