Bologna Città Partigiana
Medaglia d'Oro al Valor Militare
24 novembre 1946
Città partigiana, fedele alle antiche tradizioni, non volle soggiacere alla prepotenza del tedesco invasore, e col sangue purissimo di migliaia dei suoi figli migliori, con le sue case distrutte ed in epici, diuturni combattimenti sostenuti con le armi strappate al nemico, fu all'avanguardia nell'impari lotta e nell'insurrezione che, nell'alba radiosa, dell'aprile 1945, portò la Patria alla riconquista della sua libertà. Settembre 1943 - aprile 1945.
Il 24 novembre 1946 il Gonfalone della Città di Bologna è decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare, "aureo simbolo" di altissimo riconoscimento nazionale per il ruolo di guida ed avanguardia avuto dalla città nella Resistenza, "monito di quanto la riscattata libertà costi al popolo". Nel suo significato ideale la medaglia va a tutti i cittadini, donne e uomini, che per venti mesi si sono opposti con le armi e nello spirito all'occupazione tedesca e fascista. Bologna città strategica, centro geografico del sistema dei trasporti; città al fronte dopo l'arresto dell'avanzata alleata dell'autunno 1944; città partigiana teatro di fucilazioni e di rappresaglie, dove alto è stato lo scontro con il nemico affrontato in battaglie aperte come quelle dell'Università, di Porta Lame e della Bolognina; città provata dai bombardamenti e dalle conseguenza della guerra negli animi, nelle coscienze e nella vita sociale, civile, economica e culturale.
Bologna città libera e nuova che nella Medaglia d'Oro del Presidente della neonata Repubblica trova alimento alla propria volontà di ricostruzione e di rinnovamento, verso una rinascita cittadina che ha solide radici nella storia del Comune.
La cerimonia è solenne e la città ne coglie la straordinaria importanza. Moltissima gente accorre in piazza Maggiore e si allinea nelle strade dove passa il corteo con l'auto presidenziale preceduta e scortata dai carabinieri a cavallo, che percorre via Indipendenza, via Rizzoli, piazza Ravegnana e via Zamboni tra due ali di folla che vuole vedere, partecipare e salutare in prima persona l'onorevole Enrico De Nicola. La città si è fatta bella e le strade sono adorne di drappi e pennoni tricolori.
Sulla scalea di San Petronio la tribuna d'onore è piena di autorità. Il Presidente passa in rassegna la truppa mentre suona l'Inno di Mameli, rende il saluto alle bandiere che si inchinano al suo passaggio e raggiunge il sagrato.
Alle ore 10, accompagnato dal Sindaco, dal Comandante territoriale, dal Prefetto e dal Vescovo, il Presidente scende lo scalone e si porta davanti al Gonfalone.
Dopo i rintocchi del Campanone dell'Arengo, il Presidente prende dal cuscino rosso la medaglia d'oro dal nastro azzurro e la appunta al drappo della città. Seguono i discorsi di ringraziamento del Sindaco Giuseppe Dozza e di Luigi Longo, oratore ufficiale della cerimonia.
Al termine, le autorità scendono dalla gradinata ed un corteo preceduto dalla musica, dal Gonfalone e dalla compagnia d'onore, si reca all'Altare del popolo, il Sacrario dei Partigiani, per rendere omaggio ai caduti. Ed è proprio davanti alle foto e ai ricordi dolorosi dei suoi concittadini, che inizia la sfilata.
I reparti che sfilano: Gonfalone della città con la scorta dei vigili; la Musica dell'Esercito; una Compagnia d'Onore; un battaglione dell'Esercito; le tre compagnie motociclisti del battaglione mobile dei Carabinieri; autocarri e autoblinda pesanti in rappresentanza operaia dell'Esercito; i reparti di fanteria con in testa la bandiera della Divisione Legnano.
Seguono i partigiani che recano cartelli con i nomi dei caduti e le formazioni dell'Emilia-Romagna con i loro comandanti in testa. Calorosi applausi salutano il passaggio della 7a Gap, la Divisione Bologna, il Comando Unico Militare Emilia-Romagna, il comandante "Dario", la Stella Rossa, la Divisione Modena, la brigata Giustizia e Libertà, la brigata Bianconcini, la brigata Irma Bandiera, la brigata Matteotti di città. Infine sfilano le bandiere dei partiti.
Nel pomeriggio è celebrata la Battaglia di Porta Lame in occasione della ricorrenza del 7 novembre 1944. Sono consegnate le Medaglie d'oro ai familiari di Silvio Folloni, Giovanni Palmieri, Leonardo Umile, Massimo Meliconi, Corrado Viali, partigiani caduti nella Resistenza.
Arrigo Boldrini, Segretario nazionale dell'ANPI decorato con la Medaglia d'oro, tiene il discorso ufficiale, e, dopo un minuto di raccoglimento, un corteo raggiunge la Casa del partigiano lungo un percorso che si snoda da Porta Lame, Viale Petramellara, Via Carlo Alberto (ora via Don Minzoni), Piazza dei Martiri, Via dei Mille, Padiglione Montagnola, per poi sciogliersi.
p.f.