Ermanno Lorenzoni (1952 - 2020) c'era sempre: alle manifestazioni, agli scioperi, alle assemblee. E' paradossale che oggi nessuno possa dargli l'ultimo saluto e sia costretto ad un funerale in solitudine.
Alla maggior parte delle persone che hanno fatto politica a Bologna negli ultimi decenni è sicuramente capitato di incontrarlo. Quante volte l'abbiamo visto in mezzo a noi, in occasione di qualche manifestazione. Con la sua figura alta e robusta, era difficile non notarlo. Anche chi non lo conosceva personalmente, lo vedeva spesso, coi volantini da diffondere, il giornale da vendere o la bandiera da portare, a qualche manifestazione organizzata delle organizzazioni politiche e sindacali in cui militava o da più ampi schieramenti dell'estrema sinistra, come quelle per la difesa dei centri sociali, per i diritti dei migranti o il sostegno ai compagni kurdi.
Oltre che nelle piazze, Ermanno era presente nei momenti di riflessione e di dibattito. Per esempio, solo per ricordare gli ultimi a cui probabilmente ha partecipato, intervenendo per condividere le proprie riflessioni, la presentazione di un libro sulla strage di stato, di Saverio Ferrari, e quella di un libro su Rosa Luxemburg, di Sergio Dalmasso.
Ci sembra dunque di poter affermare il suo lungo percorso politico è stato caratterizzato dall'impegno nelle lotte politiche e sindacali, e contemporaneamente dalla riflessione sulle esperienze politiche della sinistra rivoluzionaria. Non è una affermazione retorica, ma è la realtà della vita di Ermanno. Una vita in cui ha avuto una parte importante la sua lunga militanza politica e sindacale. Ha infatti fatto parte di organizzazioni marxiste rivoluzionarie che si richiamano al trotskismo, come i Gruppi comunisti rivoluzionari, poi delle componenti, prima in Democrazia proletaria, poi in Rifondazione comunista, che si richiamavano al marxismo rivoluzionario di tradizione trotzkista. Infine, è stato militante del Partito comunista dei lavoratori, per il quale è stato candidato a sindaco di Bologna alle ultime elezioni.
Nell'attività sindacale, è stato militante della Cgil, poi dello Slai cobas, di Usb e più recentemente del Sindacato generale di base. La sua attività lavorativa come ferroviere lo ha portato ad impegnarsi sulle questioni dei trasporti, sia nell'attività sindacale, sia in quella politica.
Il circolo ferrovieri del Prc di Bologna, di cui ha fatto parte, ha avuto una importanza significativa negli anni novanta ed ha avuto un ruolo determinante perchè il Prc si schierasse contro l'alta velocità ferroviaria, in anni in cui, tranne che in Val di Susa, quasi nessuno si interessava alla questione.
A volte, durante le manifestazioni ci si limitava ad un rapido saluto o ad uno scambio di battute. Altre volte, prima o dopo qualche riunione o assemblea, si beveva qualcosa insieme e si faceva qualche chiacchierata. Era piacevole scambiare qualche battuta con Ermanno, perchè era una persona gradevole, gentile, con cui si poteva discutere di argomenti seri ma anche rilassarsi chiacchierando del più e del meno.
Ciao Ermanno, in questo momento già così strano perchè si è costretti ad incontrare altre persone il meno possibile, è ancora più strano pensare che non ti incontreremo più.
Sulla pagina Facebook dell'Associazione "Victor Serge" è possibile vedere un video dedicato ad Ermanno.