Tosi Bellucci, Luca Antonio
Vignola, 15/06/1883 - Sagrado (GO), 07/07/1916
Luca Antonio Tosi Bellucci
Lo chiamarono, e andò.
Luca Antonio Tosi Bellucci nasce a Vignola il 15 giugno 1883, unico figlio dell'avvocato Giacomo Tosi, nipote di Giambattista Bellucci, di cui eredita il cospicuo patrimonio insieme al cugino Giovanni. In seguito alla divisione dei beni dello zio, Giacomo Tosi aggiunge il cognome Bellucci al suo. Diviene proprietario di Villa Braglia, nell'Ottocento “la più sontuosa” di Vignola, che trasforma in una residenza moderna e prestigiosa.
Giacomo Tosi Bellucci (1843-1911) combatte come garibaldino nella terza guerra d'indipendenza, viene ferito a una spalla nella battaglia di Bezzecca nel 1866. In seguito è consigliere comunale a Vignola e a Modena, consigliere provinciale e sindaco di Modena. Luca Antonio Tosi Bellucci si laurea in giurisprudenza all'Università di Torino con una tesi dal titolo, La funzione degli arbitrati nell'odierna società internazionale e il loro avvenire, pubblicata dall'Unione tipo-litografica modenese nel 1905, dove afferma l'importanza degli arbitrati internazionali contro la guerra, considerata un «mezzo ingiusto e brutale».
Nel 1911 è libero docente di diritto internazionale a Bologna ed entra a far parte dello studio legale dell'avvocato Barbanti. Generoso difensore degli umili, di ogni causa giusta, è l'avvocato dei ferrovieri colpiti dalla reazione dopo i fatti della Settimana rossa, sui quali pubblica, nel 1915, l'opuscolo L'amnistia ai ferrovieri.
Nel 1912 si iscrive ai Circoli socialisti e successivamente al Partito socialista dove si riconosce nella corrente riformista turatiana che nelle elezioni amministrative del 28 giugno 1914 presenta una lista di maggioranza per la conquista del comune fortemente voluta da Francesco Zanardi. Tosi Bellucci scrive una delle quattro relazioni che presentano ai cittadini il programma socialista “Pane e alfabeto”, dal titolo, Ideologia e pratica nel programma socialista comunale. La lista vince le elezioni e Francesco Zanardi è eletto primo sindaco socialista di Bologna. La giunta s'insedia il 15 luglio 1914 e Luca Antonio Tosi Bellucci è nominato assessore con le deleghe al dazio e tasse, in pratica presiede le entrate dell'amministrazione, congegno finanziario della società moderna e terreno di riforma radicale della giustizia fiscale tanto auspicata da Zanardi nel programma elettorale e nella sua relazione principale, Il pensiero dei socialisti sulla situazione comunale, «contro la città della rendita».
Nelle elezioni del 28 giugno, Tosi Bellucci è anche eletto consigliere provinciale nel mandamento di Budrio. Quasi contemporaneamente è nominato presidente dell'Unione fra il personale bancario della città e della provincia dopo le dimissioni dell'avvocato Alberto Calda. È anche presidente dell'opera pia dei Vergognosi.
Nel novembre 1914 è membro dell'amministrazione della Fondazione Poeti, in rappresentanza del comune. Costituita nel 1875 con il lascito di Teodoro Poeti, la fondazione ha lo scopo di favorire il proseguimento degli studenti meritevoli. È probabile che questa attività gli suggerisca la costituzione a Vignola del comitato locale della mutualità scolastica di cui è anche primo presidente. Neutralista, contro la guerra, pochi giorni prima dello scoppio dell'entrata in guerra dell'Italia, scrive un articolo su “la Squilla”, La nostra neutralità, deprecando il conflitto. Tosi Bellucci è un umanitario della guerra. Richiamato alle armi, non si sottrae al dovere di difendere la patria, richiamo garibaldino in cui prevale il sentimento del dovere e del rispetto supremo, accomunato al sacrificio di tutti i soldati italiani, esercito proletario di cui si sente di fare parte. In questa sua decisione la patria si identifica nella nazione, nello spirito di umanità dei popoli. Sottotenente d'artiglieria da fortezza, richiamato all'inizio della guerra, parte per il fronte come addetto al trasporto di munizioni e proiettili, sovrintende alle operazioni di smistamento degli esplosivi.
