La Processionaria del pino (o Traumatocampa =Thaumetopoea - pityocampa) è un lepidottero defogliatore che attacca tutte le specie di pino e varie specie di cedro. Particolarmente colpiti dall’insetto sono: Pinus nigra (pino nero) Pinus silvestris (pino silvestre) e Pinus pinaster (pino marittimo).
La Processionaria del pino compie una generazione all’anno. Le larve hanno abitudini gregarie e trascorrono l’inverno all’interno di un nido siriceo posto in genere all’estremità dei rami più soleggiati.
Alla fine dell’inverno (febbraio-marzo) esse riprendono a nutrirsi e, in caso di forti infestazioni, provocano seri danni alle piante . Una volta terminato lo sviluppo, le larve mature abbandonano i nidi e scendono in processione fino al suolo dove si interrano per trasformarsi prima in crisalide e, in seguito, in adulto (farfalla).
Gli adulti compaiono dalla seconda metà di giugno a tutto agosto, con un massimo nel mese di luglio. Dopo l’accoppiamento, le femmine depongono le uova in un manicotto attorno ad uno o due aghi e verso la seconda metà di agosto compaiono le larve che si spostano in gruppo per alimentarsi a spese degli aghi, e costruiscono nidi sericei ove rifugiarsi.
Pur attaccando piante di ogni età, la Processionaria predilige i pini giovani, che raggiungono i 2-2,5 m di altezza, preferibilmente posti in zone soleggiate. In seguito ad attacchi ripetuti le piante subiscono ritardi di sviluppo e si indeboliscono, divenendo preda di fitofagi secondari.
Le larve svernanti sono molto pericolose per l’uomo in quanto sono provviste di peli urticanti che, liberati nell’ambiente, possono provocare irritazioni cutanee, oculari ed alle vie respiratorie.
Come combattere la Processionaria del pino
Evitare la messa a dimora di conifere del genera Pinus (in particolare Pinus nigra) ad un’altitudine inferiore ai 500 m s.l.m. e, in ogni caso, nelle zone particolarmente colpite dal parassita.
Durante l'inverno (dicembre-febbraio) tagliare e distruggere i nidi. L’operazione va eseguita con la massima cautela e le adeguate protezioni per evitare ogni contatto con i peli urticanti delle larve.
A fine estate (seconda metà di settembre) effettuare un trattamento alla chioma con un insetticida microbiologico a base di Bacillus Thuringiensis. Dosi di 100-150 gr di prodotto diluiti in 100 litri d’acqua forniscono ottimi risultati nei confronti delle larve di prima e seconda età. Dosi superiori (fino a 300-350 g/hl) si rendono necessarie in caso di larve più grosse.
I trattamenti vanno eseguiti in ore serali e in assenza di vento, avendo cura di bagnare la chioma in maniera uniforme. Il prodotto, reperibile presso i rivenditori in varie formulazioni commerciali, ha un’azione limitata nel tempo ed è facilmente dilavabile, pertanto, in caso di grosse infestazioni o di piogge, è bene ripetere il trattamento dopo alcuni giorni. Il prodotto microbiologico consigliato è del tutto innocuo per l’uomo, i vertebrati e gli insetti utili in genere.
Installare le trappole a feromani in boschi, pinete, parchi. Le trappole a feromoni sessuali, per la cattura massale dei maschi adulti, vanno installate nella prima metà di giugno, fissandole a un ramo in posizione medio-alta e sul lato sud-ovest delle piante.
In parchi e giardini si consigliano 6-8 trappole per ettaro distanti tra loro 40-50 metri, mentre nelle pinete e nei boschi esse vanno collocate ogni 100 metri lungo il perimetro e le strade di accesso. Le trappole vanno posizionate soprattutto nei punti più soleggiati dove l’infestazione è di solito maggiore.
Possono essere acquistate dai rivenditori di prodotti per agricoltura, specificando che l’utilizzo è nei confronti della Processionaria e verificando che siano del tipo ad imbuto.