Ondate di calore

E' 800 562110 il numero verde da contattare per avere informazioni su come comportarsi in caso di temperature molto elevate o per richiedere aiuto.  

Il servizio è solo uno degli strumenti del progetto Prevenzione delle Ondate di calore realizzato dal Comune di Bologna con la collaborazione dell’Azienda Usl di Bologna. In campo una rete di associazioni (Auser, Croce Rossa, Aviuss, Anteas e Ancescao), di centri sociali e di farmacie, coordinati dal servizio di gestione delle emergenze sociali del Comune e da Cup 2000 per la parte operativa. 

Oltre al numero verde è possibile avere un servizio specifico di assistenza domiciliare, accedere alle azioni messe in campo dai volontari come monitoraggio, compagnia, accompagnamenti a visite mediche e terapie e ai centri sociali anziani dotati di aree climatizzate. E ancora, consegna di generi alimentari di prima necessità e di farmaci. In occasione delle successive ondate di calore gli anziani saranno direttamente contattati per telefono e, nel caso, raggiunti da volontari od operatori sanitari.

Come affrontare le ondate di calore

Tra le precauzioni per affrontare le ondate di calore, è bene ricordare di limitare per quanto possibile la permanenza all’aperto nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 17), di bere molto e spesso, anche quando non si ha sete, evitando alcol e caffeina, bibite gassate o contenenti zuccheri e, in generale, bevande ghiacciate o fredde. Fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea, utilizzare climatizzatori regolando la temperatura dell’ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto a quella esterna. Se si utilizzano ventilatori, infine, evitare di rivolgerli direttamente sul corpo.

Particolare attenzione va prestata nei confronti dei bambini molto piccoli, degli anziani con patologie croniche (ad esempio i diabetici che devono assumere insulina o le persone con scompenso cardiaco) o che vivono da soli, di chi ha difficoltà ad orientarsi nel tempo e nello spazio, delle persone non autosufficienti, oltre che di quanti lavorano all’aperto o in ambienti nei quali c’è produzione di calore.

 Il progetto Prevenzione dalle ondate di calore.