Lodi, Adriana
San Giovanni in Persiceto (BO), 29/09/1933
Adriana Lodi inizia giovanissima il suo impegno politico occupandosi di problemi sindacali. Dopo la scuola media lavora come operaia stagionale nel periodo prenatalizio in una fabbrica di dolciumi, poi per due anni in una fabbrica chimica dove fa la sua prima esperienza di lotta per la parità salariale tra donne e uomini. Dopo aver partecipato ad un corso sindacale, a soli 17 anni entra a far parte della Camera confederale del lavoro di Bologna all'interno della categoria dei chimici, dove rimane per cinque anni. In seguito passa alla Federbraccianti, ma contemporaneamente è anche nominata responsabile femminile dell'organizzazione camerale. Mantiene questo doppio incarico per i successivi cinque anni. Dal 1960 al 1962 ritorna al sindacato dei chimici come segretaria della categoria fino alla nascita del secondo figlio; in seguito lavora per un anno part-time presso l'ufficio studi della Camera del lavoro. Dopo 13 anni di lavoro sindacale è nominata responsabile femminile della Federazione bolognese del Partito comunista italiano al quale è iscritta dal 1948.
Nel 1960 viene eletta consigliera comunale, mantenendo la sua attività sindacale in quanto le due cariche non erano allora incompatibili. Successivamente, nel mandato 1964, è l'unica donna nella giunta del sindaco Giuseppe Dozza come assessore incaricata ai problemi del lavoro, ai servizi anagrafici ed elettorali. Dopo 5 mesi le vengono anche affidati ad interim gli assessorati all'igiene e sanità e quello all'assistenza per sostituire Giuseppe Beltrame, assente per ragioni di salute.
Il 2 aprile 1966, quando viene eletto sindaco Guido Fanti, una redistribuzione delle deleghe affida ad Adriana Lodi l'assessorato all'assistenza e ai servizi sociali. In quegli anni a Bologna, ancora prima della legge nazionale, si apre una rete di asili nido che coincide con la politica del decentramento dei quartieri; nel 1969 si apre il primo nido al quartiere Bolognina, il nido Patini.
Durante quel mandato elettorale, viene anche portata avanti una vasta azione di cambiamenti nel settore dell'assistenza contro l'istituzionalizzazione di minori ed anziani e contro i luoghi separati per ragazzi con problemi psichici o di handicap fisici.
Adriana Lodi rimane assessore fino al 1969. Candidata alle elezioni politiche nel 1968, entra in Parlamento nel luglio 1969 dove rimane per 23 anni, fino al 1992, ad occuparsi di molte materie, mantenendo sempre una costante attenzione alla condizione ed ai diritti delle donne per migliorare il loro ruolo nella società italiana, anche attraverso le leggi.
Nel 1979 entra nel Comitato centrale del Pci e divide il tempo dei giorni della sua permanenza a Roma fra il lavoro parlamentare e un incarico presso la direzione del Pci, nel dipartimento economico, con la responsabilità del settore assistenza e previdenza e, per un breve periodo anche della sanità. Nel 1980 le viene chiesto di candidarsi nuovamente nelle elezioni amministrative di Bologna, dove viene eletta nuovamente consigliera, pur conservando gli incarichi nazionali. Rimane in consiglio comunale fino al 1985.
paola furlan