Storia amministrativa. La cronologia, 1945-1980
21 aprile 1945
Bologna è libera. Nelle primissime ore del 21 aprile 1945, il Comitato Regionale di Liberazione Nazionale Emilia-Romagna nomina le principali cariche istituzionali di Comune, Prefettura, Questura e Provincia. Giuseppe Dozza è sindaco di Bologna; si forma la Giunta della Liberazione con i rappresentanti dei partiti del Cln regionale.
Una grande folla festosa di cittadini si riversa nelle strade ed in Piazza Maggiore per incontrare le avanguardie delle nuove forze armate italiane ed i soldati alleati. È il giorno irripetibile della riconquistata libertà e della futura democrazia, scene di gioia si ripetono e accompagnano il benvenuto della cittadinanza ai partigiani e ai soldati liberatori. Bologna non dimentica però il cordoglio e il dolore per le vittime: contro il muro di Palazzo d'Accursio, dove venivano fucilati i partigiani, inizia immediatamente il silenzioso e commosso tributo ai caduti nella lotta di Liberazione, che si trasformerà nel Sacrario ai partigiani.
19 dicembre 1945
Viene nominato un Consiglio comunale consultivo in attesa di libere elezioni amministrative.
24 marzo 1946
Bologna è la prima delle grandi città italiane a votare per le elezioni amministrative dopo il fascismo. I risultati dei partiti ripartiscono in questo modo i 60 seggi in Consiglio comunale: Partito comunista italiano, voti 71.369; 38,28%; seggi n. 24. Democrazia cristiana, voti 56.543, 30,33%; seggi 19. Partito socialista italiano, voti 49.031; 26,30%, seggi 16. Partito repubblicano italiano, voti 5.343; 2,87%, 1 seggio; Partito liberale italiano, voti 2.940, 1,58%; nessun seggio; Partito d'Azione, voti 1.200, 0,64%, nessun seggio.
Per la prima volta le donne esercitano il diritto di voto e di essere elette.
9 aprile 1946
Giuseppe Dozza, comunista, viene eletto sindaco nella prima seduta del Consiglio comunale; la giunta è composta dai partiti comunista e socialista. Gli assessori effettivi sono: Giuseppe Beltrame, Paolo Betti, Renato Cenerini, Ersilio Colombini, Paolo Fortunati, Rino Pancaldi del partito comunista; Antonio Dall'Aglio, Giacomo Donati, Lorenzo Giusti, Francesco Kolletzek, Artemio Pergola, Nino Samaja per il partito socialista. Assessori supplenti sono Sante Bentini, Giovanni Bernardi per i socialisti e Guido Palotta per i comunisti.
21-25 aprile 1946
Bologna commemora il primo anniversario della Liberazione in piazza Maggiore in forma di rito solenne. Molte sono le manifestazioni che riuniscono la popolazione attorno ai luoghi simbolo della memoria, soprattutto davanti al Sacrario di piazza Nettuno dove ha luogo la cerimonia ufficiale. Il sindaco Giuseppe Dozza conferisce ai comandanti delle truppe polacche, prime entrate a Bologna nella giornata del 21 aprile 1945, la medaglia d'argento come segno di benemerenza per la liberazione della città.
2 giugno 1946
I bolognesi sono chiamati a decidere mediante referendum sulla forma istituzionale dello Stato ed eleggere i deputati dell'Assemblea Costituente per la redazione della Costituzione italiana.
La campagna elettorale registra i toni più accesi in merito al Referendum sulla scelta tra Monarchia e Repubblica, che riempie di manifesti e di slogan la città.
La partecipazione alle urne è altissima, gli elettori iscritti a Bologna sono 231.816 e vota il 90,49%.
Il risultato: Repubblica 137.093 voti, pari al 67,72%; Monarchia 65.359 voti, 32,26%. Nettissima è la vittoria repubblicana in provincia di Bologna con il 75,10%.
24 novembre 1946
Bologna Città Partigiana viene decorata con la Medaglia d'oro al Valor militare. Il Presidente della Repubblica Enrico De Nicola appunta il gonfalone con l'aureo simbolo di altissimo riconoscimento nazionale per il ruolo di guida ed avanguardia avuto nella Lotta di Liberazione.
30 novembre 1946
Il Consiglio comunale approva il piano per la ricostruzione di Bologna. Non è un piano regolatore, ma si rivolge alle parti della città che sono state distrutte dalla guerra, è orientato al presente, ha caratteristiche di urgenza ed è perciò limitato nel tempo. In altre parole, il piano di ricostruzione disciplina la parte edilizia, per dare alloggio a chi è rimasto senza casa a causa dei bombardamenti.
24 aprile 1947
Cambia la denominazione di alcune vie: via Dogali diventa via Antonio Gramsci; la parte finale di via Roma, da piazza dei Martini a viale Pietramellara, viene dedicata a Giovanni Amendola; via Marghera diventa via Fratelli Rosselli; via Principe Carlo Alberto diventa via don Giovanni Minzoni; via Duca d'Aosta ritorna ad essere via Andrea Costa. Le vie che, prima del fascismo erano dedicate ad Antonio Gramsci, a Giovanni Amendola, ai Fratelli Rosselli e don Minzoni vengono ora dedicate all'antifascista Pietro Busacchi, ucciso dalle brigate nere, e ai partigiani Mario Bastia, Irma Bandiera e Giovanni Martini.
