Vezzali, Vittorio
Bologna, 01/09/1925 - Bologna, 18/07/2014
Vittorio Vezzali nasce a Bologna l'1 settembre 1925 da famiglia operaia, il padre Romeo è ferroviere iscritto al Partito socialista italiano licenziato dalle Ferrovie dello stato per motivi politici con la formula dello «scarso rendimento di lavoro» il 20 giugno 1923. Il fratello Anello sarà vice-comandante della Brigata Aldo Casalgrandi della Divisione Modena Pianura, luogo di origine della famiglia proveniente dal Comune di Camposanto sul Panaro. Vezzali frequenta l'istituto tecnico Aldini-Valeriani ed è assunto dalla Società italiana ossigeno ed altri gas come impiegato. In azienda sarà attivista nel sindacato chimici della Cgil.
Nel 1945 aderisce al Partito comunista italiano.
Nel marzo 1950, si reca in delegazione a Stoccolma, al congresso mondiale dei partigiani della pace per l'appello internazionale, la raccolta di firme contro la bomba atomica e la minaccia di una guerra nucleare. In seguito entra in contatto con don Andrea Gaggero e s'impegna nella costituzione dei Comitati della pace con un lavoro politico attivo nella diffusione e nell'organizzazione del movimento a Bologna e in Italia. Dirige alcuni organi di stampa tra cui «Sesta potenza», Giornale murale a copie multiple dei Partigiani della Pace. Il titolo esprime la contrapposizione alle cinque potenze mondiali che si stanno riarmando a cui si oppone quella del movimento per la pace, ovvero la sesta potenza.
Nell'ottobre 1961 è chiamato a far parte della segreteria della federazione del Pci bolognese insieme a Dante Stefani.
Vittorio Vezzali entra in consiglio comunale nel gruppo Due Torri a seguito delle elezioni amministrative del 6-7 novembre 1960; nella seduta del 25 luglio 1962 è nominato assessore supplente nella giunta del sindaco Giuseppe Dozza che gli affida le deleghe alle imposte di consumo. In una nuova suddivisione dei compiti tra gli assessori, il 4 marzo 1964, oltre alle imposte di consumo è delegato alla Ripartizione patrimonio immobiliare, ai problemi dello sport e a quelli della gioventù. Rieletto consigliere nelle elezioni amministrative del 22-23 novembre 1964, è assessore affettivo alle imposte di consumo a cui si aggiunge la delega alla Ripartizione imposte e tasse dal marzo 1965.
Su incarico dei sindaci Dozza e Guido Fanti - che sostituisce il primo dopo le sue dimissioni per motivi di salute il 4 aprile 1966 - rappresenta il comune in diversi viaggi nelle città gemellate in rapporto con Bologna tra cui, Boulogne-Sur-Mer (Francia) nel 1961; Lipsia nel 1965, allora nella Germania Est.; Kharkov nell'Unione Sovietica (oggi Ucraina) nel 1966 e la città rumena di Timisoara nel 1969.
Il 4 novembre 1966, non appena avuta la notizia che alle quattro del mattino l’Arno aveva rotto gli argini, in una giunta straordinaria convocata urgentemente dal sindaco Fanti alle sei, due ore dopo l'alluvione, Vezzali è incaricato di far parte della delegazione composta dal vice sindaco Gianguido Borghese, dall'assessora Adriana Lodi e da Folco Cecchini, capo ufficio stampa del comune, con il compito di recarsi a Firenze per rendersi conto di come intervenire per portare l'aiuto concreto di Bologna. La delegazione parte immediatamente con un'automobile dei vigili urbani e raggiunge faticosamente il centro di Firenze dove registra la gravità della situazione e si rende conto che l'unica possibilità di intervento è il coinvolgimento delle aziende municipalizzate bolognesi. Infatti, dopo soli due giorni, il 6 novembre, gli assessori Lodi e Vezzali ripartono alla volta di Firenze con un convoglio di duecento mezzi che comprendono: idrovore, gruppi elettrogeni, personale e materiali vari per provvedere allo sgombero delle strade dal fango e al prosciugamento delle abitazioni nel quartiere di Santa Croce, settore assegnato dalla prefettura di Firenze all'organizzazione bolognese. Il convoglio trasporta anche l’acqua dell’acquedotto di Bologna e un ingente quantitativo di generi alimentari di prima necessità per la popolazione. La gratitudine per quanto fatto è dimostrata dalla dedica, ricordo personale del sindaco Piero Bargellini su un libro: «A Vittorio Vezzali, assessore del Comune di Bologna, questa immagine di Firenze risorta anche per merito suo».
