Milleottocentossessantacinque
facce per terra. 1865 foto formato-gigante da calpestare, che tappezzano il
lastricato di piazza Maggiore a Bologna: è la nuova
protesta dei ricercatori universitari contro la riforma Gelmini e quelli sono
i loro volti. Si sono fatti calpestare, per denunciare il
fatto che in Italia anche la ricerca è calpestata.
Un sabato di manifestazioni e proteste per scuola e università in diverse
città italiane: sono tre i cortei di studenti che sfileranno nel pomeriggio a
Milano. Genitori e insegnanti delle scuole elementari e medie sono in piazza
stamani a Roma contro la riforma della scuola. Sempre a Roma, manifestazione
indetta dall'Unione degli Studenti. E poi ancora
Palermo, Parma, Venezia...
Bologna
Piazza Maggiore a
Bologna interamente ricoperta di foto in formato gigante delle facce di
ricercatori italiani "da calpestare". È il modo per simboleggiare
lo stato della ricerca in Italia scelto dal gruppo del Cnr e Inaf (Istituto
nazionale di astrofisica) di Bologna, che ha dato
vita all'iniziativa «La ricerca calpestata», interamente autofinanziata, per
uscire dalle aule e dai laboratori, e sensibilizzare i cittadini: hanno
tappezzato il Crescentone di Piazza Maggiore con le loro fotografie,
invitando i passanti a camminarci sopra.
Più che una manifestazione (durante la quale sono state ribadite
le ragioni della protesta contro i tagli alla ricerca e all'Università)
l'iniziativa è stata una festa. Ai lati della piazza i ricercatori hanno
presentato una serie di esperimenti, cercando di
spiegare in maniera semplice e divertente alcuni principi della fisica e
della chimica.
Milano
Manifestazione nel pomeriggio
a Milano contro la riforma del ministro Gelmini. Tre cortei di studenti
e insegnanti sono partiti intorno le 15.20
verso piazza Duomo a Milano. All'iniziativa - secondo gli organizzatori
- hanno preso parte almeno 15mila persone che si erano date
appuntamento in tre punti diversi della città: Piazza Lima, Porta Romana
e Piazzale Baracca.
I tre serpentoni sono aperti da camion con impianti di amplificazione:
infatti in Duomo è prevista una festa con animatori, bande musicali,
giocolieri e saltimbanchi. Alla protesta prendono parte studenti medi e
universitari, ricercatori, professori, genitori, bambini, personale tecnico
amministrativo Ata e maestre di ReteScuole. Il tema della manifestazione: "Io
non ci sto. Il futuro è di chi lo ricerca".
Ma i temi della scuola e la contestazione in blocco della riforma attuata dal
governo, non sono i soli argomenti del corteo: alcuni partecipanti contestano
anche la politica del ministro Brunetta e pubblicizzano lo sciopero generale
del 12 dicembre proclamato da Cgil e su una piattaforma diversa anche dai
sindacati di base.
Palermo
Nuova ondata di iniziative a Palermo del mondo
universitario contro la riforma del governo. Occupato da
ieri sera il corpo centrale della Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo
in coincidenza il progetto «Le 5 giornate di Palermo», evento nato
dalla collaborazione degli studenti di molte facoltà con un fitto calendario
di seminari, proiezioni e momenti di incontro su
questioni come la didattica, la scuola, il precariato, i beni comuni, le
comunità migranti. E martedì, alle 11, occupazione simbolica in contemporanea
delle presidenze di tutte le facoltà, mentre alle 15.30 è in programma una
riunione del tavolo politico di ateneo nella sala
del consiglio di Ingegneria.
Intanto sabato le iniziative sono iniziate alle 9 con l'assemblea cittadina
dal titolo «Lotte territoriali e difesa beni comuni»;
alle 15.30 volantinaggio per informare sul valore della ricerca italiana, al
gazebo di piazza Politeama; alle 16 manifestazione cittadina indetta dal
Coordinamento dei docenti delle scuole di Palermo, contro le leggi 133 e 169
e i regolamenti «che smantellano tutti gli ordini di scuola, i tagli al
sostegno, il "licenziamento dei precari", con partenza da piazza
Croci. Alle 18 «Verso lo sciopero generale del 12
dicembre»; alle 20 cena sociale. Domenica alle 9.30
assemblea cittadina sul mondo della scuola, alle 15.30 tavolo di discussione
sul bilancio d'ateneo e alle 16 assemblea cittadina su «Precarietà e
mondo del lavoro».
Roma
Si sono dati appuntamento alle dieci del mattino,
portando striscioni issati davanti alla «Bocca della verità» con impressi
slogan contro la riforma Gelmini ed hanno allestito piccoli laboratori per
far trascorre agli studenti delle elementari, medie e licei, una giornata di
scuola all'aperto all'insegna però della protesta: i sostenitori del
Coordinamento «Non rubate il futuro» sono scesi in piazza ad un mese esatto
dal voto del Parlamento che ha convertito in legge il decreto 137 che
prevede, tra l'altro, il maestro unico. Sul palco si sono alternati gli
interventi di consiglieri dei vari municipi, di docenti e genitori. Alla
manifestazione alla quale, secondo gli organizzatori, hanno aderito circa 700
persone, erano presenti fra gli altri, anche l'onorevole Maria Coscia e il
vicepresidente della Commissione Scuola, Sanità Cultura e Sport del Comune di
Roma. È stato osservato un minuto di silenzio per ricordare il ragazzo
deceduto nel crollo del soffito nel liceo «Darwin» di Rivoli. E per un altro
minuto, a tutti gli studenti, con grande gioia dei
piccoli, è stato consentito di manifestare con pentole, coperchi e sonagli
vari, il disappunto verso le nuove norme.
Parma
Un sabato mattina al mercato, a volantinare con grembiulino blu e fiocco
giallo: così alle 10 di sabato è iniziata la giornata di mobilitazione della
scuola a Parma. Alle 11 la lezione del prof. Claudio
Corradini (facoltà di chimica) nel chiostro della facoltà di Lettere su
"La chimica nel piatto"; quindio laboratorio di disegno per
bambini e bambine. Alcuni coristi eseguiranno alle 16,30
(Aula dei Filosofi del Palazzo Centrale dell'Università) un preludio musicale
in memopria di Vito, lo studente rimasto ucciso a Rivoli dal crollo della
scuola. La musica introdurrà l'assemblea cittadina sulla scuola - dalla
materna all'università - cui sono stati invitati
politici di maggioranza e opposizione.
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