Elezione del Sindaco e della Giunta
9 Aprile 1946
Il 9 aprile 1946 si riunisce il primo Consiglio comunale dopo le elezioni amministrative del 24 marzo 1946, le prime nel Comune di Bologna dopo il ventennio fascista. Giuseppe Dozza viene eletto sindaco della città confermando le indicazioni del Comitato Regionale di Liberazione Nazionale Emilia-Romagna.
Si respira un'aria di festa nel Palazzo pieno di gente che riempie la Sala ed i corridoi vicini e forte è l'emozione di tutti i consiglieri per la ripresa della vita democratica della città. Anche la Piazza è piena di cittadini che seguono i lavori del Consiglio attraverso gli altoparlanti.
Il Sindaco ringrazia per l'onore, che è anche un impegno, e pronuncia il discorso di insediamento augurandosi in primo luogo la piena realizzazione della nuova forma repubblicana in tutto il Paese, dichiarazione che trova fortissimo e manifesto consenso in tutti i consiglieri. Renato Tega, esulta: "Evviva la Repubblica democratica!".
Il programma del Comune si concentra sui temi dell'autonomia amministrativa, la riforma tributaria e "la collaborazione del popolo". La realizzazione di questi punti programmatici è alla base della ripresa della vita civile della città, dalle strade, alle scuole, alle fabbriche, all'alimentazione.
La giunta è composta da assessori comunisti e socialisti. Dopo l'elezione gli assessori si siedono al banco della Presidenza così come vuole la tradizione. Gli effettivi sono: Renato Cenerini, Finanza; Ersilio Colombini, Ufficio tecnico; Paolo Betti, Personale; Paolo Fortunati, Imposte e tasse; Giuseppe Beltrame, Assistenza e beneficenza; Rino Pancaldi, Alimentazione per il Partito comunista. Nino Samaja, Igiene; Giacomo Donati, Istruzione; Antonio Dall'Aglio, Economia; Francesco Kolletzek, Stato civile; Lorenzo Giusti, Polizia per il Partito socialista. Artemio Pergola, socialista, è pro sindaco.
Sono inoltre nominati assessori supplenti, vice assessori, Guido Palotta e Sante Bentini all'Ufficio tecnico e Giovanni Bernardi allo Stato civile.
paola furlan