Nel luglio 1969, in seguito alle dimissioni dell'assessore Dante Stefani, a Vezzali vengono affidate in via provvisoria le deleghe sul decentramento e i centri civici nonché la presidenza della commissione consigliare per il decentramento. In un successivo rimpasto di giunta nel novembre dello stesso anno conserva tutte le deleghe e assume anche quelle di assessore all'anagrafe e agli uffici elettorali.
Nelle elezioni del 7-8 novembre 1970 è rieletto consigliere e in seguito nominato assessore effettivo dal nuovo sindaco Renato Zangheri sempre alle imposte di consumo e ai tributi e, dal settembre 1971, anche alla manutenzione.
La materia delle entrate fiscali in relazione al bilancio comunale e quello delle aziende municipalizzate assumono un ruolo centrale nella formazione politica di Vezzali nella decennale direzione di un assessorato tra i più difficili del comune. Questa sua esperienza lo porta all'elezione alla carica di presidente regionale della Consulta degli assessori ai tributi nonché a partecipare e presiedere numerosi incontri e studi di settore sul tema a livello regionale oltre che essere relatore nei convegni nazionali degli assessori alle finanze che si tenevano annualmente a Viareggio. Collabora attivamente alla costituzione della sezione regionale dell'Associazione nazionale comuni italiani, l'Anci, nel maggio 1969, partecipando all'assemblea costitutiva.
Per Vezzali l'equità fiscale è strumento indispensabile per l'affermazione e lo sviluppo della democrazia e l'affermazione sociale dei lavoratori. Il suo è un metodo partecipato nella formazione del bilancio con il confronto costante con i lavoratori, i sindacati, i cittadini, il coinvolgimento dei quartieri in dialogo continuo per lo sviluppo sociale, civile, economico della città. Nel 1968 dichiara in consiglio la ferma posizione «tradizionale» del Comune di Bologna «rivolta al proseguimento di una tassazione sempre più equa e perequata» e afferma che «solo allora sarà possibile una revisione generale della imposta di famiglia che non finisca per colpire in modo iniquo i redditi fissi, già abbondantemente falcidiati dalla imposta erariale e dal continuo aumento del costo della vita». (Consiglio comunale, seduta del 15 luglio 1968)
Localizzazione per un maggiore controllo e per l'autonomia comunale: «Equità, corretta perequazione, democraticità nei metodi di prelievo fiscale sono le costanti di un'attività sempre tesa a contrastare l'evasione, sia parziale che totale, ad attenuare le iniquità di una legislazione arcaica e apertamente anti-popolare, a distribuire in giusta misura il carico fiscale tra i cittadini». (Consiglio comunale, seduta del 25 giugno 1969)
Negli anni della sua attività come consigliere e assessore Vezzali assume un ruolo importante per la formazione del bilancio comunale nell'ottica dell'autonomia degli enti enti locali prima della riforma tributaria degli inizi degli anni Settanta che sopprime il servizio delle imposte di consumo locali. Nel gennaio 1971, alla vigilia dell'applicazione della legge, respinge decisamente il piano del governo in nome dell'autonomia tributaria: «Non possiamo accettare e pertanto respingiamo il criterio accentratore come profondamente lesivo dell'autonomia locale: noi siamo per una visione unitaria delle istituzioni che qualifichi e che dia potere all'articolazione democratica dello stato (regioni, provincie, comuni) e ne esalti le funzioni perché questo è l'ordinamento voluto dalla costituzione».
Nella seduta del 27 novembre 1972, Vittorio Vezzali rassegna le dimissioni da assessore, pur restando consigliere fino al giugno 1975, termine del mandato amministrativo, per assumere «nuovi impegni politici ed incarichi di lavoro» dopo dodici anni che - come scrive nella lettera - «hanno significato per me una esperienza insostituibile e un patrimonio di grande valore per i quali sono a tutti grato, al mio partito, ai colleghi e all'interno Consiglio comunale». Il sindaco Zangheri esprime tutto il suo rammarico personale, e quello dell'intera giunta, «dopo tanti anni di assidua e valorosa collaborazione, e non posso tacere questa nota nel porgere a Vezzali il saluto dei colleghi e mio, e l'augurio più vivo per la nuova attività che l'attende». Lo ribadisce il consigliere Mauro Olivi, a nome di «noi comunisti con gli amici e i compagni del gruppo Due Torri».