Il 7 luglio 1916, sul Carso di Sagrado, in provincia di Gorizia, per salvare la vita agli altri soldati, muore istantaneamente nel tentativo di disinnescare la bomba austriaca da 305, «il bolide spaventoso della guerra attuale», che spesso rimaneva infossata nel terreno molle e non esplodeva.
La notizia della sua morte suscita immediatamente grande e unanime cordoglio in città.
La giunta, subito riunita, convoca il consiglio comunale per la commemorazione il 12 luglio, invia una lettera di condoglianze alla famiglia, pubblica un manifesto a lutto, ordina l'esposizione della bandiera “abbrunata” per otto giorni e apre una sottoscrizione a favore delle colonie dei figli dei richiamati. Il suo scranno è listato a lutto, il suo nome inciso per sempre lo ricorda ancora oggi alle generazioni future.
Antonio Luca Tosi Bellucci lascia la giovane moglie Gianna Bassetti e la figlia Angela di due anni. Il consiglio dell'ordine degli avvocati, a nome del suo presidente avvocato Ettore Nadalini così lo ricorda:
“Adempio al doloroso ufficio di presentarle a nome dell'Ordine nostro profonde condoglianze per il glorioso lutto che la colpisce colla perdita del Suo egregio Consorte. Egli è caduto valorosamente lasciando un nobilissimo esempio, davanti a cui ogni cittadino deve inchinarsi reverente serbando nel cuore un sentimento di perenne riconoscenza e di grande ammirazione, del quale sono altamente meritevoli tutti Coloro che sacrificano la vita per la vita della Patria”.
La sua commemorazione è per farlo rivivere, così l'Unione socialista bolognese, lo ricorda nella prolusione di Genuzio Bentini.
«Quest'uomo ha una grande singolarità, la morte gli ha impresso il suggello di eccezione, è il socialista che muore in guerra e la sua morte è il mistero due volte per tanti.
Vivere per un'idea e morire per la sua contraddizione, ecco il dramma che appassiona e che possiede».
Nei pochi mesi che partecipa alla vita dell'amministrazione Zanardi, Tosi Bellucci interviene in materia di bilancio sul preventivo 1915, sul terzo lotto di via Rizzoli; sui lavori di sistemazione e pavimentazione stradale per contrarre il mutuo e far fronte alla disoccupazione come conseguenza dell'attuale momento politico internazionale. Si occupa delle guardie daziarie e si adopera per la modificazione del regolamento organico del corpo e sulla concessione del riposo festivo.
Il suo ultimo intervento riguarda la proposta di nuova tabella per l'applicazione della tassa di famiglia o focatico, riforma del sistema di contribuzione delle tasse comunali visto dai socialisti riformisti come l'unico mezzo per far pagare le classi dei proprietari e dei possidenti, non a caso affidata da Zanardi al giovane avvocato Tonino, così chiamato dai compagni socialisti, Tosi Bellucci.
Quando torna la pace, Zanardi pronuncia in consiglio un discorso in onore dei caduti, il 30 novembre 1918:
«Tutte le parti di questo consesso piangono i loro scomparsi: insieme all'eroico Giacomo Venezian, ricordiamo Tosi Bellucci, anima entusiasta e Fernando Fortuzzi, onore della classe operaia: i nostri consiglieri hanno combattuto valorosamente nelle trincee; tutti demmo la parte migliore di noi offrendo tutto all'esistenza delle vittime anonime dell'orribile conflitto».
Luca Alberto Tosi Bellucci, cresciuto in una ricca famiglia di proprietari terrieri, di forti tradizioni liberali e garibaldine, appartiene a quella generazione socialista che incardina nel riformismo municipale gli ideali del nuovo, di un comune moderno, «esempio eloquente di patrimonio collettivo, espressione tipica di attività socialista». Sono parole di Zanardi a cui Tonino Tosi Bellucci si apparenta per le singolari caratteristiche simili benché abbiano dieci anni di differenza. Zanardi è nato nel 1873 a Poggio Rusco in provincia di Mantova, in una famiglia benestante con trascorsi risorgimentali, studia anche lui e si laurea in Farmacia e Chimica e farmacia. Amministratori moderni e capaci con un'etica del lavoro e del dovere «fino al sacrificio ed il disinteresse personale».
paola furlan