18 aprile 1948
Elezioni politiche nazionali. Per la Camera dei deputati a Bologna il Fronte democratico popolare (Partito comunista e Partito socialista) ottiene il 44,3%; Democrazia cristiana, 36,2%; Blocco nazionale, 1,9%; Partito repubblicano italiano, 2,5%; Unità socialista, 13,3%; Movimento sociale italiano, 1,2% .
11 ottobre 1948
Si esprime parere favorevole alla ricostruzione dell'Ospedale Maggiore, in precedenza dove oggi sorge il Pala Dozza, nell'attuale area dei Prati di Caprara.
21 gennaio 1949
Il Consiglio delibera di approvare l'esecuzione di alcuni lavori di completamento di via Vezza nuova, di via Mascarella nuova, di via Ranzani, di via Berti Pichat attraverso i finanziamenti destinati alle opere di sollievo della disoccupazione.
16 aprile 1949
Nuove denominazioni di vie e piazzali cittadini. Nel rione Libia, nei viali dei Giardini Margherita e nelle mure interne delle porte della città, le vie vengono intitolate ai nomi dei caduti nella Lotta di Liberazione.
23 luglio 1949
Viene istituita l'Azienda Farmaceutica Municipalizzata con l'apertura di una farmacia al piano terra del palazzo comunale dedicata agli aventi diritto all'assistenza sanitaria gratuita. L'azienda è gestita in forma speciale distinta dall'amministrazione ordinaria del comune.
15 maggio 1950
Il comune aderisce all'Ente autonomo Fiera di Bologna, con un capitale di lire 1.000.000 e ne approva lo statuto definitivo.
30 ottobre 1950
Viene ripristinata la pubblicazione de «La rivista del Comune».
15 giugno 1950
«In segno di gratitudine perenne» viene conferita la cittadinanza onoraria ai benemeriti della Resistenza non nativi a Bologna. Sono i partigiani: Giuseppe Albergati, Ilio Barontini, Gianguido Borghese, Leonildo Cavazzuti, Aldo Cucchi, Mario Trevisan e alla memoria di Giuseppe Bentivogli, Paolo Fabbri, Massenzio Masia, Vasco Mattioli, Sante Vincenzi.
9 aprile 1951
Trasferimento del terreno della via Giovanni Brugnoli dall'Amministrazione degli ospedali al comune per la costruzione di un Palazzo dello sport da parte del C.O.N.I.
27 maggio 1951
Si svolgono le elezioni amministrative comunali: Due Torri (Partito comunista italiano ed indipendenti), 40,4%, 33 seggi; Democrazia cristiana, 25,8%, 10 seggi; Unione socialista, 14,1%, 6 seggi; Partito socialista italiano, 7,5%, 6 seggi; Partito liberale italiano, 6,0 %, 2 seggi; Movimento sociale italiano, 3,3%, 1 seggio; Partito repubblicano italiano, 1,9%, 1 seggio; Gigante (indipendenti), 1%, 1 seggio.
Per la prima volta si svolgono le elezioni per la Provincia di Bologna.
19 giugno 1951
Giuseppe Dozza viene rieletto sindaco. La giunta è composta da 8 assessori effettivi: Nino Samaja (assessore anziano), Sante Bentini, Giovanni Bernardi, socialisti; Paolo Fortunati, Renato Cenerini, Giuseppe Gabelli, Giuseppe Beltrame, Leonida Casali, comunisti. Gli assessori supplenti sono tre: Athos Bellettini, Dino Bergonzoni, Lanfranco Bugatti del partito comunista.
23 dicembre 1952
Il sindaco Giuseppe Dozza comunica al Consiglio che il Comitato di attuazione del Piano Ina-Casa ha deliberato un’assegnazione di 150 milioni al comune, per l'anno 1953.
7 giugno 1953
Si svolgono le elezioni politiche. A Bologna per la Camera dei deputati: Partito comunista italiano, 34,8% dei voti; Democrazia cristiana, 30,6%; Partito socialista democratico italiano, 9,8%; Partito socialista italiano, 9,7%; Movimento sociale italiano, 3,8%; il Partito liberale italiano, 4,0%; Partito repubblicano italiano, 1,3%; Unione socialista indipendente, 1,1%.
27 luglio 1953
Il comune s'impegna alla costruzione della pista di volo dell'aeroporto civile di Bologna, contribuendo con la somma di 25 milioni di lire.
15 marzo 1954
Posa della prima pietra del Palazzo dello Sport da parte del sindaco Giuseppe Dozza.
30 Luglio 1954
Si approva il progetto di copertura con la costruzione di un manufatto di convogliamento del canale Reno nel tratto da via Marconi a via San Felice.
18 ottobre 1954
Muore il sindaco Francesco Zanardi, il «sindaco del pane» dal 1914 al 1919, che viene commemorato in seduta straordinaria da tutti i gruppi politici in Consiglio comunale. La camera ardente viene allestita a Palazzo d’Accursio.
12 ottobre 1955
Viene approvato il nuovo Piano regolatore.
15 dicembre 1955
L'Italia entra nell'Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, ed il Consiglio comunale applaude all’evento.
30 marzo 1956
Prende il via il progetto per la realizzazione di un sottopassaggio pedonale all'incrocio di via Rizzoli in corrispondenza con il cinema Modernissimo, cioè all'imbocco dei Portici del Pavaglione.
