Museo Civico del Risorgimento
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In occasione del 70° anniversario della Liberazione, il Museo civico del Risorgimento, in collaborazione con l'ANPI di Bologna e con numerosi altri enti e istituti pubblici e privati, ha dedicato al ricordo dei caduti a Bologna e in provincia una specifica sezione all'interno del portale Storia e Memoria di Bologna, raggiungibile all'indirizzo www.storiaememoriadibologna.it/resistenza.
Sono qui ricordati, con brevi biografie, i partigiani e i tanti civili che furono vittime delle rappresaglie dell'occupazione nazi-fascista, per un totale di 3.500 caduti.
Le loro biografie sono 'correlate' con le località in cui hanno vissuto o combattuto; con gli eventi o con le battaglie che li hanno visti vivere o morire; con i monumenti che li ricordano; con le opere d'arte che li hanno resi celebri; con documenti conservati in archivi pubblici e privati, resi ora facilmente accessibili a tutti gli utenti della rete; infine con contenuti multimediali ed altri approfondimenti.
I nomi dei protagonisti di quegli avvenimenti diventano così volti, immagini, storie che si intrecciano.
La sezione sarà man mano implementata con tutte le biografie (circa 20.000) dei partigiani e degli antifascisti non caduti. Con l'avvio delle Celebrazioni per il 70° anniversario della Liberazione sono stati messi on line i partigiani nati nei 14 Comuni della provincia liberati nel 1944: Castel del Rio, Castiglione dei Pepoli, Granaglione, Monghidoro, Porretta Terme, Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere, Camugnano, Castel di Casio, San Benedetto Val di Sambro, Loiano, Monzuno, Monterenzio e Fontanelice.
Una specifica sezione del portale - realizzata con la collaborazione della Fondazione Villa Ghigi e del Parco Storico di Monte Sole - è inoltre dedicata agli avvenimenti che hanno coinvolto il territorio di Monte Sole, ed in particolare ai giorni terribili della strage, nota come "strage di Marzabotto" (29 settembre-5 ottobre 1944), durante i quali vennero uccise nei modi più brutali 770 persone, partigiani e soprattutto civili.
Tra i Comuni liberati tra il 1944 ed i 1945, molti hanno già manifestato l'apprezzamento e la loro adesione al progetto curato dal Museo civico del Risorgimento.
Fra questi Anzola dell'Emilia, Bentivoglio, Castel d'Aiano, Castel Maggiore, Granarolo dell’Emilia, Imola, Minerbio, Molinella, Pianoro, Porretta Terme, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale e Sasso Marconi.
Dai portali civici di questi Comuni si potrà pertanto accedere direttamente alla scheda relativa presente sul portale Storia e Memoria di Bologna, con l'elenco dei caduti e degli avvenimenti avvenuti in quello stesso Comune.
Sarà inoltre possibile ampliare il portale con ulteriori testimonianze, immagini ed altri documenti in possesso dei Comuni stessi.
Bologna, come è noto, fu una delle città italiane più colpite dalla guerra, sia per la sua centralità nel sistema delle comunicazioni, sia per la sua posizione di retrovia della Linea Gotica.
Fra il settembre 1943 e l'aprile 1945, con l’insediamento del comando militare tedesco e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, la città conobbe un duro regime di occupazione, il freddo e la fame per la popolazione civile, i bombardamenti alleati, rappresaglie naziste come quella di Monte Sole, ma anche la coraggiosa azione dei gruppi partigiani e la resistenza degli antifascisti.
Alto fu il tributo di sangue versato dai bolognesi: 2.481 è il numero dei morti civili caduti sotto i bombardamenti, 2.064 i caduti partigiani.
La mattina del 21 aprile 1945 Bologna fu libera.
Gruppi di donne cominciarono a deporre fiori ed affiggere foto dei loro cari in Piazza Nettuno, all'angolo di Palazzo d'Accursio, sul muro dove erano stati fucilati molti partigiani: nacque così, in maniera del tutto spontanea, il Sacrario dei partigiani, dove oggi sono menzionati od effigiati quasi tutti quei 2.064 partigiani caduti.