Roma – giovedì, 25 settembre 2008
Il governo Berlusconi, in totale assenza di opposizione ed in sostanziale continuità con quanto
prodotto da Prodi, ha deciso di sostenere senza riserve le pretese di
Confindustria e del liberismo e sta pesantemente attaccando i diritti e i
salari dei lavoratori e delle famiglie.
Il carovita non cresceva come oggi da anni! I prezzi dei principali generi alimentari di largo consumo sono aumentati anche del
30%, i continui aumenti del petrolio hanno fatto aumentare a dismisura il
prezzo delle bollette e della benzina, mettendo in ginocchio le famiglie dei
lavoratori i cui salari e stipendi perdono ogni giorno di più la propria
capacità di acquisto.
Invece di mettere mano a questa vera e propria emergenza governo e confindustria – con il sostanziale assenso di
Cgil, Cisl, Uil, Ugl – hanno avviato una stagione di ulteriore attacco al
salario, al contratto nazionale, ai diritti e alle speranze dei precari, ai
pubblici dipendenti con lo scopo di smantellare definitivamente scuola, sanità,
previdenza pubblica, ai diritti dei migranti e dei senza casa, di repressione
del conflitto sindacale, di privatizzazioni e svendite di importanti aziende
strategiche per il Paese.
E’ IN ATTO UN EVIDENTE TENTATIVO DI CANCELLARE LE CONQUISTE OTTENUTE DAL
MOVIMENTO DEI LAVORATORI NEGLI SCORSI DECENNI, GRAZIE A LOTTE STRAORDINARIE ED
ENORMI SACRIFICI, E DI AFFERMARE LA SUPREMAZIA DEGLI INTERESSI DEI PADRONI
RISPETTO A QUELLI DEL MONDO DEL LAVORO
NON POSSIAMO PERMETTERLO!
Nella Assemblea Nazionale del 17 maggio scorso a
Milano promossa da tutto il sindacalismo di base, cui hanno partecipato circa
2000 delegati, RSU, lavoratrici e lavoratori, è stata varata una PIATTAFORMA DI
LOTTA che va sostenuta e imposta ai padroni e al governo e che sinteticamente
propone:
■ forti aumenti generalizzati per salari e pensioni,
introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento
salariale legato agli aumenti dei prezzi e difesa della pensione pubblica -
rilancio del ruolo del contratto nazionale come strumento di redistribuzione
del reddito - difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del
diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e all’istruzione;
■ abolizione delle leggi Treu e 30 -
continuità del reddito e lotta alla precarietà lavorativa e sociale, con forme
di reddito legate al diritto alla casa, allo studio, alla formazione e alla
mobilità;
■ sicurezza nei luoghi di lavoro e
sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali;
■ eguaglianza di diritti per tutti
indipendentemente dalla razza e dalla religione;
■ restituire ai lavoratori il diritto di
decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui
trattare – pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori –
difesa del diritto di sciopero.