9 aprile 1956
Il Consiglio comunale approva il Progetto dei lavori di costruzione del manufatto di convogliamento del Canale di Reno nel tratto da via San Felice a viale Vicini, lungo via della Grada. Il progetto segue quello di copertura del Canale di Reno nel tratto da via Marconi a via San Felice, approvato il 30 luglio 1954. In questo caso si tratta della copertura di via della Grada per la costruzione della grande arteria stradale, prevista dal Piano regolatore generale, di prolungamento della via Riva di Reno. Verrà così ad aprirsi una nuova, importantissima arteria che, partendo da viale Vicini, porta nel cuore stesso della città.
27 maggio 1956
Si svolgono le elezioni amministrative. I risultati: Due Torri (Partito comunista italiano ed indipendenti),45,2%, 29 seggi; Scudo crociato (Democrazia cristiana), 27,8%, 17 seggi; Sole nascente (Partito socialista democratico italiano), 8,7%, 5 seggi; Sole, libro, falce e martello (Partito socialista italiano), 7,2%, 4 seggi; Fiamma, stella, corona (Movimento sociale italiano e Partito nazionale monarchico), 5,0%, 3 seggi; Berretto frigio – Edera (Partito repubblicano), 1,3%, nessun seggio; Bandiera (Partito liberale italiano), 4,6%, 2 seggi. La Democrazia cristiana aveva candidato Giuseppe Dossetti a sindaco di Bologna, che per l’occasione elabora il Libro bianco su Bologna, programma elettorale dei democratico cristiani.
30 giugno 1956
Giuseppe Dozza viene confermato sindaco. La giunta è composta da dodici assessori effettivi: Gianguido Borghese (assessore anziano, socialista), Mirella Bartolotti, Athos Bellettini, Giuseppe Beltrame, Dino Bergonzoni, Lanfranco Bugatti, Renato Cenerini, Giorgio Conato, Giuseppe Gabelli, Giorgio Scarabelli, Abramo Tomba, comunisti; Pietro Crocioni, socialista. Sono eletti tre assessori supplenti: Dante Bondi, Umbro Lorenzini, Vincenzo Picchi, comunisti. Mirella Bartolotti è la prima assessore donna del Comune di Bologna.
9 agosto 1956
Inaugurazione del Palazzo dello sport di Piazzale Azzarita alla presenza del Ministro del tesoro Giuseppe Medici; Giulio Onesti, presidente del Coni e del sindaco Giuseppe Dozza. Nel 1996 il palasport viene dedicato alla memoria di Giuseppe Dozza.
3 novembre 1956
«Il Consiglio comunale dolorosamente colpito dai tragici avvenimenti di Ungheria esprime il suo profondo cordoglio per tutti i caduti, l'augurio che ogni spargimento di sangue abbia a cessare e che si giunga ad un pronto ritorno alla normalità costituzionale che salvaguardi la legalità, la libertà e la democrazia nella Nazione Ungherese». Con questo ordine del giorno si apre il dibattito sull'invasione sovietica del 1 novembre 1956, dopo la volontà espressa dal governo di Imre Nagy di uscire dalla sfera di influenza del Patto di Varsavia.
11 novembre 1957
Giuseppe Dozza commemora la scomparsa di Giuseppe di Vittorio.
25 maggio 1958
Si svolgono le elezioni politiche. A Bologna: Partito comunista italiano, 36,9%; Democrazia cristiana, 28,2%; Partito socialista italiano, 12,8%; Partito socialista democratico italiano, 9,5%; Partito liberale italiano, 5,8%; Movimento sociale italiano, 3,8%; Partito repubblicano italiano, 1,6%.
21 luglio 1958
Il Consiglio comunale approva all'unanimità il progetto per la realizzazione dei sottopassaggi pedonali all'incrocio tra via Ugo Bassi - via Rizzoli con via Indipendenza ed il collegamento con il sottopassaggio già esistente all'incrocio di via Rizzoli con piazza Re Enzo.
11 ottobre 1958
Giuseppe Dozza commemora la scomparsa del pontefice Pio XII (Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli).
31 ottobre 1958
Il Consiglio comunale saluta il nuovo pontefice Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli).
7 giugno 1959
Il Consiglio comunale celebra il Centenario dell'Unità d'Italia con cui iniziano le celebrazioni ufficiali. Il Comitato per le celebrazioni bolognesi organizza un Convegno di studi sul Risorgimento a Bologna e nell'Emilia.
27-29 giugno 1959
Conferenza regionale del Partito comunista italiano dove si presentano le tesi di rinnovamento del partito.
21 aprile 1960
Viene inaugurato nel centro storico di Bologna il secondo passaggio pedonale all'incrocio delle vie Indipendenza - Ugo Bassi - Rizzoli - Piazza Re Enzo dopo circa due anni dalla costruzione del precedente sottopasso situato all'incrocio di Piazza Re Enzo con via Rizzoli. I due tratti pedonali sono collegati da una galleria che corre parallela ed in fregio al Palazzo Re Enzo per cui si possono considerare come un unico complesso che permette l'attraversamento pedonale nel traffico cittadino.
30 giugno 1960
Divisione della città in Quartieri. La giunta propone al Consiglio la ripartizione del territorio in quindici quartieri: Borgo Panigale, Santa Viola, Lame, Bolognina, Corticella, San Donato, San Vitale, Mazzini, Murri, San Ruffillo, Aldini, Colli, Andrea Costa, Barca, Centro.
19 Settembre 1960
Il comune entra nella partecipazione alla S.p.A. Aeroporto civile di Bologna per la costruzione e la gestione.
