Picchi, Vincenzo
Pistoia, 01/02/1919 - Budrio (BO), 10/06/2009
Vincenzo, "Renzo", Picchi nasce a Pistoia l'1 febbraio 1919, subito dopo la famiglia si trasferisce a Bologna, nel 1920.
Nel secondo dopoguerra si iscrive al Partito comunista italiano e diventa sindacalista della Camera del lavoro.
Viene eletto consigliere comunale per il Partito comunista italiano nella lista Due Torri nelle elezioni amministrative del 27 e 28 maggio 1956 con 122.648 voti (voti di lista più voti di preferenza). Il 30 giugno 1956 si insedia il consiglio che elegge sindaco Giuseppe Dozza e la giunta, dove Vincenzo Picchi viene nominato assessore supplente con le deleghe ai tributi e alle imposte di consumo. La sua attività di assessore è guidata "dalla coerenza della nostra politica tributaria volta al metodo di esenzione e di discriminazione dei generi, per una determinazione progressiva di carico di imposta"1. La gestione del settore tributi, e soprattutto quello delle imposte di consumo, è uno dei punti più importanti nella formazione del bilancio comunale di quel periodo, ma è anche uno strumento per una più giusta equità fiscale. Il 2 dicembre 1957 Vincenzo Picchi viene nominato assessore effettivo sempre con le stesse deleghe.
Nel mandato successivo, seguente le elezioni amministrative del 6 e 7 novembre 1960, dove viene eletto con 139.233 voti, Vincenzo Picchi viene nominato assessore effettivo alle imposte di consumo e all'ufficio elettorale. Il 9 febbraio 1962 in seguito ad una variazione intervenuta nel conferimento degli incarichi agli assessori, gli vengono anche affidate le deleghe allo sport in un momento in cui è maturo il discorso sulle attrezzature sportive della città. Pochi giorni dopo il suo insediamento si discute dell'ammodernamento dello Stadio comunale in una visione di largo respiro che viene ricordata come quella dello Stadio dei centomila. Vincenzo Picchi presiede la commissione per lo sport "perché la città di Bologna possa, nel più breve tempo possibile, completare un assetto programmato già in corso di elaborazione accanto ai già funzionanti centri sportivi, dello sport sociale e dello sport del tempo libero"2.
Nell'estate 1962, l'assessorato allo sport rinnova la convenzione con il Bologna Foot-Ball club che prevede tra l'altro, durante il campionato, l'assegnazione di 200 posti gratuiti per partita per gli alunni delle scuole elementari e medie.
Contemporaneamente mette a punto i regolamenti riguardanti l'uso degli impianti sportivi; la gestione del Palazzo dello sport e le tariffe d'uso a cui seguiranno la regolamentazione dello Stadio comunale e gli impianti periferici.
Nel febbraio 1963, promuove un'azione di solidarietà nei confronti del Circo Darix Togni in grave difficoltà finanziare, con un contributo di un milione e mezzo di lire e mette a disposizione lo spazio sportivo dello Sferisterio per effettuare gli spettacoli dal 15 al 26 febbraio 1963. Inoltre il Circo si impegna ad altre esibizioni giornaliere riservate agli alunni delle scuole cittadine a prezzi di assoluto favore. In consiglio l'assessore ringrazia le società sportive che hanno permesso quest'azione solidale e conclude dicendo di essere certo che "i bolognesi tutti approveranno questa nostra iniziativa e risponderanno soprattutto generosi nella partecipazione agli spettacoli di Darix Togni"3.
I lavori allo Stadio, "in una veste nuova, completa, moderna", proseguono fino alla fine del 1963 quando viene approvata un'ulteriore sistemazione che comprende l'adeguamento alle richieste del CONI riguardanti la pista di atletica, nonché un piccolo ampliamento delle gradinate in curva e la sistemazione del relativo parterre, quindi anche particolare attenzione alle "attività che non sono soltanto di sport spettacolo per il giuoco del calcio ma sono, e con particolare importanza, rivolte all'assetto integrale e moderno della pista di atletica e dei servizi attinenti"4. L'obiettivo è quello di ottenere uno stadio adeguato per cinque o sei anni con una capienza di circa 55 mila posti per quanto riguarda il calcio, ma anche per poter ospitare le riunioni internazionali di atletica.
In questi anni assume spesso la presidenza delle sedute del consiglio comunale.
Il 2 marzo 1964 Vincenzo Picchi si dimette dalla carica di consigliere e subito dopo viene nominato dal Consiglio presidente dell'Azienda Tranviaria Municipale. Giuseppe Dozza esprime il rammarico del consiglio e riassume l'intensa attività di Vincenzo Picchi:
"Picchi amministratore civico di Bologna è maturato sulle premesse di una umanità nutrita delle esperienze, dure spesso, ma sempre fruttuose, vissute nelle lotte operaie, lavoratore fra i lavoratori, nell'azione antifascista, democratico fra i democratici, nello sforzo di costruzione di una Bologna e di un'Italia nuove, cittadino fra i cittadini"5.
Negli anni Settanta, Vincenzo Picchi è direttore della nuova Autostazione delle corriere e in seguito direttore del Palazzo di Congressi. Muore a Budrio il 10 giugno 2009.
p.f.
- Atti del Consiglio comunale di Bologna, Seduta del 22 ottobre 1956.
- Atti del Consiglio comunale di Bologna, Seduta del 27 febbraio 1962.
- Atti del Consiglio comunale di Bologna, Seduta del 15 febbraio 1962.
- Atti del Consiglio comunale di Bologna, Seduta del 27 dicembre 1963.
- Atti del Consiglio comunale di Bologna, Seduta del 2 marzo 1964.