Rimane stabile il reddito dichiarato dai residenti a Bologna nel 2012, anche se l'impatto della crisi comincia a incidere e segna diseguaglianze tra generazioni, generi, nazionalità e territori. Lo racconta lo studio presentato dal Dipartimento Programmazione del Comune, che consente una comparazione dei dati, suddivisi per età, genere, nazionalità e zona della città dal 2000 ad oggi.
Oltre il 50% dei contribuenti bolognesi dichiara meno di 20.000 euro e detiene una quota complessiva dei redditi pari al 21,4%, mentre solo il 3,1 % dichiara più di 80.000 euro.
La concentrazione dei redditi è differenziata rispetto al genere: le donne sopra gli 80.000 euro l'anno sono l'1,4%, i maschi sono il 5%. Considerando il reddito mediano, che è di 21.190 euro per gli uomini e 16.507 per le donne, si vede come il divario si è ridotto dell'11% in dieci anni, oltre ad essere riequilibriato dalla distribuzione dei redditi da fabbricati, che vanno per il 57% a donne.
Il dato forse più preoccupante è la crescita - del 6% dal 2002- della quota di redditi in mano agli over 60: segno di un peggioramento delle condizioni di lavoro e reddito dei giovani e delle fasce fino ai 50 anni per l'impatto della crisi. La situazione degli over 60 è molto variegata ed oggetto di uno studio particolareggiato sui redditi 2011.
Rimane stabile la distribuzione dei redditi sul territorio: il centro storico e le zone Murri, Colli e Costa Saragozza assorbono il 29% dei contribuenti e il 38% dei redditi cittadini.
Nel commentare lo studio, la vicesindaco e assessore al Bilancio, Silvia Giannini, ha sottolineato "l'importanza di questi dati per riorientare le politiche della Giunta. La nostra scelta di mantenere i servizi che hanno un forte impatto di genere, di orientare il fondo anticrisi su alcuni target specifici, come le famiglie numerose e il rilancio del Bilancio di genere, sono suffragate anche dalla lettura oggettiva delle dinamiche in atto".