6 novembre 1960
Elezioni amministrative. A Bologna: Due Torri (Partito comunista ed indipendenti), 45,6%, 28 seggi; Scudo crociato (Democrazia cristiana), 26,8%, 17 seggi; Sole nascente (Partito socialista democratico italiano), 8,7%, 5 seggi; Falce, martello, libro (Partito socialista italiano), 8,6%, 5 seggi; Bandiera (Partito liberale italiano), 4,9%, 3 seggi; Fiamma (Movimento sociale italiano), 4,3%, 2 seggi ed Edera (Partito repubblicano italiano), 1,1%, nessun seggio.
7 dicembre 1960
Giuseppe Dozza viene confermato sindaco. La giunta è composta dal gruppo Due Torri (Partito comunista italiano ed indipendenti), Partito socialista italiano e Unione socialista. Gli assessori effettivi: Gianguido Borghese (assessore anziano, socialista), Athos Bellettini, Giuseppe Beltrame, Pietro Crocioni, Renato Cenerini, Giuseppe Campos Venuti, Umbro Lorenzini, Renato Zangheri, Ettore Tarozzi, Vincenzo Picchi e Giuseppe Soavi, comunisti, Delio Bonazzi (Psi). Assessori supplenti i signori Antonio Panieri, Armando Sarti e Arcangelo Caparrini, comunisti.
17 aprile 1961
In occasione del Centenario dell'Unità d' Italia, i consiglieri si ritrovano in Provincia, dove si concentrano i gonfaloni dei Comuni della Provincia e della Regione. Il corteo attraversa il centro della città diretto a Palazzo d'Accursio, dove i gonfaloni vengono fatti entrare solennemente. Si apre la seduta straordinaria del Consiglio comunale alla presenza dei rappresentanti del Comune di Bologna, dell'Amministrazione provinciale, dell'Università degli Studi di Bologna e della Camera di Commercio. Sono presenti anche i gonfaloni e le rappresentanze delle città di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Ravenna, Piacenza, Forlì e dei Comuni della provincia di Bologna. Il sindaco Giuseppe Dozza passa la parola al professor Eugenio Garin dell'Università degli Studi di Firenze, oratore ufficiale della celebrazione.
18 aprile 1962
Il Consiglio comunale approva la costituzione dell'Ente per il Teatro Stabile di Bologna.
6 maggio 1962
Il sindaco Giuseppe Dozza porge il saluto al nuovo Presidente della Repubblica Antonio Segni.
29 ottobre 1962
Il presidente della seduta del Consiglio comunale Gianguido Borghese commemora la morte dell'ingegnere Enrico Mattei, presidente dell'Eni.
19 novembre 1962
L'assessore Giuseppe Campos Venuti presenta in Consiglio la Proposta di legge urbanistica elaborata dalla Commissione ministeriale. Vengono ribaditi i concetti fondamentale dell'azione del comune: necessaria interdipendenza fra programmazione economica e pianificazione urbanistica; interventi radicali contro la rendita fondiaria; decentramento; verde pubblico; difesa della collina; incremento dei Piano per l'edilizia economica e popolare; salvaguardia del centro storico.
28 novembre 1962
Celebrazioni per il IV Centenario dell'Archiginnasio ed istituzione del premio Archiginnasio d'oro da assegnare annualmente a cittadini benemeriti della cultura.
8 marzo 1963
Il Consiglio comunale approva la convenzione da stipulare con l'Anas, la società Autostrade concessioni e costruzioni autostrade, per la realizzazione della strada tangenziale Nord di Bologna.
5 aprile 1963
Il documento programmatico, Valutazioni e orientamenti per un programma di sviluppo della città di Bologna e del comprensorio viene approvato il 5 aprile 1963 dal Consiglio comunale e confluisce in seguito nel programma elettorale delle elezioni amministrative del 1964 del gruppo Due Torri.
28 aprile 1963
Elezioni politiche. Per la Camera dei deputati a Bologna: Partito comunista italiano, 40,40%; Democrazia cristiana, 21,2%; Partito socialista italiano, 11,9%; Partito socialista democratico italiano, 9,5%; Partito liberale italiano, 11,0%; Movimento sociale italiano, 4,2%; Partito repubblicano italiano, 0,8%.
22 novembre 1963
Il Consiglio comunale si ferma in segno di lutto per la morte del Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy.
29 aprile 1964
Eletti i Consigli di quartiere e nominati gli Aggiunti del sindaco nei quartieri ora denominati: Barca, Bolognina, Borgo Panigale, Colli, Corticella, Andrea Costra-Saragozza, Lame, Mazzini, Murri, Saffi, San Donato, San Ruffillo, Santa Viola, San Vitale.
5 giugno 1964
Nel Salone del Podestà ha luogo la cerimonia di insediamento dei Consigli di Quartiere alla presenza della giunta, del Consiglio e delle maggiori autorità cittadine.
7 giugno 1963
L'assessore all'urbanistica Giuseppe Campos Venuti presenta il piano per le aree da destinarsi all'edilizia economica e popolare.
18 giugno 1964
Muore Giorgio Morandi, pittore di fama internazionale, emerito concittadino insignito dall'Archiginnasio d'Oro. Viene commemorato in Consiglio comunale che «s'inchina di fronte al grande Scomparso e decide di dedicare la prossima seduta ad una Sua commemorazione adeguatamente solenne. La seduta è sospesa per alcuni minuti in segno di lutto».