Anche gli altri gruppi politici si associano ai saluti augurali e si rammaricano per le dimissioni di Vezzali. Enzo Anceschi, Democrazia cristiana, esprime la stima per il modo con cui ha condotto l'assessorato e per la gentilezza, comprensione e generosità con cui ha sempre risposto alle esigenze prospettate e aggiunge: «A me però preme confermare all'assessore Vezzali la stima da parte del nostro gruppo, per il modo con cui egli ha – in questi anni – condotto l'assessorato. L'assessore Vezzali non va via dal Consiglio comunale e quindi continuerà a dare il contributo della sua esperienza, in particolare nel settore dei tributi nei riguardi del quale ha manifestato una così particolare competenza». Si associa alle parole pronunziate da chi lo ha preceduto, il consigliere Carlo Coniglio, Partito socialista d'unità proletaria, e rivolge personalmente all'assessore Vezzali «l'augurio più caloroso per la nuova attività che lo attende e che è la presidenza di un importante organismo cooperativo della nostra città e, direi, di rilievo nazionale». Giandonato Di Matteo a nome del gruppo liberale rivolge un cordiale saluto all'amico Vittorio Vezzali, «pur ricordando le molte volte in cui il nostro gruppo si è trovato in disaccordo». Dagoberto Degli Esposti, Partito socialista democratico italiano, dichiara che queste sue affermazioni non sono un atto formale di cortesia, «non è il solito rito che talvolta si compie in situazioni di questa natura, è invece un qualche cosa che sentiamo veramente e lo facciamo con piacere, di rivolgere un saluto all'assessore Vezzali che lascia i banchi dell'assessorato che egli guidava». Il consigliere Alessandro Mazzanti, Movimento sociale italiano, apprezza il lato umano e i rapporti di cordialità che Vezzali ha sempre avuto con tutti, pur in una visione opposta alle scelte politiche dell'amministrazione. Giorgio Bonfiglioli per il gruppo repubblicano sottolinea «le doti di simpatia, di capacità di risolvere con facilità, con franchezza, con immediatezza, con intuizione le situazioni anche se complesse e più delicate con una certa souplesse e signorilità, e questo proprio non ho potuto fare a meno di apprezzare con senso anche di cortese amicizia». Conclude il saluto dei gruppi consiliari, il socialista Sergio Bacci che si associa a quanto detto e augura a Vezzali «ogni bene e un proficuo lavoro» a nome del gruppo e suo personale per il nuovo incarico.
Vittorio Vezzali è presidente di Camst dal dicembre 1972 al novembre 1977 in una nuova fase della cooperativa caratterizzata da un generale ammodernamento della struttura resosi indispensabile per attuare un cambiamento generazionale e un orientamento in senso più imprenditoriale, con l'introduzione di strumenti avanzati, il controllo di gestione, l'uso dei primi elaboratori, la formazione del personale in stretta collaborazione con il sindacato.
Dal dicembre 1977, l'esperienza cooperativa prosegue con la nomina alla presidenza di Italturist, agenzia di vacanze passata negli anni Settanta dalla direzione del partito comunista alla Lega delle cooperative, e successivamente assume la presidenza della cooperativa Conor di Bologna per la gestione diretta e la commercializzazione delle merci prodotte dagli agricoltori ortofrutticoli.
Nel 1986, Vittorio Vezzali si ritira dalla vita lavorativa, ma prosegue il suo impegno politico come consigliere del Quartiere Savena, dove abita.
Si spegne a Bologna il 18 luglio 2014 dopo una grave malattia.
Paola Furlan
Vezzali, Vittorio è parte dei seguenti Mandati elettorali
- 1960 (6.11.1960) (Assessore supplente: Imposte di Consumo) vedi
- 1964 (22.11.1964) (Assessore effettivo: Anagrafe, Elettorale, Decentramento e Centri civici, Elettorale) vedi
- 1970 (7.6.1970) (Assessore effettivo: Tributi) vedi
- 1960 (6.11.1960) (Consigliere) vedi
- 1964 (22.11.1964) (Consigliere) vedi
- 1970 (7.6.1970) (Consigliere) vedi