Inaugurazione del Monumento al Popolano
20 Settembre 1903
L’artista Pasquale Rizzoli simboleggia la vittoria dell’8 Agosto 1848 nella rappresentazione di un popolano che alza trionfante la bandiera della libertà strappata e difesa nella lotta contro il nemico. La vittoria è ormai del popolo, il corpo riverso di un austriaco morto è a terra davanti al piedistallo mentre dietro di lui un affusto e una ruota spezzata di cannone sono i simulacri della battaglia. Il leone scolpito sulla fronte del basamento simboleggia forza e libertà, come nello stemma di Bologna. Sotto solo una semplice data:
VIII AGOSTO MDCCCXLVIII
sul lato opposto verso la Montagnola, l’epigrafe dettata da Olindo Guerrini:
QUI
VIRTÙ DI POPOLO
RUPPE E FUGÒ LE SCHIERE AUSTRIACHE
NEL NOME SANTO DELLA PATRIA
E DELLA LIBERTÀ
Il modello del Popolano è «il gelatiere Rizzoli» con baracchino in Piazza del Nettuno, padre di Pasquale, detto «il Monchino», perché senza un braccio, perso nella battaglia di Solferino dove è al seguito dell’esercito come vivandiere. I soldati austriaci rovesciano lui e la sua carretta in un fosso e gli rompono il braccio con i calci dei fucili. Raffigurandolo come simbolo della vittoria del popolo, Pasquale Rizzoli in questo modo rivendica l’offesa fatta al padre e alla Patria.
Il gruppo delle figure in bronzo è alto m. 4,40, ma dal piano di posa alla lancia della bandiera è di m. 7,65. Il basamento in granito rosso di Baveno misura alla linea di terra m. 9,30 per 8 e m. 5 di altezza. L’insieme di tutto il monumento misura m. 12,65 di altezza.