1 ottobre 1964
Il Consiglio comunale approva l'attuazione del Piano di edilizia economica e popolare (Peep) in esecuzione della Legge 18 aprile 1962, n.167.
22 novembre 1964
Elezioni amministrative. A Bologna: Due Torri (Partito comunista ed indipendenti), 44,8%, 28 seggi; Democrazia cristiana, 22,0%, 14 seggi; Partito socialista democratico italiano, 8,3%, 5 seggi; Partito socialista italiano, 7,6%, 4 seggi; Partito liberale italiano, 11,0%, 6 seggi; Movimento sociale italiano, 3,3%, 2 seggi; Partito repubblicano italiano, 0,5%, nessun seggio; Partito socialista d'unità proletaria, 1,9%, 1 seggio.
6 febbraio 1965
Viene rieletto sindaco Giuseppe Dozza. Assessori effettivi: Gianguido Borghese (assessore anziano, socialista), Athos Bellettini, Giuseppe Beltrame, Delio Bonazzi, Giuseppe Campos Venuti, Arcangelo Caparrini, Umbro Lorenzini, Armando Sarti, Ettore Tarozzi, Vittorio Vezzali e Marino Volpelli, comunisti; Pietro Crocioni, socialista. Sono eletti assessori supplenti i signori Pier Luigi Cervellati, Adriana Lodi e Sergio Montanari, comunisti.
5 maggio 1965
Celebrazione del Ventesimo anniversario del voto alle donne. Il Consiglio si riunisce in seduta straordinaria. Adriana Lodi pronuncia il discorso celebrativo ricordando i due anniversari della liberazione e della conquista del diritto di voto da parte delle donne come eventi tra loro legati in modo assoluto e parte integrante della storia dell'emancipazione sociale italiana.
8 dicembre 1965
Il sindaco Giuseppe Dozza con tutta la giunta accoglie in stazione il Cardinale Giacomo Lercaro al rientro dal Concilio Vaticano II.
2 aprile 1966
Il sindaco Giuseppe Dozza si dimette dalla carica per motivi di salute. Il vice sindaco Gianguido Borghese presiede la seduta nella quale Guido Fanti viene eletto nuovo sindaco.
22 agosto 1966
Convenzione tra Comune di Bologna e Finanziaria Fiere per la realizzazione del nuovo quartiere fieristico.
26 novembre 1966
Conferimento della cittadinanza onoraria a Sua Eminenza il Cardinale Giacomo Lercaro, Arcivescovo di Bologna, con il Consiglio comunale riunito in seduta straordinaria; al Cardinale viene anche conferito l'Archiginnasio d'oro.
20 giugno 1967
Posa della prima pietra nel quartiere fieristico per la realizzazione di un complesso costituito dal Palazzo della cultura e dei congressi, dalla Galleria d'arte moderna e dall'edificio dei servizi comuni.
11 settembre 1967
Valentina Tereskova, la prima donna cosmonauta ad essere andata nello spazio, in visita ufficiale in Italia, viene festeggiata a Bologna. A Valentina Tereskova viene conferito l'Archiginnasio d'oro.
22 dicembre 1967
Conferimento al gruppo Kenzo Tange e Urtec-Urbanisti e Architetti dell’incarico per la progettazione e redazione della variante al piano regolatore generale relativa alla zona nord del Comune di Bologna, del piano particolareggiato di esecuzione dell’asse attrezzato direzionale, nonché dei piani particolareggiati dettagliati dei due poli principali di detto asse attrezzato. Nasce il Fiera District.
5 marzo 1968
Il sindaco Guido Fanti comunica al Consiglio l'accettazione di Papa Paolo VI delle dimissioni presentate dall'arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro. Il Consiglio invia i suoi saluti all'arcivescovo uscente e augura al successore, monsignor Antonio Poma, di poter realizzare e oltrepassare, con la collaborazione di tutti, «le mete cui, in questi mesi, abbiamo guardato insieme».
19 maggio 1968
Elezioni politiche. Per la Camera dei deputati a Bologna: Partito comunista italiano, 41,5%; Democrazia cristiana, 23,5%; Partito socialista italiano e Partito socialista democratico italiano unificati, 16,4%; Partito liberale italiano, 9,1%; Movimento sociale italiano, 3,3%; Partito repubblicano italiano, 1,4%; Partito socialista d'unità proletaria, 3,9%.
30 agosto 1968
Il Consiglio discute sui fatti accaduti in Cecoslovacchia e ribadisce la propria vocazione per la pace e la democrazia. S'impegna ad informare le autorità sovietiche, attraverso le città gemellate di Karkov, Zagabria e quelle con cui sono stati presi contatti per il gemellaggio (Cracovia e Budapest), della condanna espressa contro l'occupazione militare e la necessità del ritiro immediato delle truppe sovietiche al fine di normalizzare la situazione.
18 novembre 1968
Il sindaco Guido Fanti comunica al Consiglio l'invio di due telegrammi, all'Ambasciata greca e al Ministero degli esteri italiano, in cui esprime la propria indignazione di fronte alla condanna a morte del partigiano greco Alexandros Panagulis e in cui chiede al governo italiano di adoperarsi al fine di ottenere la sospensione dell'esecuzione.
30 novembre 1968
Il Movimento degli studenti degli istituti medi superiori si confronta con i problemi della democrazia nella scuola. L'assessore all'istruzione Ettore Tarozzi relaziona al Consiglio.
