Al via un piano da 4 milioni di euro per sei nuove zone 30 km/h e interventi per la sicurezza stradale in tutti i quartieri.Pedonalità, sicurezza stradale e mobilità sostenibile non solo in centro storico, ma come diritto alla qualità della vita per tutti i bolognesi. Con 4 milioni di investimenti – di cui 1,8 del Comune, 1,6 del Ministero dell’Ambiente, mezzo milione di euro dalla Regione – l’Amministrazione avvia 6 nuovi progetti per la realizzazione di zone 30 km/h in periferia e un piano di interventi per la sicurezza stradale in tutti i quartieri cittadini, con l’obiettivo concreto di dimezzare il numero di incidenti, morti e feriti nelle vie coinvolte.
A dimostrazione che “non ci limitiamo alle giuste sanzioni, ma reinvestiamo risorse nelle infrastrutture per ridurre il traffico e sostenere la mobilità pedonale e ciclabile, sottolinea l’assessore alla Mobilità Andrea Colombo, con la consapevolezza che ogni euro investito in sicurezza stradale ne fa risparmiare due di costi sociali e sanitari. E abbiamo deciso di concentrare gli interventi sulle periferie anche per farle diventare nuovi centri della nostra città”.
Le nuove “zone 30”, aree percorribili dalle auto a velocità massima di 30 chilometri orari, saranno in zona Battindarno (Reno), Timavo (Porto), Turati (Saragozza), Pilastro (S. Donato), Ex Mercato ortofrutticolo e Saliceto (Navile), su una superficie totale di 200 ettari dove abitano oltre 18.000 cittadini. Saranno evidenziate tra l’altro da portali di accesso colorati, cartelli grandi col limite di velocità, attraversamenti pedonali e incroci rialzati. Gli interventi per la sicurezza stradale, che interessano 20 km di strade, vanno dai percorsi sicuri casa-scuola all’accessibilità delle fermate bus, da nuovi semafori pedonali a chiamata alle isole salvagente per le vie secondarie, fino all’abbattimento delle barriere architettoniche per anziani e disabili. I luoghi scelti sono i cosiddetti “punti neri” ad alta incidentalità, tra cui via Toscana, via Saffi, via M. E. Lepido, via dell’Industria, via Andreini.