Medaglia d'oro alla città di Bologna
24 Novembre 1946
Sulla scalea di San Petronio la tribuna d'onore è piena di autorità. Il Presidente passa in rassegna la truppa mentre suona l'Inno di Mameli, rende il saluto alle bandiere che si inchinano al suo passaggio e raggiunge il sagrato.
Alle ore 10, accompagnato dal Sindaco, dal Comandante territoriale, dal Prefetto e dal Vescovo, il Presidente scende lo scalone e si porta davanti al Gonfalone.
Dopo i rintocchi del Campanone dell'Arengo, il Presidente prende dal cuscino rosso la medaglia d'oro dal nastro azzurro e la appunta al drappo della città. Seguono i discorsi di ringraziamento del Sindaco Giuseppe Dozza e di Luigi Longo, oratore ufficiale della cerimonia.
Al termine, le autorità scendono dalla gradinata ed un corteo preceduto dalla musica, dal Gonfalone e dalla compagnia d'onore, si reca all'Altare del popolo, il Sacrario dei Partigiani, per rendere omaggio ai caduti. Ed è proprio davanti alle foto e ai ricordi dolorosi dei suoi concittadini, che inizia la sfilata.
I reparti che sfilano: Gonfalone della città con la scorta dei vigili; la Musica dell'Esercito; una Compagnia d'Onore; un battaglione dell'Esercito; le tre compagnie motociclisti del battaglione mobile dei Carabinieri; autocarri e autoblinda pesanti in rappresentanza operaia dell'Esercito; i reparti di fanteria con in testa la bandiera della Divisione Legnano.
Seguono i partigiani che recano cartelli con i nomi dei caduti e le formazioni dell'Emilia-Romagna con i loro comandanti in testa. Calorosi applausi salutano il passaggio della 7a Gap, la Divisione Bologna, il Comando Unico Militare Emilia-Romagna, il comandante "Dario", la Stella Rossa, la Divisione Modena, la brigata Giustizia e Libertà, la brigata Bianconcini, la brigata Irma Bandiera, la brigata Matteotti di città. Infine sfilano le bandiere dei partiti.
paola furlan