27 dicembre 1968
Bologna Città di Pace. Il sindaco Guido Fanti informa il Consiglio della visita di Monsignor Antonio Poma il primo gennaio in occasione della celebrazione della Giornata mondiale della pace, voluta da Papa Paolo VI. Il sindaco comunica anche l'iscrizione su tutte le porte di Bologna e sulla facciata del palazzo civico: Bologna città di pace. 1969, ogni giorno per il nuovo avvenire dell'uomo.
10 marzo 1969
Il sindaco Guido Fanti investe il Consiglio dei gravi problemi «che travagliano in un modo sempre più drammatico l'Università di Bologna come tutte le università italiane». Al centro, la riforma del sistema universitario.
21 luglio 1969
Il sindaco Guido Fanti esprime l'emozione del Consiglio che si unisce a quella di tutta l'umanità per l'allunaggio dell'Apollo 11. Augura, inoltre, che alla conquista della luna faccia riscontro sulla Terra la conquista della pace.
9 novembre 1969
S'inaugura il primo nido d'infanzia di Bologna intitolato a Carolina e Giuseppe Patini nel Quartiere Bolognina in via di Saliceto, 3. Il figlio Aldo Patini dona la struttura in ricordo dei genitori. Apre quasi contemporaneamente anche il nido dedicato alla consigliera Ester Capponi nel Quartiere Lame, via Marco Polo, 22/4°.
12 dicembre 1969
Strage di Piazza Fontana a Milano. Una bomba esplode all'interno della Banca nazionale dell'agricoltura, muoiono 17 persone e 88 sono ferite. Il Consiglio comunale esprime lo sdegno della città e «riafferma la volontà inflessibile di Bologna città di pace di respingere le manovre eversive poste in atto contro le conquiste della Resistenza e contro il progresso civile dell'Italia».
27 febbraio 1970
Il professore Kenzo Tange illustra al Consiglio il progetto del nuovo Fiera District: Proposte ed ipotesi di studio urbanistico per le nuove quote di sviluppo a nord e di un piano particolareggiato del polo corrispondente al quartiere fieristico. Illustrazione del progettista.
7 giugno 1970
Elezioni amministrative. A Bologna: Due Torri (Partito comunista ed indipendenti), 42,54%, 27 seggi; Democrazia cristiana, 21,3%, 14 seggi; Partito socialista unificato, 10,5,%, 6 seggi; Partito socialista italiano, 7,5%, 4 seggi; Partito liberale italiano, 7,26%, 4 seggi; Movimento sociale italiano, 4,4%, 2 seggi; Partito repubblicano italiano, 2,6%, 1 seggio; Partito socialista d'unità proletaria, 3,3%, 2 seggi. Per la prima volta si vota per le elezioni regionali e la formazione del Consiglio regionale. Guido Fanti viene eletto primo presidente della Regione Emilia-Romagna
27 luglio 1970
Renato Zangheri, comunista, viene eletto dal Consiglio comunale sindaco di Bologna. Paolo Babbini, socialista è il vicesindaco. La giunta è composta dagli assessori effettivi: Federico Castellucci, Pier Luigi Cervellati, Giorgio Ghezzi, Eustachio Loperfido, Giuseppe Mazzetti, Sergio Montanari, Armando Sarti, Ettore Tarozzi,Vittorio Vezzali, comunisti; Ermanno Tondi (Psiup), Luigi Colombari (Psi). Sono eletti assessori supplenti: Mauro Formaglini (Psi), Venanzio Palmini, Renzo Riccardi, comunisti.
12 aprile 1972
Il Consiglio comunale delibera di modificare il regolamento generale per il personale relativo all’assunzione e alla progressione di carriera dei vigili urbani e di indire un concorso pubblico per la copertura dei posti vacanti di vigile urbano a cui potranno partecipare per la prima volta anche le donne.
7 maggio 1972
Elezioni politiche. Per la Camera dei deputati a Bologna: Partito comunista italiano, 42,0%; Democrazia cristiana, 24,3%; Partito socialista italiano, 7,5%; Partito socialista democratico italiano,7,3%; Partito liberale italiano, 6,5%; Movimento sociale italiano, 5,8%; Partito repubblicano italiano, 3,3%; Partito socialista d'unità proletaria, 1,8%.
12 marzo 1973
Parte l'iniziativa delle fasce orarie gratuite dei servizi di trasporto pubblico locale nei giorni feriali, dall'inizio del servizio fino alle ore 9,00 e dalle 16,30 alle 20; più una fascia gratuita solo per gli studenti dalle 12,00 alle 15,00.
11 marzo 1974
Il Consiglio approva il nuovo regolamento per gli organismi democratici di quartiere e l'impegno programmatico per un ulteriore sviluppo della politica di decentramento.
12 maggio 1974
Referendum popolare sull'abrogazione della legge sul divorzio, conosciuta come legge Fortuna-Baslini n. 898/1970. A Bologna il No ottiene il 73,26%; il Si il 26,7%.
28 maggio 1974
Strage di Piazza della Loggia a Brescia. Una bomba scoppia durante una manifestazione organizzata dai sindacati e dal Comitato antifascista contro la ricostituzione del partito fascista. Otto sono i morti e novantaquattro i feriti. A Bologna il 29 maggio si svolge un' imponente manifestazione che si associa al lutto del paese.
4 agosto 1974
Strage dell'Italicus, atto terroristico di natura fascista, rivendicato dall'organizzazione Ordine Nero. Un bomba ad alto potenziale viene fatta esplodere nella vettura n. 5 dell'espresso Roma-Brennero all'altezza di San Benedetto Val di Sambro, nella provincia di Bologna. Muoiono dodici persone e ne rimangono ferite quarantaquattro.
