Raparelli, Mauro
Porretta Terme (BO), 24/05/1950 - Bologna, 17/02/2020
La consigliera Paola Francesca Scarano e il consigliere Claudio Mazzanti hanno ricordato in apertura del Consiglio comunale, la figura di Mauro Raparelli, recentemente scomparso. Il Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio.
L'intervento della consigliera Scarano
Conobbi Mauro nel 2011, grazie a Manes Bernardini, durante una campagna elettorale per le amministrative 2011 che mi vide per la prima volta impegnata come candidata e sinceramente all'inizio ho interagito poco con lui. Io timida, in un mondo per me nuovo, che osservavo con interesse ma anche con una comprensibile diffidenza, lui, pur essendo quello un mondo che invece conosceva molto bene da numerosi decenni, schivo, poco loquace, ma un grandissimo osservatore. Dei vecchi amici socialisti mi parlarono di lui, mi raccontarono di cosa avesse fatto in vari ambiti e di quanto fosse stato innovativo, intraprendente, lungimirante, soprattutto tra gli anni 80 e 90. Ebbi anch'io pian piano varie occasioni per toccare con mano le sue capacità analitiche e progettuali. Molti in questi giorni lo hanno ricordato, quando ormai trent'anni fa, durante il mandato Imbeni, in veste di assessore all'urbanistica recuperò il convento di Santa Cristina, la Manifattura tabacchi e l'ex forno del pane, oggi sede del Mambo e hanno fatto bene, perché fa bene talvolta osservare anche con maggior attenzione il passato, capire e carpire azioni e scelte intraprese e momenti che sembrerebbero ormai lontani, per cogliere quella concretezza, quella capacità che spesso oggi sembrano mancare. Ma a parte la sua carriera ricca di soddisfazioni e di riconoscimenti trasversali, non solo in ambito politico ma anche in altri settori, voglio spendere due parole sul lato umano. Giovedì sono stata in chiesa a portargli un saluto che ho ascoltato con attenzione e piacere l'omelia durante la quale è stato ricordato come un uomo attento e generoso, dedito a quel volontariato mai sbandierato ma davvero concreto. E mi sono commossa profondamente ascoltando le parole di una giovane donna, coraggiosa e tenace, di nome Ludovica, che ha riportato l'attenzione sulla figura di uomo e di padre, sull'importanza di legami solidi e veri, indissolubili. Vedete, in un momento storico così particolare come quello che stiamo vivendo, assistiamo spesso distratti a un appiattimento pericoloso e drammatico, verso il basso, del confronto politico, ormai sempre più provato e succube di scarse competenze e scambi che, pur se animati, non arricchiscono più le parti coinvolte. Proprio in un tale momento giova a tutti ricordare uomini e politici bolognesi che hanno dato molto umanamente e professionalmente. Giova a tutti noi. E il fatto che questo breve ma sentito ricordo sia bipartisan ne è la più sincera dimostrazione.
L'intervento del consigliere Mazzanti
Ho conosciuto Mauro Raparelli tanti anni fa. Ero un giovane consigliere di quartiere, lui non era ancora diventato assessore all'Urbanistica del Comune di Bologna, ma già era impegnato da anni in politica insieme a figure come Babini, Boselli e tanti altri che militavano nel Partito Socialista, ed era più volte venuto a confronto con me e con altri del mio partito. Allora il confronto, in alcuni periodi abbastanza tranquillo, era anche molto acceso e soprattutto in un periodo dove si era andati a prese di posizione anche molto forti. Ma Mauro e quel gruppo che prima ricordavo, sempre e comunque si sono caratterizzati per uno spirito unitario e la mediazione politica era fatta arte in quel periodo della politica nazionale. Poi Mauro diventò assessore all'Urbanistica, io ero responsabile della Commissione urbanistica del quartiere Navile e così come tanti altri, ci confrontavamo sullo sviluppo del territorio. Allora furono fatti piani rilevanti: quello che vedete in via Larga, lo sviluppo di via Croce Coperta, e la zona Fiera, tutto l'ambito che oggi vedete realizzato a ridosso della Fiera, nel Pep Fiera, Navile, San Donato. Anche lì, punti importanti, provate a immaginare quelle zone della città se non avessero avuto quel tipo di sviluppo. Mauro ne portò la firma insieme a noi, i consiglieri di quartiere che avevano responsabilità nel settore dell'urbanistica e di governo del territorio. E poi altre iniziative che venivano ricordate: Mambo, la manifattura tabacchi, Santa Cristina, furono fatte con discussioni molto vivaci, ma nel merito. Ci furono figure che lavorarono insieme a Mauro Raparelli, importanti, funzionari comunali che hanno lasciato impronte insieme a lui rilevanti nell'attività dell'Amministrazione comunale. Se voi guardate i lavori, in un periodo di attenzione molto ristretta anche sulla capacità delle risorse economiche, quindi bisognava inventarsi forme nuove di collaborazione per il governo del territorio. E con Mauro si fecero opere rilevanti, ricordavo prima l'ambito della Fiera, se voi oggi guardate il villaggio dove c'è la sede dell'Unipol e tutte quelle opere, quelle urbanizzazioni importanti nascevano da accordi con quelle proprietà, pochi di finanziamento diretto dall'Amministrazione comunale, ma in modo aperto e trasparente si trattava in un tavolo e i risultati sono lì a servizio della cittadinanza. Questa è la storia di Mauro, che poi è uscito dalla politica diretta, ma ha continuato nel movimento cooperativo, nella Banca di Bologna e all'interno della Lega delle cooperative, con figure che hanno fatto anche la storia del movimento, lui e tanti altri come lui che hanno dato un'impronta fondamentale per lo sviluppo. Quindi, Mauro è parte di questa città, Mauro è parte importante e fondamentale dell'Amministrare Bologna. Con queste parole lo voglio ricordare. Persone che hanno lasciato un segno e che hanno lasciato tanto a questa città e ai suoi cittadini. Penso che questo merito Mauro se lo sia guadagnato, come capacità, come onestà, come grande forza politica e morale che ha saputo dare a questa città. Mauro resterà per sempre con noi, anche perché non si può dimenticare, basta girare per questa città e vedere le cose che prima ho detto e che insieme sono state fatte. Credo che sia passata una generazione di amministratori di Bologna Mauro è parte di questa generazione. Voglio ringraziare la moglie presente.
Dirigente Federcoop