Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato all'unanimità un ordine del giorno in sostegno di Meriam Yehya Ibrahim Ishag, la cittadina sudanese di 27 anni che è stata condannata a morte da un tribunale di Khartum per apostasia, per aver affermato di essere cristiana e non musulmana. Meriam Yehya Ibrahim Ishag, che è incinta di otto mesi e madre di un bambino di 20 mesi, ha infatti sostenuto di essere stata educata alla religione della madre, di origine etiope perché abbandonata dal padre (di religione musulmana) all'età di sei anni.
L'ordine del giorno approvato invita il Governo italiano a fare quanto in suo potere per scongiurare l'impiccagione di Meriam, nonché a sostenere in ogni sede internazionale e di relazione col Sudan la necessità di abolire la pena di morte; invita gli Enti locali del territorio metropolitano bolognese a promuovere iniziative di approfondimento su questi temi e a sensibilizzare l'opinione pubblica in merito. Invita infine il Sindaco e la Giunta ad esporre quanto prima dal palazzo municipale una foto di Meriam e una delle ragazze rapite il 14 aprile scorso in Nigeria, ancora nelle mani di un gruppo terroristico.
L'intervento della presidente Lembi per presentare l'ordine del giorno al Consiglio comunale.