21 dicembre 1974
Inaugurato il primo Centro civico di Bologna al Quartiere Lame.
28 dicembre 1974
«Il Comune di Bologna annuncia con profonda commozione la scomparsa di Giuseppe Dozza, luminoso dirigente dell'antifascismo e della Resistenza, Sindaco della Liberazione, guida della città nell'opera ardua della ricostruzione e della ripresa democratica. Giuseppe Dozza ha profuso per più di un ventennio le sue doti di sagacia, di dedizione, di maestria amministrativa al servizio della città. È stato universalmente stimato ed amato. Lascia nel cuore dei bolognesi un dolore non cancellabile, una riconoscenza imperitura».
18 gennaio 1975
Il Consiglio comunale si riunisce in seduta straordinaria solenne per commemorare Giuseppe Dozza alla presenza della figlia Lucetta Dozza e delle più alte cariche della città.
1 maggio 1975
Inaugurazione della Galleria d'arte moderna nel Fiera District, progettata dall'architetto Leone Pancaldi, in piazza della Costituzione, accanto al Palazzo dei Congressi.
15 giugno 1975
Elezioni amministrative. Risultati a Bologna: Due Torri (Partito comunista ed indipendenti), 49,0%, 31 seggi; Democrazia cristiana, 23,1%, 14 seggi; Partito socialista democratico italiano, 6,7%, 4 seggi; Partito socialista italiano, 9,3%, 5 seggi; Partito liberale italiano, 3,7%, 2 seggi; Movimento sociale italiano-Destra nazionale, 5,2%, 3 seggi; Partito repubblicano italiano, 2,9%, 1 seggio.
23 luglio 1975
Renato Zangheri viene rieletto sindaco; Paolo Babbini, socialista, è vicesindaco. La giunta è composta dagli assessori effettivi: Elio Bragaglia, Federico Castellucci, Pier Luigi Cervellati, Diana Franceschi, Eustachio Loperfido, Giuseppe Mazzetti, Luigi Omicini, Venanzio Palmini, Armando Sarti, Ermanno Tondi, comunisti; Luigi Colombari, socialista. Sono eletti assessori supplenti Aureliana Alberici, Sergio Montanari, comunisti, Mauro Formaglini, socialista.
20 giugno 1976
Elezioni politiche. Per la Camera dei deputati, a Bologna: Partito comunista italiano, 46,7%; Democrazia cristiana, 27,3%; Partito socialista italiano, 8,2%; Partito socialista democratico italiano 4,2%; Partito liberale italiano, 1,6 %; Movimento sociale italiano-Destra nazionale, 4,4%; Partito repubblicano italiano, 4,5%; Democrazia proletaria, 1,2%.
11 marzo 1977
Francesco Lorusso, studente della Facoltà di medicina e militante di Lotta Continua, viene ucciso in via Mascarella da un colpo di arma da fuoco alla schiena sparato da un carabiniere durante uno scontro tra gruppi di studenti e forze dell'ordine in zona universitaria. La notizia dilaga immediatamente e un imponente corteo sfila in tutta la città per manifestare la rabbia e lo sconcerto contro la repressione e la violenza. Nasce il Movimento del '77. La zona universitaria con al centro Piazza Verdi diventa la cittadella autonoma di tutti i gruppi della sinistra extraparlamentare che per tre giorni occupano il territorio.
13 marzo 1977
Le forze dell'ordine in assetto antiguerriglia con l'appoggio di mezzi blindati sgomberano le barricate alle vie di accesso alla zona universitaria in via Zamboni, Largo Respighi e via Petroni.
La repressione colpisce anche l'informazione. Radio Alice, la radio del movimento, viene chiusa dopo uno sgombero della polizia il 12 marzo 1977.
13 marzo 1977
Il Consiglio si riunisce in seduta straordinaria per discutere sui fatti di marzo ed esprime il suo cordoglio per l'uccisione del giovane studente Francesco Lorusso, ma viene ribadita la condanna contro le forme di violenza del movimento.
16 marzo 1977
Una grande manifestazione contro la violenza a carattere regionale organizzata unitariamente dai sindacati Cgil, Cisl e Uil si svolge nel pomeriggio in Piazza Maggiore. Il Movimento non viene fatto entrare e circa 10 mila persone manifestano sedute in via Rizzoli, ricordando Francesco Lorusso.
21 settembre 1977
Alla vigilia del convegno contro la repressione dal 23 al 25 settembre, organizzato dal Movimento del '77, il sindaco Renato Zangheri afferma in Consiglio: «Bologna è una città libera, in un paese democratico, qualunque riunione può esservi tenuta, qualunque dibattito, anche il più critico, nei confronti dell'ordinamento costituzionale e nei nostri confronti».
23 settembre 1977
Dal 23 al 25 settembre si tiene a Bologna il Convegno internazionale contro la repressione organizzato dal Movimento del '77. Il Consiglio comunale si rivolge «alla città affinché rinnovi l'impegno al confronto, scoraggiando chi intendesse minacciare la pacifica convivenza; alle forze dell'ordine, affinché assicurino la difesa ed il rispetto della legalità democratica, esercitandolo con la solidarietà dei cittadini». Tutte le manifestazioni del convegno si svolgono regolarmente.
