Fortunati, Paolo
Talmassons (UD), 26/04/1906 - Bologna, 27/01/1980
Paolo Fortunati nasce il 24 aprile 1906 a Talmassons (UD) da Ettore, maestro elementare e poi segretario comunale, e Elda Battistella, maestra elementare. Frequenta il ginnasio e poi il liceo a Udine (di cui un anno in Romagna, dove si trasferisce con la famiglia in seguito all’esodo friulano-veneto dopo la sconfitta di Caporetto). Durante gli studi universitari in giurisprudenza, per mantenersi, lavora come operaio, impiegato comunale e insegnante alle scuole elementari mentre svolge funzioni di segretario di cooperative del lavoro a Ronchis di Latisana (UD). Si laurea all’Università di Padova nel 1927 e l’anno successivo è nominato assistente dell’istituto di statistica, riuscendo a ottenere la cattedra in questa materia a Ferrara nel 1934, a soli 28 anni.
Nel 1936 si trasferisce a Palermo e nel 1940 è chiamato a insegnare all’Università di Bologna. Fortunati si interessa di ricerche sulle condizioni socio-economiche delle classi popolari. Alla fine del 1941 aderisce all’organizzazione comunista clandestina e l’anno successivo si unisce a un gruppo di intellettuali di orientamento politico misto “Antonio Labriola”, che dopo l’8 settembre 1943 svolge attività di propaganda e stampa di opuscoli. L’attività di Fortunati è rivolta al pragmatismo in un’ottica che si può riassumere in questa affermazione: “La necessità di comprendere e far comprendere che non vi è autentico pensiero senza azione e che non vi è reale azione senza pensiero”.
Il 20 ottobre 1944, nella Battaglia dell’Università, è arrestato durante lo scontro a fuoco tra nazifascisti e un gruppo di partigiani all’istituto di geografia; imprigionato per cinque giorni, riesce a evitare la deportazione in Germania.
Assieme a un comitato di liberazione nazionale di uomini di cultura redige il proclama “Intellettuali: o sarete popolo o non sarete niente. Il miglior esito della cultura è l’azione” e “l’Appello”.
In seguito alle elezioni amministrative del 24 marzo 1946 è nominato assessore effettivo nella giunta del Consiglio comunale di Bologna per il Pci con le deleghe ai tributi e statistica, che mantiene nel mandato 1951-1956, anno in cui è eletto nuovamente consigliere, riconfermando tale incarico alle elezioni del 1960. Di fondamentale importanza è il suo progetto di riforma tributaria che si basa sulla distinzione dei campi di imposta tra Stato ed enti locali con l’attribuzione al Comune delle imposte dirette reali e personali, sull’implementazione del principio di progressività e sulla riduzione del numero dei prelievi fiscali. “Non da tutti un po’ ma molto da pochi” è il suo motto a riguardo.
La distinzione tra imposte locali e statali è poi stata riproposta con qualche modifica a livello nazionale dal Pci. Fortunati è eletto anche senatore della Repubblica per la circoscrizione di Bologna negli anni 1948, 1953, 1958, 1963 e 1968; è membro della commissione finanze e tesoro; dal 1968 al 1972 ne è vicepresidente. Ricopre varie cariche a livello provinciale per il Pci.
Nel frattempo continua a lavorare nel mondo accademico, proseguendo nell’insegnamento universitario. È membro di prestigiose società di statistica di rilievo nazionale e internazionale, e tra gli altri incarichi, ricopre il ruolo di presidente della Società italiana di statistica dal 1966 al 1980, per l’Accademia delle scienze di Bologna dal 1974 al 1977 e quello di preside della facoltà di economia e commercio di Bologna.
Muore il 27 gennaio 1980 a Bologna.
Eugenio Delcroix
Fonti consultate:
A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945) Vol. III (D-L), Comune di Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1986.
Archivio della Questura di Bologna, Gabinetto, persone pericolose per la sicurezza dello Stato 1872 mar. 28-1983 giu. 25, defunti di recente, 1913 gen. 08-1983 giu. 25, Busta 2, Fortunati Paolo.
Atti del Consiglio Comunale di Bologna, anni 1946-1964 (Vol. 86-115).
Italo Scardovi, Paolo Fortunati, uno statistico tra teoria e prassi, Estratto dagli Atti della Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, Tipografia Compositori, 1984.
"L’Unità", quotidiano nazionale, 29 gennaio 1980.