Dossetti, Giuseppe

Genova, 13/02/1913 - Bologna, 15/12/1996

Don Giuseppe Dossetti, 1986
Don Giuseppe Dossetti, 1986

Commemorazione di Don Giuseppe Dossetti

Consiglio comunale di Bologna 16 dicembre 1996

Sindaco Walter Vitali

Signor presidente, signori consiglieri e signore consigliere. Ricordiamo con commozione Don Giuseppe Dossetti in questo Consiglio comunale, che si onora di averlo avuto nei suoi banchi, dal 1956 al 1958, quale capo di una opposizione di tale livello culturale da avere influenzato profondamente le stesse politiche della maggioranza. Per questa ragione, oggi, il nostro Gonfalone è listato a lutto e sul banco dove sedeva Don Giuseppe, negli anni in cui è stato consigliere comunale, è deposto un mazzo di fiori. Nel 1956, nella campagna elettorale che lo vide contrapposto a Giuseppe Dozza, elaborò un libro bianco di idee per la città, cui ancora si dedica attenzione. In particolare contribuì alla elaborazione di un'idea di partecipazione che si concretizzò nella esperienza innovativa dei quartieri e alla quale dovremmo fare ancora riferimento oggi, quando sentiamo l'esigenza di studiare modi nuovi per rafforzare il senso di appartenenza dei bolognesi alla città. E mi fa piacere ricordare che il vice sindaco Luigi Pedrazzi - oggi componente della giunta di centro sinistra che governa la città -, partecipò con Dossetti a quella campagna elettorale e fu eletto in consiglio, dove sedette per quattro anni sui banchi dell'opposizione. Questa è la testimonianza di quanta strada sia stata compiuta da allora, di come tanti steccati siano caduti e si sia avviata una nuova feconda collaborazione, tra culture diverse, nel governo di Bologna. A Bologna Dossetti applicò in modo originale una delle lezioni della sua vita di grande Maestro della democrazia, maturate negli studi profondi, nell'azione di partigiano, in un'esperienza politica e parlamentare davvero singolare per intensità morale, nel ruolo svolto nell'assemblea costituente, alla quale fornì un prezioso contributo con l'idea di una democrazia che si alimenta di corpi intermedi tra la società e lo stato, come la famiglia, le comunità locali, i gruppi sociali. I legami tra Don Giuseppe e la nostra città sono tanti e tanto profondi, che, dolorosamente, cominciamo a prendere atto della sua assenza. Ci rendiamo conto - e questo un po' ci consola - che il suo segno, la sua testimonianza faranno parte per lunghi anni, forse per sempre, del codice genetico di questa città. L'Istituto per le Scienze Religiose, da lui creato, è un istituto di prestigio internazionale che proprio in questi giorni ha dato alla luce un altro volume dedicato a quel concilio, Vaticano II, che Dossetti considerava la più grande grazia fatta alla Chiesa e al mondo del ventesimo secolo. Preziosa fu la sua collaborazione col cardinale Lercaro.

La comunità monastica della piccola famiglia Dell'Annunziata, fondata da Don Giuseppe - e ora insediata a Monte Sole nei luoghi dell'eccidio nazista del settembre 1944 - è un esempio di intensa esperienza religiosa e non è privo di significato che Dossetti abbia scelto di essere sepolto proprio nel cimitero di Casaglia, dove tanti bambini furono uccisi dalle SS.

Per la ricchezza del suo esempio, il Comune di Bologna conferì a Don Giuseppe l'Archiginnasio d'Oro del 1986, riconoscendogli che questa città deve a lui non poco della sua identità, inchinandosi di fronte al suo Magistero politico e religioso, a una vita sempre ispirata a scelte etiche affrontate con tutte le forze. Abbiamo pensato di fare cosa gradita ai signori consiglieri distribuendo copia del mirabile discorso che Dossetti pronunciò in quell'occasione con una ristampa che abbiamo voluto fare e che credo debba essere ulteriormente diffusa, intanto tutti i consiglieri di quartiere, poi anche ai cittadini che eventualmente vorranno conoscere questo bellissimo testo.

È stata l'autorevolezza di questa biografia a suscitare tanta attenzione, a Bologna e in Italia, intorno al suo appello del 1994 alla formazione dei comitati per la costituzione, appello alla difesa dei principi fondamentali della costituzione che si è accompagnato, nei tempi più recenti, alla consapevolezza del suo necessario adeguamento, alla mutata realtà dei nostri tempi.

Bologna piange la scomparsa di un suo grande concittadino. Alla memoria di Giuseppe Dossetti intendiamo dedicare tutto il nostro impegno perché le istituzioni democratiche, nate dalla Costituzione, possano rinnovare la loro forza e la loro credibilità. Credo sia giusto che il Comune di Bologna lo ricordi anche in futuro con la più intensa gratitudine. Naturalmente bisognerà pensare e dedicare a Don Dossetti un luogo significativo della nostra città. Credo sia importante, soprattutto per i giovani, incoraggiare quelle iniziative editoriali che possano consentire, integrando l'opera in atto da parte del Mulino, una conoscenza critica completa dei tanti contributi di Dossetti nei campi della politica, del diritto e della ricerca religiosa. Per questa impresa, si potrà muovere dai fondi straordinari esistenti presso l'Istituto per le Scienze Religiose e dall'archivio di registrazioni, lettere e cronache detenute dalla stessa piccola famiglia dell'Annunziata. Infine, credo si debba ricordare Don Dossetti con quello che è l'omaggio che forse apprezzerebbe di più, portare avanti con ogni energia il progetto di memoriale e di scuola di pace a Monte Sole, il luogo scelto da Dossetti per la sua vita religiosa, il luogo che simboleggia per sempre quanto l'umanità possa essere terribile e di contro è già e può essere per sempre un luogo di memoria e speranza, un centro che irradia desiderio di pace in tutto il mondo. Ci si è chiesti, riferendosi all'esperienza politica di Dossetti, se egli abbia vinto o perso, a me pare di poter dire che quando si porta alla politica un contributo straordinario di moralità e progettualità non si perde mai. Urge allora che al di là degli schieramenti ci sia uno sforzo comune per tenere alti i contenuti e gli stili della politica, per non fare mai mancare alla politica l'indispensabile contributo delle scelte etiche, sforzo che da oggi deve essere più intenso per tentare di compensare intanto il vuoto che lascia questo grande ed attivo testimone del nostro tempo.

Alla Chiesa bolognese, alla piccola comunità di Monte Sole, al fratello e ai famigliari di Don Dossetti, va il cordoglio più sincero di Bologna.

Signor Presidente, se lei me lo permette propongo un minuto di silenzio in memoria di Don Dossetti, voglio anche informare il Consiglio comunale che proporrò domani alla Giunta forme per un lutto cittadino in occasione dei suoi funerali che sono annunciati mercoledì mattina alle 10.30 nella Basilica di San Petronio.

 

Dossetti, Giuseppe è parte dei seguenti Mandati elettorali

  • 1956 (27.5.1956) (Consigliere) vedi