11 novembre 1977
Il Consiglio comunale si riunisce in seduta solenne per la consegna della bandiera d'onore del Consiglio d'Europa alla città di Bologna. Oltre ai membri del Consiglio e della giunta sono presenti: Giulio Andreotti, presidente del Consiglio dei ministri; Thomas Urwin, vice presidente del Consiglio d'Europa; Gunter Miller, membro del Consiglio d'Europa, molte autorità civili e militari.
16 marzo 1978
Le Brigate rosse rapiscono lo statista democratico cristiano Aldo Moro e uccidono i cinque uomini della sua scorta. Il Consiglio si riunisce in seduta straordinaria con l'ordine del giorno: Impegno e lotta contro l'eversione in difesa delle libertà democratiche per la salvezza del paese.
9 maggio 1978
Il corpo senza vita di Aldo Moro viene fatto ritrovare nel bagagliaio di una Renault 4, in via Caetani a Roma.
10 maggio 1978
Il Consiglio comunale si riunisce in seduta straordinaria per commemorare il tragico epilogo di una sofferenza durata cinquanta giorni, fatta di agonia e di angoscia per Aldo Moro, per la sua famiglia e per tutte le forze democratiche del paese.
11 giugno 1978
Si vota per il Referendum popolare sul Contributo dello Stato al finanziamento dei partiti. I risultati a Bologna: Si, 115.157; No, 219.275. Si vota per il Referendum popolare su Disposizioni a tutela dell'ordine pubblico (Legge Reale). I risultati a Bologna: Si, 53.859; No, 280.950. A livello nazionale i due referendum raggiungono il quorum, le leggi non vengono abrogate.
10 luglio 1978
In sindaco Renato Zangheri rinnova il saluto e l'augurio, già inviato a nome della città, a Sandro Pertini, eletto Presidente della Repubblica l'8 luglio.
6 agosto 1978
Muore il Pontefice Papa Paolo VI, nato Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini.
26 agosto 1978
Papa Giovanni Paolo I, nato Albino Luciani, è il nuovo Pontefice. Il suo pontificato dura solo trentatré giorni, muore il 28 settembre 1978.
29 settembre 1978
Il Consiglio commemora la scomparsa improvvisa di Papa Giovanni Paolo I.
16 ottobre 1978
Il presidente della seduta interrompe i lavori del Consiglio per comunicare l'elezione del nuovo Pontefice, Karol Wojtyla, Arcivescovo di Cracovia, eletto con il nome di Giovanni Paolo II.
3 giugno 1979
Si vota per le elezioni politiche. A Bologna per la Camera dei deputati: Partito comunista italiano, 45,13% dei voti; Democrazia cristiana, 24,95%; Partito socialista democratico italiano, 4,13%; Partito socialista italiano, 7,81%; Movimento sociale italiano, 3,68%; Partito liberale italiano, 2,68%; Partito repubblicano italiano, 4,56%; Partito radicale, 4,76%.
10 giugno 1979
Un Parlamento per l'Europa, i cittadini europei eleggono per la prima volta direttamente i 410 deputati del Parlamento Europeo, 81 riservati all'Italia. Bologna fa parte della II Circoscrizione – Italia Nord Orientale che comprende: Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna.
29 settembre 1979
Sandro Pertini è a Bologna in visita ufficiale per celebrare il XXXV anniversario dell'eccidio di Marzabotto.
12 dicembre 1979
Il Consiglio comunale si riunisce in seduta straordinaria solenne per ricordare il decimo anniversario dell'attentato di Piazza Fontana.
10 marzo 1980
Il sindaco Renato Zangheri commemora in Consiglio lo studente Francesco Lorusso a tre anni dall'uccisione. Il sindaco rinnova anche la richiesta che si faccia maggiore luce sugli avvenimenti di quei giorni, sia fatta l'istruttoria e si arrivi al processo pubblico.
8 giugno 1980
Si svolgono le elezioni amministrative. Risultati a Bologna: Due Torri (Partito comunista ed indipendenti), 46,04%, 29 seggi; Democrazia cristiana, 22,52%, 14 seggi; Partito socialista democratico italiano, 6,34%, 4 seggi; Partito socialista italiano, 9,37%, 6 seggi; Partito liberale italiano, 4,03%, 2 seggi; Movimento sociale italiano-Destra nazionale, 4,58%, 3 seggi; Partito repubblicano italiano, 3,97%, 2 seggi. Si vota anche per il rinnovo del Consiglio provinciale e del Consiglio regionale.
27 giugno 1980
Strage di Ustica. Il DC 9 dell’Itavia, Bologna-Palermo scompare in volo tra le isole di Ustica e Ponza. Le vittime sono ottantuno, di cui tredici bambini, e i quattro membri dell'equipaggio.
23 luglio 1980
Renato Zangheri viene rieletto sindaco; Gabriele Gherardi, socialista, vicesindaco. La giunta è composta dagli assessori effettivi: Aureliana Alberici, Alessandro Ancona, Elio Bragaglia, Andrea Cammelli, Federico Castellucci, Antonio La Forgia, Giuseppe Mazzetti, Giancarlo Pavoni, Miria Ridolfi; Antonio Belcastro, Giancarlo De Angelis, socialisti. Assessori supplenti sono: Vito Germinario (socialista), Roberto Matulli e Sandra Soster, comunisti.
2 agosto 1980 ore 10,25
Strage fascista alla Stazione di Bologna. 85 morti, 200 feriti, per non dimenticare ...
a cura di Paola Furlan